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Al Governo che verrà: Salvate la nautica!

Mai come in questa campagna elettorale - scrivo questo editoriale prima delle elezioni di fine febbraio - i Politici hanno utilizzato la nautica come esempio di un settore fortemente penalizzato. Noi lo avevamo gridato da tempo che certe scelte maldestre del Governo avrebbero distrutto una delle eccellenze del made in Italy e che la continua “associazione” del diportista all’evasore ne avrebbe determinata l’estinzione. Una politica di repressione, e non di corretto controllo, attuata dalla Guardia di Finanza è stato inoltre il colpo di grazia. A maggio 2012 abbbiamo organizzato un convegno con il Ministro del Turismo Gnudi a cui abbiamo fatto presente i danni all’indotto che certi atteggiamenti avrebbero provocato. Purtroppo il nostro grido è rimasto inascoltato. Ma altre nubi si sono addensate sul cielo della nautica. Il Salone di Genova che era una delle manifestazioni più importanti a livelo mondiale quest’anno si ridurrà ulteriormente in spazio e durata, - solamente cinque giorni (2-6 ottobre) - e con il rischio che altri importanti cantieri non vi partecipino. Il progetto di modifica dello spazio espositivo è praticamente inattuabile visti i costi e i contrarsti tra Ucina e Fiera. I manager di quest’ultima non hanno capito che per salvare il Nautico bisognava attuare una politica diversa e soprattutto offrire agli espositori soluzioni innovative. Genova paga una gestione sbagliata di tanti anni ma anche una scarsa visione imprenditoriale a vantaggio di una politica. Il Presidente Ucina ha inviato al nuovo Governo un piano per la ricostruzione economica del settore che ha come obiettivi una fiscalità più agile, semplificazioni amministrative, sviluppo della rete infrastrutturale in ottica “green”, nuove politiche per la formazione e una strategia unitaria per la promozione all’estero del turismo e della cantieristica. Io vorrei aggiungere anche la messa in vigore di molte leggi; ad esempio quella sul noleggio delle barche dei privati o ancora più importante il registro informatico delle imbarcazioni. In quest’ultimo caso ci sono enti che non vogliono perdere i loro privilegi a discapito dei diportisti. Basta difendere il proprio orticello a danno di un settore! Riuscirà il nuovo Governo ad aiutare realmente la nautica? Speriamo!

Questo è l’ultimo numero che firmo da direttore; ho scelto di intraprendere una nuova avventura editoriale in un settore differente. Con Yacht & Sail abbiamo esplorato tanti ambiti innovativi per l’editoria creando un vero sistema multimediale; dal magazine alla TV, fino agli eventi come il NavigaMi e il Nautical Design Awards. Abbiamo lanciato Yachtpass la Card di servizi del diportista con oltre 12.000 soci, un digital magazine quindicinale, organizzato Convegni e curato i dorsi della nautica sul Corriere della Sera. Sei anni decisamente intensi e ricchi di soddisfazioni. Devo ringraziare l’editore per avermi permesso di esplorare questi mondi e in particolare il Direttore Generale dei periodici RCS Matteo Novello e il Direttore Editoriale Carlo Montanaro che mi hanno seguito e supportato in tutti questi progetti. Un grazie alla redazione e l’augurio di proseguire con il medesimo entusiasmo e professionalità di questi anni. A voi lettori un saluto con la certezza di trovarci in mare, perchè questo resta sempre un mondo fantastico a cui sono legato da sempre.
Andrea Brambilla

Ad Andrea Brambilla il ringraziamento più sentito e l’apprezzamento per l’impegno, la competenza e la passione che ha sempre saputo dimostrare e che ha accompagnato questi anni di lavoro insieme.
L’editore