BWA 34. Pura velocità o massima stabilità?
Ecco il BWA 34, un gommone che offre tutto ciò che si può desiderare entro il limite dei 10 metri. Elegante, moderno, dotato di una cabina completa di cuccetta matrimoniale e bagno separato. Con due fuoribordo da 300 cavalli raggiunge i 46 nodi. Ci sono modelli più veloci, ma questo è molto stabile e sicuro anche con mare formato. Ecco un tema che vale anche per le imbarcazioni. Pura velocità o massima stabilità? Cosa preferite?
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Grazie Maurizio…ancora una volta Ti imostri un gran professionista e sempre attento alle esigenze dei Tuoi ascoltatori. A Presto
Grazie a te Mario e ricorda che ora siamo sul canale 430 di Sky.
caro sig. Bulleri,
le sue descrizioni rispecchiano, con le dovute differenze, le caratteristiche di carena del Bwa 27 Evolution che io possiedo. Le avevo scritto in merito al fatto che avendo installato un power lift, non riesco a staccare dall’acqua il battello, quando le condizioni del mare lo consentono. La domanda che le giro è: devo rinunciare a provare ulteriori soluzioni perchè la geometria della carena mi impedisce di scollare la carena dall’acqua e quindi devo accettare il fatto di poter andar meglio solo con mare formato? La saluto e le rinnovo tutta la mia stima per la professionalità e la chiarezza.
Salve Manuel, credo che lei abbia già fatto molto. Ritengo che la velocità di 42 nodi sia un buon risultato per il suo BWA 27 con 300 cv. Non so che elica abbia utilizzato con il power lift e non so nemmeno quale velocità massima abbia raggiunto in questa configurazione. In ogni caso, se avesse riscontrato, come mi pare di capire, una notevole cavitazione (aumento dei giri motore senza un corrispondente aumento di velocità) le suggerisco di provare un’elica a 4 pale e di diametro maggiore.
Gentile Sig. Maurizio, capisco perfettamente le logiche commerciali di Y/S, ma ogni tanto qualche difetto dovrà pur esserci nelle barche testate! Inoltre, a quando qualche prova di trawler di prezzi e consumi non mostruosi?
Cordialmente e complimenti
Salve Sig. Andrei, cerco di far vedere tutte le caratteristiche delle barche, per quanto possibile. I difetti fanno parte di ogni prodotto, anche dei migliori. Alcuni sono visibili e altri meno. Entrare nei dettagli, compiere un’analisi approfondita e inoppugnabile, è molto complesso nel poco tempo concesso. Un telespettatore attento può comunque cogliere alcune sfumature e dare una propria interpretazione dell’imbarcazione. Non ritengo giusto giudicarle solamente con i miei occhi e preferisco dare a tutti la possibilità di esprimere un parere attraverso ciò che mostriamo con i nostri servizi. Credo che il test sia utile soprattutto per comunicare i dati misurati e le sensazioni provate a bordo in quel momento. Per quanto riguarda la prova di altre tipologie, mi rimetto alla volontà di chi costruisce o importa le imbarcazioni.
ciao Maurizio,
intanto complimenti per la bella trasmissione. Una domanda: sterei per acquistare un Beneteau Flyer 750 SD motorizzato con Suzuki 300. Cosa ne pensi di questa barca e soprattutto è comoda per la famiglia per qualche uscita giornaliera e qualche weekend a bordo in tre (ho un figlio di dieci anni)?
Grazie ancora e … continua così.
Ciao
Ciao Antonio,
ho provato il Flyer 750 SD con un Suzuki 300 molti anni fa, ma non ho dimenticato di essere rimasto sorpreso dall’efficacia della carena Air Step che offre accelerazione e velocità superiori a quelle di altre imbarcazioni di simile tipologia. Per la famiglia è forse un po’ troppo sportiva e quindi guidala con attenzione e prudenza, accelerando solo quando è possibile farlo. Sul mosso bisogna ridurre il gas, come su tutte le imbarcazioni di questa dimensione con cabina a prua. Non è infatti possibile ricavare così tanto spazio interno e realizzare contemporaneamente una carena affilata per correre sul mosso. Le due caratteristiche sono di solito geometricamente inconciliabili. L’abitabilità in coperta è perfetta per tre persone, mentre non è comodissima in tre di notte. Sul sito di Beneteau ci sono tutte le dimensioni e puoi renderti conto tu stesso. Comunque sono sicuro che ti divertirai e farai divertire tuo figlio a cui sicuramente piacerà la velocità.
