2009-12-18
Le barche non sono auto
Non basta accelerare per pilotare una barca, bisogna metterla in assetto. Avete visto la prova del Verve 36 di Atlantis in TV? Ho impiegato parecchi minuti per capire che bisogna dare trim e contemporaneamente appoggiare i flap sull’acqua per sfiorare i 40 nodi, altrimenti non si va oltre i 36 nodi.
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Salve, guardo sempre con molto interesse le Sue prove perchè trovo interessantissima anche tutta la spiegazione delle sensazioni di guida, di come trovare l’angolo migliore di navigazione ecc. Complimenti!! Non si trova niente di tutto ciò sulle riviste. Avrei una domanda: sono interessato all’acquisto di un Four Winns 265 Vista del ’92 con due OMC da 190 cv ciascuno. Certo, è una barca vecchia che non avrà provato. Ma vorrei sapere se ritiene questo tipo di carena sicura, morbida sull’onda e come sarà alla fonda? Dovrebbe essere una barca fatta per l’oceano. La carena ha un transom angle di 14° e un deadrise di poppa di 21°. Lunghezza mt. 8.60. Come navigherà? grazie se mi potesse rispondere. Saluti e complimenti ancora.
Gentilissimo Enrico, grazie per i suoi apprezzamenti. La barca ha una bella carena dalla V profonda che promette di affrontare bene le onde. Bisogna però vedere se deflette gli spruzzi, se ha un buon assetto, se i pesi sono rimasti quelli originari. Il rollio segnalato da Massimo è la conseguenza di una V molto affilata e magari di un baricentro elevato (se si aggiungono elementi di peso significativo in coperta o sul rollbar si peggiora la situazione). Voglio però concentrare l’attenzione su un altro problema, riprendendo la frase che mi disse un consumato diportista genovese 30 anni fa, quando acquistai il mio primo barchino, un Mambo Sessa di 4,2 metri nuovo di pacca, che motorizzai con un Evinrude 40 cavalli di 20 anni prima, regalatomi da un amico: “barca nuova e motore vecchio non vanno bene per andar per mare”. Insomma, quei due OMC del ’92 non sono certo adatti per compiere traversate. Motori e impianti (pensi a tutti gli equipaggiamenti elettrici di bordo) dovrebbero essere sostituiti o revisionati profondamente, se non è già stato fatto. In ogni caso, non si allontani troppo dalla costa, tenga la radio VHF in efficienza, porti sempre un po’ d’acqua da bere e prima di mollare gli ormeggi si assicuri delle condizioni meteo-marine. Sarebbe più prudente usarla solo sul lago, ma pur sempre con cautela e avendo cura di osservare le medesime precauzioni, anche perché certi laghi (Garda e Como) alle volte sono più mossi del mare.
salve, che ne pensate della key largo 30? e quale potrebbe essere una eventuale seconda scelta? grazie a presto
Il Sessa Key Largo 30 presenta diversi punti di forza, tra cui l’affidabilità, la capacità e l’esperienza di un grande cantiere. Questi requisiti può trovarli anche in altri prodotti di importanti aziende (ad esempio nella gamma di Capelli). Esistono poi piccole realtà che costruiscono barche simili. In questi casi però, bisogna approfondire l’osservazione di ogni parte del prodotto (metodi e materiali di costruzione, installazioni tecniche) perché non tutti i cantieri hanno gli stessi standard e li mantengono per tutti i modelli realizzati. Inoltre, è necessario considerare il minor valore sul mercato dei marchi poco conosciuti (che porterà a una maggiore difficoltà nella vendita dell’usato). Talvolta, però, il rapporto prezzo/qualità espresso da piccole aziende può essere interessante, come ad esempio nel caso del Taurus di Clear.
enrico, riguardo al four winns 265, pensa a quali equilibrismi ti sottoponi per andare a prua. per il resto, non so come si comporti in navigazione, a vederla sembra ottima, ti posso dire che alla fonda rolla come un ubriaco, ne ho una accanto al mio posto barca e ti far star male solo a vederla. valuta bene il tutto . auguri
Salve sono un accanito spettatore della vostra trasmissione televisiva volevo chiederti un parere su un mio nuovo acquisto; stiamo parlando di un gommone Nuova Jolly King 720 motorizzato con due Mercury Verado 135 cv. Non avendo la possibilita di provarlo in mare sapresti darmi qualche notizia? Grazie mille e scusa il disturbo.