Caro Maurizio seguo con assiduita’ world boat e mi incuriosisce come le vostre prove sono indirizzate verso il segmento medio alto, mentre e’ tenuto in scarsa considerazione quello medio basso, cioe’ al di sotto dei 10 mt. Puoi darmi un tuo giudizio sul Beneteau-mod. Antares 7.50 cabinato? Resto in attesa di un tuo riscontro grazie. Ciao Egidio.
Ciao Egidio, hai il nome di mio nonno e solo per questo vorrei risponderti nella maniera più dettagliata e chiara possibile. Purtroppo non l’ho mai provata e mi dispiace davvero non essere d’aiuto. Le caratteristiche di abitabilità le puoi giudicare meglio tu, perché immagino che se scegli una barca di questo tipo, probabilmente sei un pescatore e quindi sai benissimo cosa guardare. Mi pare che sia stata ben disegnata con spazi ben equilibrati tra interni ed esterni. I serbatoi sono sufficienti per la tua attività?
Salve Maurizio…vorrei un suo parere sul Leonardo 100 del cantiere Azimut…se non ricordo male è stato fatto un servizio durante il salone di Genova dello scorso ottobre…
Salve Niccolò, lei vorrebbe un parere, io vorrei la barca per qualche giorno per poterla osservare e provare. Se me la danno, le faccio sapere.
Innanzitutto ti ringrazio tanto per avere risposto alla mia domanda. Ritengo che per potere praticare il mio hobby, la quantita’ di benzina contenuta nel serbatoio sia piu’ che sufficiente, anche perche’ con un motore suzuki da 150cv tx, con un serbatoio di capacita’ L.200 e con una andatura media di crociera di 21 nodi, il consumo e’ di circa 31 l/h.
A presto Egidio Ferro
Caro Maurizio, guardando ancora una volta il video-test del BWA 34, oggetto di tale discussione, mi rendo conto che la casa lombarda ha fatto davvero un ottimo lavoro! Adesso mi sorge un grande dubbio: è meglio un BWA 8,50 con 2 motori da 225 o un “34″ con 2 da 300? Mi riferisco alla stabilità e alla funzionalità più che alle prestazioni. A parità di prezzo, riuscirei a prendere nuovo l’eightfifty, mentre il 34 è un battello del 2008, varato nel 2009. Visto che l’hai provati entrambi nella zona del Circeo, credi che, oltre alla lunghezza, ci sia tanta differenza tra i due battelli? Ti ringrazio anticipatamente.
Ciao Mario, hai posto un dubbio interessante. Non è semplice scegliere. Bisogna sempre considerare l’uso che fai del battello. Per una lunga vacanza in crociera il 34 è più comodo, mentre l’EightFifty è più adatto all’uscita giornaliera. Devo dire che l’ “Otto e mezzo” di BWA è un battello fantastico nella sua categoria per il prezzo, la larghezza, l’abitabilità, la linea open e al tempo stesso l’ampio spazio in cabina e la toilette (però non separata). Insomma rappresenta una soluzione eccellente per chi desidera il massimo in questa misura. Il 34 è infatti più impegnativo da trasportare e richiede qualche cavallo in più, ovvero più potenza (quindi più peso) e maggiori consumi. Le mie preferenze sono in genere per i mezzi di maggiore lunghezza perché ovviamente subiscono meno le onde, però se le tue esigenze coincidono con le caratteristiche dell’EightFifty, sceglilo tranquillamente e stai sicuro che ti divertirai perché è comunque stabile e funzionale.
gentile sig. Bulleri, vorrei la sua opinione sul gommone kardis k8 eventualmente motorizzato con due yamaha da 250hp; che passo di elica metterebbe?
Dovrei provare il Kardis K8 Apache nei prossimi giorni. Ci sentiamo dopo il test.