Salve Fabrizio, il King 720 della Nuova Jolly veniva realizzato in due versioni, apparentemente identiche, ma quella “Extreme” aveva una carena irrobustita per montare fino a 300 cavalli di potenza (verifica la tua). Lo avevo provato con un Suzuki da 250 cv toccando i 45 nodi. Dovrebbe essere altrettanto veloce con i due Verado da 135 cavalli. Il cantiere ha recentemente cambiato le carene e le coperte dei suoi battelli migliorandole entrambe. Tuttavia il 720 con la sua opera viva stretta, la prua molto affilata (60°) e una V di poppa altrettanto profonda (24°) naviga bene sul mosso (ovviamente a velocità adeguate alle condizioni). Non importa se non riesci a provarlo al mare, ma devi provarlo almeno sul lago. In acque calme si possono apprezzare ugualmente la tenuta di rotta, la virata, la stabilità. Accelera lentamente e osserva se riesci a conservare una buona visuale a bassa andatura, senza che l’enorme musone, alzandosi, ti nasconda l’acqua. Poi, mano a mano che acceleri, fermati per qualche istante alle diverse andature e cerca di sentire se il battello procede in rotta (dritto), oppure se devia, se rimane bilanciato o se sbanda su un lato (cioè se si inclina da una parte). Mentre fai queste prove dovresti cercare di capire quanto devi correggere il timone per tenere lo scafo dritto. Una minima correzione è ammessa, ma se devi dare parecchia barra (ruotarlo molto), vuol dire che il montaggio dei motori non è stato eseguito correttamente. La carena, infatti, mi pare che sia stata compensata per la singola motorizzazione, non per la doppia. Tienimi aggiornato.
Buongiorno Sig. Bulleri e Buon Natale, la seguo sempre nelle sue prove e ritengo che sia una persona molto competente e professionale! …e nel mondo della nautica c’e’ molto bisogno di persone che aiutino noi diportisti a valutare bene gli acquisti da fare. La disturbo anche perche’ mi serve un consiglio su un mio eventuale acquisto. Navigo dal 2006 ed ho appena venduto un Commodore 258 Regal e sto’ valutando l’acquisto o di un Bayliner 2855 del 1996 motorizzata Mercruiser 7.4 330 cv, barca tenuta maniacalmente sia di meccanica che di scafo (tutto dimostrabile) e dall’altra parte di un Maxum 2700 scr del 1995 motorizzata sempre Mercruiser pero’ 5.7 260 cv, sempre tenuta bene. Per lo spazio interno preferisco il Maxum, ma dall’altra parte avrei un motore piu’ potente. Immagino, vista l’eta’ delle barche, non ci sia nessuna prova fatta da lei e neanche sulle riviste, ma le chiedo cortesemente una sua opinione in merito. Premetto che faccio….circa 100 ore di moto all’anno e che navigo sull’adriatico settentrionale (Jesolo/Croazia). Nell’attesa di un suo riscontro le porgo nuovamente i miei piu’ sentiti auguri di Buon Natale e di un felice Anno nuovo e le rinnovo i complimenti!
Salve Flavio, le dimensioni dei due modelli sono molto simili: Bayliner 2855 9.00 x 3.00, Maxum 2700 8.77 x 2.95. Sebbene la qualità delle finiture Maxum sia superiore, sceglierei quella con più cavalli. Meglio ancora se è installato un piede poppiero Bravo 3 che offre una migliore planata ed efficienza; dovrebbe fare circa 35 nodi. La scelta va fatta anche in funzione dell’uso che ne farà: il 2855 ha più spazio in cabina e la cuccetta di poppa è separata con porta; il pozzetto del Maxum 2700 è invece più “solare”. Non ho informazioni su problematiche particolari di questi modelli che sono indubbiamente di buona qualità. Il 2855 è più diffuso quindi anche più rivendibile. Le suggerisco infine di fare attenzione ai documenti, soprattutto se arriva dall’estero (ad esempio Austria, Croazia o Slovenia); si accerti che sia stata assolta l’IVA. Ho visto poco tempo fa un Bayliner 285 piuttosto recente (4-5 anni) a Peschiera, da Lepanto. Mi faccia sapere cosa ha scelto e perchè. A presto.
Salve, guardo sempre il vostro word boat che è molto interessante visto che è così raro avere delle spiegazioni su come andare in mare e valutare le diverse situazioni; vi ringrazio tantissimo. Possiedo un Cranchi Zaffiro 28, una barca non recentissima come costruzione e quindi non ho potuto mai vedere la prova. Potrei avere una valutazione generale sull’imbarcazione e sapere la velocità di planata e le varie velocità di crociera tra cui la più conveniente rispetto anche all’autonomia. Grazie Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Chiedo scusa sono di nuovo Fabrizio, ieri ho fatto una domanda al sig. Bulleri dimenticando di inserire quale motorizzazione ha il mio Zaffiro 28, dotato di 2 Volvo Penta di 4,3 litri e 225 cv chiaramente benzina e non diesel. Rinnovo gli auguri e a risentirci.