Ho seguito il test effettuato sul Cap 28 WA e vorrei saper se il consumo da lei descritto alla velocita di 25 miglia, di 43 lt ora si intende per ciascun motore oppure per entrambi i motori. Inoltre se detto consumo può essere considerato equivalente anche sul modello Cap 27 open con identica motorizzazione, di cui sono proprietario. Grazie e la saluto cordialmente.
Salve Emilio, nel corso del test sul Cap 28 WA ho riscontrato che i due fuoribordo Evinrude E-Tec da 150 cv consumavano complessivamente circa 42 litri/ora a 25 nodi. Tieni presente che non avevo carico a bordo. I consumi dipendono soprattutto dal regime del motore e quindi dalla misura e dall’efficienza dell’elica utilizzata. In pratica è come se tu ti trovassi in auto e per raggiungere una data velocità scegliessi una marcia bassa o alta. Se il tuo mezzo è in ordine e con il giusto set up, dovresti registrare consumi simili o inferiori, considerato che le carene non sono molto diverse e che il peso del tuo scafo è minore di circa 400 Kg.
Buongiorno Maurizio, complimenti per i tuoi servizi, pieni di passione e professionalita’. Le chiedo un consiglio: ora possiedo un Bavaria 33 Ht, vorrei cambiarlo con un Beneteau Antares 36 o con un Beneteau Montecarlo 37. Due barche completamente diverse, una fly e linea d’asse e una Hard Top. Siamo due sposini novelli, forse in attesa di un pargolo, per questo mia moglie insiste per un fly, io invece preferisco il Montecarlo. L’Antares 36 per essere un fly non e’ troppo piccolo o puo’ andare bene? Tra l’altro e’ prevista la prova?
Grazie e buon lavoro.
Ciao Paolo, grazie mille e congratulazioni per la nascente famiglia e la nuova barca. Io preferisco sempre osservare i prodotti da un punto di vista tecnico e concordo con te sul modello Hard Top per la migliore stabilità e manovrabilità. Tuttavia, occorre riflettere sull’uso che ne farai. L’Antares è infatti più comodo per le lunghe crociere con la famiglia, mentre il Montecarlo è decisamente più sportivo. L’assetto del modello open è votato alla velocità e la carena con Air Step ha una buona efficienza che favorisce la riduzione dei consumi. Il 36 Antares tiene in acqua tutto lo scafo, da prua a poppa, e in questo modo risulta frenato, ma al tempo stesso offre tutta la sua lunghezza al mare e, anche grazie alla propulsione in linea d’asse, contiene molto bene il beccheggio, meglio del Montecarlo, anche se, ovviamente, rolla di più.
Maurizio, ti seguo sempre.
Non ho mai visto una vostra prova in mare di modelli con gli idrogetti, neanche quella del Sogica 55 Openbridge che mi sembra abbiate provato. A questo proposito volevo sapere se avete provato o se avete intenzione di provare un modello della AB Yacht (58, 68, 78).
Ciao Marco, proverei volentieri un AB. Attendiamo che il cantiere manifesti la stessa volontà…
Ciao Maurizio, sono un tuo grande ammiratore, volevo farti una domanda: sto acquistando una Capelli 21 open con motore Johnson 150cv 2 tempi. Volevo chiederti cosa ne pensi della carena e del motore (2 tempi)? Ti saluto e ti ringrazio per i tuoi preziosi consigli, continua così!
Carissimo Fabio, i motori a due tempi sono stati e sono tuttora la passione di molti piloti. L’accelerazione, la rapidità di risposta al gas producono un’eccitazione che chi ama i motori ben conosce. Evinrude produce i modelli E-Tec a iniezione diretta che possiedono ancora queste caratteristiche, sebbene siano stati fatti interventi di notevole importanza per ridurre i consumi, le emissioni e la rumorosità e renderli confrontabili con i quattro tempi in termini di pulizia e silenziosità. Insomma, nonostante le castrature sono ancora delle iene. Ai vecchi due tempi a carburatore è rimasta la grinta, ma anche i colpi di tosse al minimo, una rotazione non proprio regolare a freddo e quella fumosità che oggi non vogliamo più vedere e che porta con sé un odore di olio bruciato che a me, inorridite pure, piace respirare perché mi ricorda le corse. Il mondo, come puoi vedere osservando anche altri settori (auto, moto, agricolo, persino le competizioni) va verso il quattro tempi e il vecchio Johnson a due tempi (ricordo che ci sono anche i Johnson a quattro tempi costruiti da Suzuki) è destinato a svalutarsi sempre più. Per quanto concerne lo scafo, il Cap 21 è un mezzo equilibrato per l’uso che si può fare di quel tipo di imbarcazioni, è apprezzato dal mercato, è facilmente rivendibile e ha un buon comportamento sull’acqua, a patto di adeguare l’andatura sul mosso.