Buonasera Maurizio, ovviamente sono un suo assiduo “frequentatore” del canale Y&S, le chiedo un parere sul Manò Marine 35HT.
Grazie,
Aldo Lazzaro
Il Manò Marine 35 è una barca ricca di soluzioni che permettono di goderla al meglio. Si nota come l’esperienza del cantiere abbia portato all’individuazione di un modello dove stile e praticità hanno entrambi importanza. In manovra e in navigazione è molto agile. Plana facilmente e grazie ai piedi poppieri e alle forme di carena naviga velocemente senza spostare grandi masse d’acqua, riducendo così il carico sul motore e il consumo di carburante. Quando il mare richiede rispetto e prudenza è meglio non esagerare e adeguare la velocità alle condizioni, preferibilmente utilizzando trim e flap per trovare l’assetto migliore. Non si può pretendere di correre sul mosso con barche di questa tipologia.
Buongiorno. Seguo costantemente e con molta attenzione - atteso che, tra l’altro, sono interessato all’acquisto di un’imbarcazione nuova - i Vostri programmi e, segnatamente, World Boat (ma le Sue prove vengono trasmesse anche in altri programmi?). Trovo particolarmente interessanti i consigli sull’assetto in mare.
Due considerazioni: 1) mi piacerebbe sentire, ogni tanto, qualche critica in più, in ordine alle barche oggetto delle prove (anche se mi rendo conto che gli sponsor non ne sarebbero lieti!); 2) vista la Sua grande competenza, se fosse possibile, sarebbe molto interessante qualche puntata mirata sulla guida da tenere con il mare agitato (assetto, angolo per meglio affrontare le onde, etc.).
Come dicevo sto valutano l’acquisto di una barca nuova. Ho visto, e registrato, la prova dell’Atlantis 40: bello ma molto caro; il 39, invece, si trova a prezzi abbastanza contenuti (anche nuovo). Mi chiedevo se, per caso, in passato aveva avuto modo di provare anche quest’ultimo e, eventualmente, cosa ne pensa.
Grazie e complimenti sinceri.
Kiko
Eccomi Kiko, rispondo punto per punto.
1) Le prove delle barche sono solo su World Boat e, se vuole continuare a seguirle, ricordi che stiamo passando sul canale 430.
2) Cercherò di essere più severo nelle mie critiche, ma provi a osservare con attenzione ciò che dico e come lo dico
3) Un programma su come pilotare sarebbe molto interessante, per il momento però non è previsto.
4) L’Atlantis 40 è l’evoluzione del 39 e ovviamente possiede alcune migliorie; quelle estetiche e di abitabilità sono visibili. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, posso dirle che la carena del 40 deriva concettualmente da quella del 39 che era molto apprezzata; è stata modificata per adattarla al nuovo esponente di peso della barca e modificata con un nuovo andamento delle linee d’acqua, una lunghezza maggiore e l’inserimento di uno speciale deflettore sulla plancetta di poppa con lo scopo di eliminare il possibile ingresso di acqua nebulizzata nel pozzetto. Il 39 resta comunque un buon modello.
Salve sig. Bulleri, guardo sempre con grandissimo interesse le sue prove e colgo l’occasione per complimentarmi con lei.
Sono un appassionato di pesca e sono molto indeciso sull’acquisto della mia imbarcazione usata, un suo consiglio mi aiuterebbe molto. Sto valutando le seguenti barche: Quicksilver Weekend 640 (forse non adattissima alla pesca ma con un buon prezzo), Quiksilver Pilothouse 640, Saver 21 Fish, Antares 620 Fishing, Jeanneau Merry Fisher 640. Può darmi un parere tecnico ed eventualmente indicarmi una barca con queste caratteristiche che non ho considerato? La ringrazio e le auguro buon anno.
Grazie Maurizio, il suo commento è stato esaustivo, come sempre!
salve Maurizio, sono un ex armatore diventato comandante per passione, per motor yacht privati. Non riesco a stare lontano dal mare, ho una buona esperienza che mi permette di valutare i pro ed i contro delle imbarcazioni su cui ho la possibilità di salire, ho buone capacità di comunicazione e mi piacerebbe moltissimo fare il suo stesso lavoro, avrebbe qualche consiglio da darmi? La ringrazio e La saluto.