Caro Maurizio, volevo sapere se aveva mai provato un battello della Joker Boat. Pare che abbiano una carena fantastica e qui, tra Lazio e Campania, sono diffusissimi. Un saluto affettuoso e complimenti per la professionalità.
Ciao, ho provato una quindicina di modelli della Joker Boat (Coaster, Clubman, Wide) e in genere hanno carene “buone”. La loro migliore qualità è la versatilità, cioè riescono ad adattarsi bene a onde di diversa forma e altezza. Hanno una buona scorrevolezza, cioè corrono veloci senza richiedere potenze esasperate. Tengono bene la rotta e sono facili da condurre. Insomma, non eccellono in nessuna dote particolare, ma sono equilibrate in tutto e per tutto. Non sono, invece, d’accordo sulla scelta di montare i tubolari molto distanti dalla superficie d’acqua, come avviene sulla serie Wide, allo scopo di ricercare alte prestazioni, annullando di fatto una delle peculiarità del gommone, ovvero l’importante contributo fornito dalle camere d’aria per la stabilità statica e dinamica.
Buongiorno Maurizio, ti ho inviato una mail sull’indirizzo [email protected] allo scopo sondare la possibilità di effettuare una prova del mio Monster rib, attendo un tuo riscontro e ti saluto cordialmente.
Zarco
Con vero piacere! Vediamo… a presto…spero!
La ringrazio per le emozioni che ci fa provare, sembra di essere di fianco a lei quando ci indica i particolari e ci fa vivere la prova in mare.
Vengo da una bruttissima esperienza, questa estate col piede di dritta o toccato una punta di uno scoglio; il sistema IPS non ha prodotto lo sgancio del piede ma ha aperto completamente lo scafo e cosi siamo andati a fondo in meno di 3 minuti, barca nuova, 2 mesi, Prestige 42S; a distanza di mesi l’assicurazione è ancora latitante…
adesso sono combattuto se riacquistare una barca più piccola ”Cap 28” o un Goldstar dei Cantieri Estensi di cui sento ben parlare; posso chiederle un commento sui due cantieri.
saluti.
Gentilissimo Franco, sono rimasto molto colpito e sorpreso dal suo commento. Un naufragio è un evento assai grave, ma noto che ha superato ogni trauma, emotivo ed economico, visto che ha già in mente la prossima barca. Mi stupisce il fatto che intenda passare dal Prestige 42S al Cap 28 oppure a un modello (quale? fisherman, lobster o navetta?) dei Cantieri Estensi. Non avrei mai pensato di confrontare tra loro imbarcazioni tanto diverse. Per rispondere alla sua domanda sulle aziende, posso riferire che i cantieri Capelli e i Cantieri Estensi possiedono notevole esperienza e capacità professionale, ma ovviamente sono realtà tra loro diverse, anche perché il prodotto che realizzano è differente. Forse è scomodo andare in Tunisia a visitare il cantiere di produzione di Capelli e forse non è nemmeno indispensabile farlo per decidere di comprare un Cap 28. Più semplice guardarne la prova su Y&S e andare a testarlo di persona presso un concessionario. Vale invece la pena di recarsi a Ostellato, tra Ferrara e Porto Garibaldi, per scoprire i Cantieri Estensi (credo che facciano visitare lo stabilimento), trattandosi di un acquisto economicamente più importante. Nella Marina degli Estensi ci sono spesso alcuni loro modelli a disposizione per le prove e questo mi pare che sia un buon metodo per scegliere la barca giusta. Tornando all’affondamento, devo necessariamente chiederle di raccontare come, quando e perché sia accaduto, magari indicando con precisione l’evento per confermarne l’inoppugnabile veridicità con dovizia di particolari e con le sue generalità. Consideriamo che le aziende interessate vorranno certamente esprimere il loro giudizio sulle circostanze e che tutto ciò può essere molto utile a tutti noi per capire quali errori evitare e come navigare in modo sempre più attento e sicuro, naturalmente evitando falsi allarmismi che generano confusione e producono danni. A presto.
Volevo lasciare un commento non sull’imbarcazione, ma su Martina la vostra conduttrice, veramente una bella ragazza. Scuatemi se ho usato questo spazio per un mio commento su questa rosa di ragazza. Ciao Martina. Stefano
Bravo Stefano, condivido e approvo!
Visto l’argomento delicato, non voglio creare nessun depistaggio sull’argomento.
Ne sono a conoscenza sia i sig. della Volvo sia i responsabili in Italia della Jeanneau, non mi sembra il caso di fornire sul blog tutte queste informazioni. Se vuole, posso inviarle a un indirizzo “privato”; sarebbe per me un onore poter avere il suo parere poiché alcune riviste non hanno preso in considerazione, nè l’argomento, nè le foto!
Saluti.
Franco
Salve Franco, non ho più risposto al suo post perché sono stato dapprima impegnato con alcuni test privati e poi in vacanza. Rispetto la sua volontà di non pubblicare le foto. Le indagini e i periti stabiliranno le cause dell’affondamento e mi auguro che lei possa e voglia farci conoscere l’esito della vicenda. Indubbiamente lo scafo è stato danneggiato notevolmente e lo squarcio che si è aperto farebbe supporre una robustezza strutturale insufficiente per consentire il programmato distacco del piede IPS nell’urto. Mi sembrava opportuno esprimere questo parere, del tutto opinabile, scaturito soltanto dalla visione di una foto e quindi molto, molto, superficiale. Dovevo però rispettare coloro che leggono o partecipano a questo blog e mi sembrava quindi giusto fornire una risposta pubblica. Cordiali saluti.
Buongiorno Maurizio, complimenti…. difficile trovare spiegazioni chiare e dettagliate come le sue.
Le chiedo un consiglio, sto per acquistare un Beneteau Antares 36 fly, ora posseggo un Sessa 30 open con i piedi poppieri. L’Antares e’ un linea d’asse, cosa ne pensa di un fly di soli 10.30 x 3.80? E’ prevista la prova?
Ciao Paolo, l’Antares 36, rispetto al tuo Sessa 30 è diverso non solo nell’aspetto e nella funzionalità, ma anche nel modo di navigare. E’ certamente meno reattivo e maneggevole, tiene bene il mare, ma rolla più dell’open, anche perché, come hai già individuato tu, la proporzione tra lunghezza, larghezza e altezza accentua questo problema, peraltro tipico di tutti i fly. Sul mosso però ti sorprenderà per le sue buone qualità, naturalmente cercando di evitare le rotte con mare e vento al traverso; nel caso compenserai lo sbandamento con i flap.
Grande Maurizio, ogni giorno ti seguo sul canale 430 … sono in procinto di acquistare un Key Largo 24… volevo sentire, se possibile, un giudizio di un esperto come te… qualche chicca, se puoi, anche sull’abitabilità.. Ti ringrazio sin d’ora, a presto in mare!! A.
Caro Alessandro il Key Largo 24 è una barca perfetta per divertirsi in quattro, fare il bagno, prendere il sole, anche con un certo stile. Attento però che corre parecchio! Hai esperienza? Allaccia lo stacco, fregatene se ti prendono per fifone, è fondamentale per la sicurezza. Ricorda che hai 250 cavalli da gestire! E poi puoi fare anche un weekend o una breve crociera pernottando in due a bordo. E’ carrellabile, quindi puoi andare in Sardegna, in Croazia, in Sicilia… ovunque, portandola con il Suv. Se tu e la tua compagna avete spirito di adattamento, è un’esperienza da provare… e da raccontare, anche qui nel blog.
ciao Maurizio sono un tuo grande fan complimenti, volevo chiederti un consiglio: sto per acquistare un Fiart Arrow 7mt con un motore Volvo Penta 4,3 dps duopro 200hp benzina anno 06. Cosa ne pensi di questo motore, soprattutto dei suoi consumi.
Ti ringrazio e continua a farci divertire con i tuoi test.