Complimenti per la sua professionalità e simpatia.
Stefano Maci
Salve Stefano, fatti avanti, manda un CV alla mail della redazione.
Buongiorno sig.Maurizio sono da tempo suo fan,mi piace molto seguirLa su Y&S e vorrei per questo un suo parere sulla mia inbarcazione e sulla vacanza al mare che mi consiglierebbe di fare, con la stessa, dato che ho sempre navigato sul Garda.
Io ho un Sea Ray 275 Sundancer con 1 motore Mercruiser 6.2 del 2006 e sono molto indeciso se navigare da Venezia verso le isole della Croazia oppure se dirigermi da Genova all’isola d’Elba.
Certo che saprà indicarmi la rotta migliore Le porgo i miei saluti e auguri per le prossime feste.
Caro Alessio, le crociere da Lei scelte sono entrambe “da fare”. L’Elba può essere meno impegnativa (navigando sottocosta sino a Piombino), ma è raccomandabile non farla in agosto, quando è più difficile trovare ormeggio ovunque. In Croazia può andare quando vuole e tornarci tante altre volte scoprendo sempre posti nuovi e bellissimi. Mi perdoni se raccomando l’osservazione del meteo (affinché ogni rotta sia piacevole), un controllo non solo al motore, ma a tutti gli impianti di bordo, il Vhf sempre in funzione, un quantitativo di carburante sovrabbondante e una buona scorta d’acqua, se la navigazione dovesse essere più lunga del previsto. Se volesse provare itinerari in compagnia, le consiglio i raid e le amicizie de http://www.clubdelgommone.it . Navigano quasi tutti in gommone, ma accettano anche le barche. Sono persone esperte che possono insegnare molte cose ed essere d’aiuto in caso di necessità. Con loro si possono affrontare in sicurezza crociere più impegnative. In ogni caso, osservando le loro attività, può trarre spunto per qualche altra bella crociera. Buon divertimento.
Buonasera, seguo sempre il vostro canale ed è per questo che mi rivolgo a voi. Sono intenzionato ad acquistare un Pershing 54 del 2002 con 580 ore di moto. Volevo avere un vostro commento su questa imbarcazione.. Ringraziandovi anticipatamente vi porgo i miei più sinceri auguri di Buon Anno. Giuseppe R.
Se non sbaglio il Pershing 54 montava i motori MAN D2842 LE404. Si tratta di un’unità diesel a 12 cilindri a V da 21,9 litri che il costruttore tedesco ha poi sviluppato e che oggi arriva a erogare, con la stessa cilindrata, 1550 cavalli. Questo fa capire quale sia la robustezza di quel motore. Man, inoltre, considera light duty, cioè “lavoro leggero” (quindi diporto), un impiego fino a 1000 ore per anno. Insomma, se sono stati trattati bene e se sono stati oggetto di cure e manutenzioni regolari, sono quasi nuovi. In ogni caso la barca va provata tenendo sotto controllo gli strumenti. Osservi se, tenendo giù tutta la manetta per alcuni minuti, le temperature di olio e acqua salgono o se, come dovrebbero, restano su valori normali, appena superiori a quelli delle velocità di crociera. Questo sarebbe già un buon indizio.
Buonasera Maurizio, innanzitutto la ringrazio per le belle barche che ci fa vedere e per i consigli e trucchi per manovrarle, che servono anche a chi possiede barche piu’ piccole. Come me che ho una zaniboni 23 con optimax 225. Sfrutto la pesca per stare in mare e pur essendo contentissimo della mia barca vorrei fare un passo un po’ piu’ impegnativo per coinvolgere anche la mia famiglia. Mi piace molto l’edgewater 265 express e cercando in internet ne ho trovati diversi in vendita con immatricolazioni che vanno dal 2004 al 2008. Al che mi e’ venuto un po’ pensare perche’ ci fossero cosi tante persone che vogliono venderla, pur non essendo una barca molto presente nel mercato italiano. Volevo gentilmente chiederle se potesse dirmi qualcosa in merito.
La ringrazio e saluto cordialmente,
Roberto
Faccio personalmente un’indagine e le faccio sapere.
Salve Maurizio, seguo costantemente i suoi test su World Boat che mi hanno fatto anche appassionare e imparare parecchie cose. Le volevo chiedere un parere su Manò Marine 26,50 cruiser con 2 motori mercruiser da 225cv. Avete mai provato il modello e trasmesso il test?
Saluti e grazie
Salve Daniele, il cantiere Manò Marine produce tantissimi modelli e sarebbe interessante approfondire la loro conoscenza. Il suo 26.50 ha la massima motorizzazione prevista e il rapporto peso potenza, calcolando 4.000 Kg di dislocamento in assetto di navigazione, è comunque di 8,9 Kg a cavallo, un valore che dovrebbe portare la barca ben oltre i 40 nodi. Ma scommetto che se alza un po’ i trim, beccheggia. Per adesso proviamo solo modelli recentissimi, però ricevo molte richieste per barche già note. I cantieri e i broker dovrebbero meditare su questo fenomeno.
Ciao Maurizio
finalmente un vero esperto in rete!
Grazie per aver citato il club del gommone nella risposta al signor Alessio Fabbro e soprattutto con così tanta enfasi.
E’ vero accettiamo anche barche rigide (d’altronde nessune è perfetto ), su circa centocinquanta soci iscritti l’anno scorso una decina erano barche. Uno di questi con una Saver 700 ci ha seguito anche nella crociera di Agosto in Egeo fra le Cicladi.
Nella presentazione parli anche di flaps, sai come la penso … puoi approfondire il discorso?
Complimenti anche da parte mia e tantissimi auguri a te e a tutta la redazione.
Ciao Virginio, sui flap aprirò una discussione al più presto, grazie del suggerimento e del tuo graditissimo intervento. Spero di poter proporre le crociere in gommone su Y&S TV anche nel 2010.
La ringrazio…contatterò sicuramente il sito che mi ha consigliato! Saluti.
Salve Alessio, è intervenuto anche il Presidente del Club del Gommone, Virginio Gandini. Rinnovo a tutti il mio consiglio di navigare con gli amici del Club del Gommone.
Ciao Maurizio,
volevo farti prima di tutto i complimenti per la competenza e la chiarezza con cui realizzi i tuoi servizi, …..poi una domanda….non è prevista nessuna prova sulle Bass Boat ? Sono mezzi bellissimi e velocissimi e siamo in tanti che le utilizziamo in Italia, nessuna rivista e tantomeno canale del settore ne ha mai parlato.
Bass Boat’s dealer, mi pare che Francesco abbia proprio ragione. Allora con quale cominciamo?
Caro Maurizio, nel ringraziarTi per la tanta bravura ed esperienza che metti a disposizione di tutti noi, volevo chiederTi se era possibile rivedere, magari inserendo la sintesi, la prova del BWA 34, che non riesco a reperire sul sito. Un affetttuoso saluto.
Egr. sig. Maurizio,
seguo con molto interesse la sua rubrica e la trovo di una importanza fondamentale nella scelta di un eventuale barca da acquistare a fronte di tutte le stupidaggini che dicono i venditori (la loro è sempre la più bella, la più conveniente, insomma la migliore). Vorrei chiederle un consiglio prima di un probabile acquisto, sul Flyer 750 SD della Beneteau motorizzata con Suzuki 300. Grazie anticipatamente. Un consiglio: date un pò più di spazio alla barche non immatricolate che sono poi le più diffuse e per le quali è sempre più difficile orientarsi.
Auguri a tutti.
Caro Bulleri sei mitico, ascoltare i tuoi commenti sulle barche è fantastico.
Volevo sapere se in programma ci sono prove sui Cantieri Estensi e che idea ti sei fatto su questo cantiere.
Ultima domanda “difficile”: cosa pensi del sistema IPS e della facilità di molti cantieri di adottare questo sistema molto molto più economico per loro, ma con tantissime barche con carene non sicure!!!!
So che è un argomento difficile e confido nella sua disponibilità.
Ringrazio ancora e rimango in attesa di una risposta, grazie.
Grazie Franco, sei molto gentile e i complimenti fanno sempre molto piacere. Nel corso delle prossime settimane dovrei provare alcune imbarcazioni dei Cantieri Estensi e presto qualche test potrebbe essere in onda su Yacht & Sail. Il cantiere è uno dei pochissimi a non risentire della crisi e questo conferma come gli armatori oggi scelgano con maggiore attenzione le proprie barche, preferendo prodotti concreti, affidabili, sicuri, che mantengono un buon valore negli anni. La società ha poi un programma di vendita e ritiro dell’usato piuttosto interessante. Hanno molti modelli, costruiscono tutto in casa e quindi sanno quello che fanno e si affidano da molti anni allo stesso progettista con cui hanno perfezionato tutte le loro carene. Montano i motori FPT che vengono usati sulle barche da lavoro e questo la dice lunga sull’affidabilità e la durata di quei diesel. Per l’IPS il discorso è piuttosto articolato e merita una discussione a parte che presto aprirò.