Ciao Guglielmo, il Volvo Penta 4.3GL eroga 190 cavalli mentre la versione più evoluta GXi si spinge sino a 225 cavalli. Sebbene quest’ultima sia più potente, a parità di velocità consuma meno, perché è dotata di un avanzato impianto di iniezione Multi Port, cioè con gestione del carburante ottimizzata per ogni camera di scoppio. Volvo Penta non diffonde le curve di consumo, ma tieni conto che è un 6 cilindri da 4.300 cc. e quindi non è certo parco. Ricorda infine che molto dipende anche dal tuo stile di guida, perché scegliendo una velocità di crociera economica e regolando il trim puoi dare un contribuito importante alla riduzione dei costi per miglio. Per fare un esempio: a 23-25 nodi (3000 giri/minuto) potrebbero bastare 25-30 litri/ora (dipende dalla versione), ma a tutta manetta il consumo potrebbe triplicare (dipende dal carico dell’elica).
Buongiorno Maurizio, complimenti per le prove dettagliate e rigorose, vorrei chiederti un consiglio, sto per acquistare una nuova barca e sono indeciso tra lo Jeanneau Prestige 39 e il Beneteau Antares 36, so che fanno parte dello stesso gruppo industriale, ora possiedo un Mira 34 che va benissimo, ma vivendo la barca quasi tutto l’anno, con mia moglie abbiamo deciso per un fly in linea d’asse, cosa ne pensi di una e dell’altra? E’ mica prevista la prova? Quali differenze trovero’ rispetto al Mira?
Grazie mille.
Buon lavoro.
Caro Marcello, da cosa dipende la tua indecisione? Mi spiego. Le caratteristiche estetiche e di abitabilità si possono esaminare abbastanza facilmente, così come i costi, ma se invece dobbiamo fare un preciso confronto delle qualità di navigazione, sarebbe necessario provarle entrambe e raccogliere dati e sensazioni. I due modelli sono infatti molto simili. Certamente, rispetto al Mira, dovrai fare i conti con un po’ di rollio in più, soprattutto quando ti fermerai in rada, e con una minore reattività al gas. Entrambe potrebbero invece sorprenderti per il ridotto beccheggio.
Buongiorno Maurizio… Ho intenzione di acquistare un Dalla Pietà 48 ht del 2004 motorizzato Caterpillar 2×710 con 520 ore circa… Conosco le notevoli prestazioni marinare di tutte le imbarcazioni Dalla Pietà, ma volevo un ultimo consiglio proprio da lei in merito all’imbarcazione… La Ringrazio
Lei forse conosce i Dalla Pietà meglio di me e quindi non aggiungo nulla. Mi permetto solo di consigliarle di valutare il valore del marchio in ragione delle recenti vicissitudini societarie e il valore del prodotto in funzione dell’età della barca, ancora giovane, ma già entrata in un periodo di vita in cui tutti i componenti e gli impianti di bordo potrebbero essere ancora perfettamente efficienti o totalmente da ripristinare, secondo la manutenzione effettuata e lo stato di conservazione.
complimenti per la trasmissione vorrei avere delle informazioni sul mostes 32.9. Secondo te va bene in mare
cioa gigi
Ciao Gigi, passiamo al “tu”, visto che ormai ci conosciamo. Ho pubblicato la risposta nel commento “Le barche non sono auto”. Spero che ora ti sia arrivata. Ciao. A presto.
Marcello io scegliere il nuovo Prestige 39 anche se penso che costa un po di piu. Prima di tutto I Prestige normalmente sono meglio rifiniti dei Beneteau, e secondo perche I Prestige hanno la carena di Micheal Peters che fra l’altro a fatto anche le linee d’aqua per I Cabo, I custom Garlington, Chris-Craft, nuovi Sealine SC, Hinckley, Atlantis 35/39 e Azimut 38/40S non che il Magnum 80.
Bravissimo William, sempre molto preciso, ma come sai spesso non basta una firma importante…. ci farei un “giretto” sopra con il mare un po’ mosso prima di scegliere. Poi, magari, saremo ancora più convinti del Prestige, o forse troveremo che ci piace di più la praticità del Beneteau. Chissà?