Innanzitutto le faccio i complimenti per i test da lei condotti sul canale Yacht and Sail, a mio parere sono veramente ben fatti e soprattutto chiari grazie, a mio giudizio, alla sua eccellente proprietà di linguaggio che mi ha permesso più volte di comprendere a fondo concetti che in precedenza non mi erano molto chiari. Detto ciò le espongo la mia domanda: sono possessore di un Airon Marine 345 anno 2003 con 2 volvo diesel da 231cv, l’ imbarcazione la uso prevalentemente nel golfo di Napoli tra Ischia, Procida e Capri ma spesso faccio alcune puntate anche verso il golfo di Salerno e le isole Pontine. Oggi mi trovo costretto a passare ad un modello leggermente più grande volendo comunque restare in Airon Marine con cui mi trovo benissimo e mi sono orientato verso il 388 con 2 310 diesel volvo penta. Purtroppo non ho potuto provare la barca in questione e vorrei avere da lei un parere per quanto riguarda le prestazioni, il comportamento dello scafo e della carena in acqua e soprattutto se il passaggio dal 345 al 388 si avverte molto in termini di manegevolezza, consumi e costi di gestione considerando che annualmente navigo per circa 100 ore… le espongo queste perplessità perchè ho notato che le 2 imbarcazioni pur essendo simili sono profondamente diverse, non solo per la lunghezza ma soprattutto per il peso e l’altezza della murata e da qui sorgono le mie perplessità sulle doti marine di questa barca che ho paura non possano essere simili in quanto ad agilità e leggerezza sull’onda con la mia attuale.
un cordiale saluto.
Elio.
Salve Elio, il 388 Airon Marine, rispetto al 345, è tecnicamente molto diverso: è vero che ha un baricentro più alto, ma è più pesante, ha un coefficiente di finezza minore ed è più lungo. Ciò significa che si comporterà altrettanto bene in navigazione e sarà parimenti confortevole alla fonda. Non bisogna poi dimenticare che una carena più lunga si comporta meglio sul mosso. Il suo 345 e il 388 che ha segnalato (2 x 310 cv) hanno il medesimo rapporto peso/potenza e le prestazioni di accelerazione e velocità sono quindi abbastanza simili. Per quanto concerne i consumi potrebbe riscontrare un aumento medio del 20%. Considerando che lei conosce molto bene il 345 e che la sua esperienza e capacità le permette di cogliere perfettamente le differenze tra i due modelli, la invito a scrivermi nuovamente per darmi le sue impressioni dopo aver provato il 388.
Caro sig. Bulleri, mi associo al pensiero dei molti estimatori che le scrivono, e le confesso che quando assisto ad un test da lei effettuato, rimango molto più soddisfatto, perchè riesce a rendere comprensibili anche le nozioni più complesse.
Sarei felice se riuscisse a spiegarmi un dubbio che non riesco ad inquadrare. Ho acquistato nel 2008 un BWA 27 Evolution e allora non si sapeva molto sulla riuscita della carena e sulla motorizzazione più adatta al mezzo. Ho optato per il Suzuki 300 DF, ma il cantiere non dava dei riferimenti sulla mia preferenza e non indicava neanche l’elica migliore da adottare. Il concessionario ha optato per una 3×15 1/4 x 19 R.
Alla prima prova il motore raggiungeva circa 5.900 giri e una velocità di circa 42 nodi. La mia sensazione era comunque che la carena rimanesse troppo immersa, nonostante il trim e la potenza disponibile. Inoltre notavo che la parte posteriore, nonostante le buone condizioni del mare, si bagnava. Il cantiere è sempre stato evasivo, io notavo solo che con molto più peso a poppa, il difetto diminuiva. Quest’anno ho montato un power-lift, e l’assetto è migliorato. Però con questa elica, le migliori prestazioni si ottengono con la posizione più immersa. Non appena provo ad alzare il motore, perdo velocità. Considerato che sul mosso il mezzo mi permette delle ottime performance, non capisco perchè quando le condizioni lo consentano, non si riesca a fare uscire la carena oltre e magari raggiungere delle prestazioni adeguate ai cavalli disponibili. La ringrazio anticipatamente e le auguro un felice 2010. Manuel
Carissimo Manuel, le rispondo volentieri anche perché con i gommoni BWA ho corso e vinto molte gare. Insieme ad Andrea Bergamini, inseparabile compagno di tante sfide, abbiamo utilizzato tre diversi modelli opportunamente modificati. Questo concetto è molto importante. BWA infatti realizza gommoni per il diporto che noi abbiamo trasformato per esigenze diverse. Attraverso le competizioni il cantiere ha acquisito ulteriori conoscenze sulla robustezza e la costruzione dei mezzi, ma ha continuato a produrre battelli per il diporto, non per le corse. La serie Evolution e i modelli 23, 27 e 34 sono perfetti per la vacanza della famiglia e le loro carene, il loro assetto, sono stati ottimizzati per rendere la navigazione sicura e molto confortevole. Il mercato offre gommoni anche più veloci, ma sono certo che con il mare mosso i BWA sanno prendersi la rivincita. La carena del 27 è fatta, come anche lei ha notato, per rimanere immersa sempre, da prua a poppa, anche a forte velocità, proprio per offrire sempre la massima lunghezza al galleggiamento e affrontare meglio le onde, con minore beccheggio e maggiore stabilità. Ovviamente spostando il peso a poppa si riesce a staccare dall’acqua le sezioni prodiere, ma è una forzatura. Con il power lift sollevato lei perde velocità per due ragioni: alzando il motore l’elica spinge in basso la prua (frenando la corsa) e aumenta la sua cavitazione. Per correre ci sono altri gommoni, ma soprattutto ci sono le competizioni, da affrontare adeguatamente protetti e assistiti dal personale di soccorso.
Caro Maurizio Bulleri, sono un tuo estimatore e vorrei un consiglio. Ho navigato sempre con open, ma ora ho 60 anni e vorrei un barca sicura per navigazioni economiche anche a lungo raggio nel mediterraneo (dalla Sicilia alla Grecia, Sardegna, Spagna). Quali imbarcazioni usate mi consigli attenzionare, tenuto conto che il mio budget è di circa euro 250.000,00. Ti ringrazio e complimenti per la simpatia e professionalità.
Ciao Giuseppe, io ho corso anche a più di 100 nodi, ma se adesso dovessi scegliere la mia barca, opterei per un dislocante. Navigare sicuri, con ogni mare, consumando poco, permette di godersi più a lungo e meglio la barca. Non avendo indicazioni sull’abitabilità di cui necessiti non posso essere più chiaro, ma in ogni caso cercherei tra le navette e le lobster, preferendo un marchio solido.
Grande Maurizio…mi faceva piacere poter rivedere l’eccellente prova che ha effettuato con il BWA 34. Essendo un episodio di World Boat di qualche tempo fa, potrebbe indicarmi come o dove poter rivederla. La ringrazio in anticipo e nel contempo Le faccio i complimenti per la chiarezza e la competenza che riesce ad usare nel Suo lavoro.
grazie, gentilissimo , come sempre, seguirò il suo consiglio, speriamo di vederci presto…..
Grazie mille Maurizio della risposta e del consiglio di Massimo. La barca ha i motori interamente sbarcati e revisionati, come anche gli impianti. E mi viene fornita con garanzia. Speriamo bene!! Mio padre mi ha sempre detto che le barche danno due momenti di felicità, uno quando si compra e l’altro quando si vende!! Saluti a tutti!
Seguo da un pò di tempo le sue prove alla tv e da neofita devo dire che sono sempre chiare ed esaustive, la domanda che vorrei porle è questa: oltre che amante del mare sono, assieme a mia moglie, amante dei cani. Ho tre golden retriver che ci seguono sempre nei nostri viaggi, quindi le chiedo: cani e barche si conciliano? E se sì, uno scafo lobster è indicato? Dopo aver visto la sua prova del Austin Parker 42 mi sono innamorato di questo genere di barche. Cordiali saluti ed ancora grazie.
Salve Marco, per rispondere alla sua domanda sui cani a bordo, le dirò che Guido Cappellini, 10 volte campione del mondo di Formula 1 H2O, naviga con il suo Primatist G46 e con il suo meraviglioso cane. Meglio di lui chi può confermare la perfezione del connubio cane-barca? Le lobster non sono più una nicchia, ma una tipologia ormai affermata per la loro razionalità. Attenzione però, sembrano tutte uguali ma… ha visto il nuovo Goldstar 440 dei Cantieri Estensi? Per me rappresenta ciò che intendo per razionalità, vale a dire: abitabilità, affidabilità dei motori e prezzo. Scegliere il modello giusto è un esercizio bellissimo, buon divertimento
Buongiorno e Buon Anno caro Maurizio! Ti scrivo per poter avere un tuo parere oltre che complimentarmi sulla tua capacità di sintesi e la qualità dei tuoi servizi. Ho visto con molto piacere il serivizo sul nuovo Cranchi Sixty 4! Gran bella barca ma penso che resterà un sogno. Sulle riviste specializzate si parla troppo poco di Cranchi che a mio modesto parere meriterebbe più spazio per la bravura e la passione che hanno…
Comunque sia, sono interessatissimo a ricevere un tuo commento/parere sul Cranchi Endurance 41 (secondo me è una barca da “favola”); mi piacerebbe sapere se ti è mai capitato di provarne uno, magari con la motorizzazione da 370 cv. Volvo Penta.