Vorrei passare, con l’età, ed un maggior tempo a disposizione ad una dislocante che non sia la vela; mi sono stoppato ancora prima di iniziare perchè l’unica di dimensioni e modello compatibili è il Menorquin 12 ( Mai provata ? ) che però monta due motori importanti e potenti e consuma un bel pò; non sono riuscito a capire il rapporto a velocità 10/11 kn ed ho notato che in navigazione sembra entrare di prua in acqua sollevando un notevole baffo. Sai consigliarmi qualcosa di alternativo? Grazie e complimenti
Salve Giampaolo, il Menorquin 120 è un dislocante che riesce a planare e a raggiungere i 20 nodi con due motori da 260 cv. Ciò consente di consumare poco a bassa andatura e di navigare più velocemente se lo si desidera. Tenga conto che a 8 nodi il consumo totale è di 15 litri/ora, a 9 nodi circa 18 litri/ora, ma se si vuole planare, a 12 nodi occorrono già 46 litri/ora. Tra 10 e 11 nodi lo scafo si trova in una fase intermedia tra le due andature (dislocante e planante) con consumi intorno a 30-35 litri/ora. Per consumare ancora meno si devono cercare modelli con un solo motore, come il Linssen 34.9 che monta un Volvo Penta diesel a 4 cilindri da 75 cv, ma che credo non superi gli 8 nodi a tutto gas con un consumo di circa 13 litri/ora, appena inferiore a quello del Menorquin 120 a pari velocità.
Buongiorno Sig. Bulleri avrei piacere di sapere se intende effettuare una prova del nuovo Azimut 38 fly. Mi sto determinando ad acquistarlo pertanto avrei piacere di conoscere il Suo parere tecnico. La ringrazio
Salve Roberto, ho in programma la prova dell’Azimut 38 intorno alla metà di Marzo. Poco tempo dopo dovrebbe essere in onda.
Ciao Gianpoalo se vuoi un displocante di 12 metri puri che non supera i 15 nodi cerca su google le seguenti imbarcazioni: Nordhavn, Selene, Nordic Tugs, American Tugs e Kadey-Krogen. Come dice il Signor Maurizio Bulleri, il Menorquin 120 è un semi dislocante che se vuoi va a velocità maggiore. Non è una brutta idea se arriva il maltempo e vuoi scappare.
Salve sig. Bulleri,
Vorrei avere alcune informazioni sulla barca Alena 48 HT di Innovazioni e Progetti. Tentuta in mare, affidabilità ecc… Questa barca monta Volvo Penta 2×435 hp con propulsione IPS.
Cordiali Saluti
L’Alena 48 HT non rientra nel novero delle barche provate, mi dispiace molto.
Caro Maurizio complimenti per tutto quello che fai e la compagnia che ci tieni in questo inverno che non finisce mai con le tue prove su Yacht and Sail.
Era la prova che cercavo, ma dalle immagini e dalle tue parole ci sono delle differenze. La prima: le manette sono quelle del 300cv e tu nell’intervista dici che sono due da 225 cv; come mai? Un’errore spero. Inoltre i giri motore dei suzuki a pieno regime arrivano a 6200 giri/minuto; come mai quella della prova arriva a 5800giri. Non avete provato delle eliche diverse x prendere tutti i giri?
Sai te lo chiedo xkè 400 giri a motore qualche nodo in più te lo danno…
Nel mio caso il battello lo vedo comodissimo x la mia tipologia 2 adulti 2 bambini piccoli. Grazie mille e spero che tu mi risponda presto.
Ciao e continua così.
Nicola
Ciao Nicola, complimenti per la tua attenta osservazione del test. Come ribadito anche nel commento sotto il video, la prova è stata effettuata con due motori da 300 cavalli. Credo che sia un mezzo ideale per la tua famiglia, anche se in cabina vi dovrete un po’ stringere per pernottare. Concordo con te sul fatto che eliche più corte alzano il regime dei motori, ma attenzione, il Suzuki DF 300 sviluppa la sua potenza da 5700 a 6300 giri/minuto e per ottenere la massima velocità è sempre opportuno scegliere eliche con il passo più lungo possibile, ovviamente a patto che il motore raggiunga il regime di massima potenza. In questo caso i 5800 giri/minuto registrati in prova sono in accordo con le curve di coppia e potenza del motore
Sono possesore di un BWA 34 motorizzato con 2 verado da 300 CV. Riscontro esattamente tutte le caratteristiche evidenziate nella tua prova. Mi permetto di accennare soltanto al fatto che il battello con appena un po d’onda (anche al mascone) alza schizzi e bagna i passeggeri.
A tal proposito Ti chiedo cortesemente se per quanto riguarda i 10 metri oggi presenti sul mercato, ne hai provato qualcuno che sia, diciamo, particolarmente asciutto.
Nell’attesa, Ti rinnovo i complimenti per l’accuratezza delle Tue descrizioni, Ti ringrazio ed invuio i migliori saluti.
Ennio VIOLA
Ciao Ennio, non ho riscontrato il problema che probabilmente si evidenzia con un po’ di vento. Un paragone con altri battelli andrebbe effettuato nelle stesse condizioni per stabilire il più “asciutto”…
Maurizio da sempre seguo in TV i tuoi sagaci commenti che mettono a dura prova anche i migliori. Ad ogni modo…vorrei sapere qualcosa sul BWA 9000 motorizzato con 2 motori Suzuki da 250 cv. Mi sembra un ottimo battello anche se non è più in produzione. Un tuo commento, anche breve, fugherebbe ogni dubbio. Mi aiuti?
Caro Ivan mi pungi nel vivo! Nel 2000 con un BWA 9000 e 2 Mercury da 225 cv ho partecipato ad alcune gare Endurance, una tra tutte davvero incredibile: la Capri – Viareggio – Monte Carlo. Partimmo in 20 tra barche e gommoni, alle 7.00 del mattino dai faraglioni di Capri, per risalire a manetta il Tirreno. A Viareggio arrivammo (con me c’era Andrea Bergamini, compagno di quasi tutte le mie gare, io alle manette e lui al timone) primi di categoria e secondi assoluti, dietro a un gommone Sacs 40’ con due Yanmar da 440 cv (il doppio della nostra potenza) e dietro di noi c’era il celebre Sunracer 38’ di Fabio Buzzi, sempre con gli Yanmar, e tante altre barche veloci (Rizzardi, Tornado, ecc). Questo fu già un ottimo risultato, ma il bello doveva arrivare. A causa di un forza 5-6 nel Golfo di Genova, l’organizzatore decise di decretare la fine della gara a Viareggio. Ma c’era un problema. Il giorno dopo avremmo dovuto correre la Monte Carlo – San Tropez e quindi dovevamo raggiungere il Principato. Gli altri usarono i camion, noi decidemmo di attraversare la tempesta. Ci vollero 4 ore e 45 minuti per andare da Viareggio a Monte Carlo (i cronometristi rimasero ad attenderci anche se la tratta era stata declassata a trasferimento). Ricordo che le onde erano colline da salire e scendere, ma ci riuscimmo senza troppe difficoltà. Alle fine, in quella mitica giornata avevamo compiuto 425 miglia (la rotta era stata memorizzata dal gps; avevamo navigato spesso a ridosso della costa allungando il percorso ma in questo modo avevamo tenuto una media alta da Capri a Viareggio, esattamente 40,6 nodi con mare forza 2-3). Avevamo navigato in totale per 12 ore e 4 minuti e in condizioni di mare a tratti davvero impressionanti. L’impresa fu grande e ho voluto raccontartela perché tu possa sapere cosa puoi fare con il BWA 9000. Ovviamente il nostro lo avevamo un po’ modificato, ma senza intervenire sullo scafo. Grazie per avermi ricordato quella speciale giornata.
Maurizio con crescente interesse e stupore ho letto il tuo racconto provando un pò di “sana” invidia.
Comprerò il battello che mi sembra bellissimo e parimenti efficiente. Il tuo giudizio, ad ogni modo, lo rende irresistibile. Per ricambiare la passionalità e la cortesia della tua risposta, posso solo invitarti a cena nel Golfo di Napoli, direzione Procida, località Corricella, ristorante Karacalè. Troverai un tuo vecchio amico-gommonauta (Andrea Ratti). Le manette ed il volante saranno affidate alle tue sapienti mani. Posso assicurarti che il pranzo e/o cena saranno all’altezza della tua impresa! A prestissimo e GRAZIE.
Mario Ivan
p.s.
Ti aspetto e continuerò a vedere le puntate di Y&S.