Augurandoti un felice 2010 sulla cresta dell’onda e complimentandomi nuovamente per la tua passione che riesci benissimo a trasmettere, ti saluto. Riky!
Ciao Riccardo, per molti anni Cranchi non ha concesso barche in prova alla stampa e per questa ragione le riviste non hanno potuto commentare i prodotti del cantiere. La gamma Endurance è la più sportiva e quindi quella che preferisco. Ho provato per Y&S il 33 che mi è piaciuto in ogni suo aspetto, mentre il 41 me lo sono goduto da diportista un weekend. Al posto del 64 (molto bello) avrebbe forse avuto più mercato una barca tra 50 e 60 piedi. Vedremo che rotta seguiranno.
Salve mi piacerebbe sapere se è stato fatto il test al Sogica 55 e se è possibile poterlo rivedere ,grazie mille a presto.Cristina
Ho provato il Sogica 55 due anni fa. E’ una barca molto speciale, non solo nell’estetica, soprattutto nell’equipaggiamento tecnico. Non appena possibile andremo a recuperare la prova in archivio per riproporre una sintesi.
Salve, sono un giovane appasionato di yacht di 16 anni di Bergamo. Ultimamente ho iniziato a fare un piccolo schizzo di una barca di circa 6 metri. Nel disegno del layout esterno non ho incontrato grossi problemi così come nel calcolo del pescaggio e di altre informazioni basilari per capire se possa effetivamente galleggiare. Tuttavia non ho idea di come si disegni e si progetti lo scafo, come si distribuiscano i pesi e come si calcola la velocità massima raggiungibile tenendo conto dell’attrito. Le voglio chiedere se mi può dare il nome di qualche sito specializzato da cui prendere queste informazioni. Grazie e spero che mi risponda al più presto.
Ciao Nicola, mi sembri molto appassionato e nella tua zona ci sono molti cantieri. Forse la tua strada è proprio quella di progettista di imbarcazioni. Certo, puoi trovare alcune informazioni sul web, ma bisognerebbe seguire un corso di studi oppure frequentare uno studio di progettazione o un cantiere. Quelle che cerchi sono cognizioni che non trovi al volo, ma che si acquisiscono solo studiando parecchio. Oppure sperimentando…
Salve sono Paolo mi hanno proposto l’acquisto di una Faeton 980 open. Vorrei conoscere il Tuo giudizio sulla barca e saper se per la pesca sportiva è paragonabile ai fisherman americani. Saluti
Ciao Paolo, i fisherman sono nati in America e là ci sono molti cantieri che costruiscono prodotti di elevata qualità che oggi hanno prezzi ottimi per effetto della svalutazione del dollaro e della crisi del mercato statunitense (e non solo). Il Faeton 980 Open ha una motorizzazione diesel e la trasmissione in linea d’asse ed è quindi adatto a chi naviga molto, o compie lunghe traversate, o pesca in altura. Il suo equipaggiamento tecnico presenta buone caratteristiche di affidabilità, ridotti consumi e un baricentro basso che favorisce la stabilità. Quale uso ne farai? Ti interessa la velocità per spostarti rapidamente in una zona di pesca lontana? Allora è meglio un modello con potenti fuoribordo. Insomma, ci sono molte considerazioni da fare, non ultime le caratteristiche di abitabilità e di adattabilità al tipo di pesca che fai.
buonasera sig. bulleri….seguo da qualche tempo la sua trasmissione e i complimenti sono doverosi….vorrei a tal proposito chiderle una opinione in merito all’acquisto della mia futura imbarcazione…sarei indeciso fra l’Abati 55 Portland e il prossimo Austin Parker 52…come prezzi sono abbastanza simili, vorrei avere una sua opinione! Saluti
AM
Salve Anthony, nella risposta al suo quesito mi hanno preceduto altre due persone, il Sig. Umberto Luppi, direttamente dai Cantieri Estensi, e William Cassar che spesso interviene fornendo la sua esperienza. Entrambi hanno risposto alla sua domanda allargando le possibilità di scelta. Condivido le loro proposte e ovviamente la invito a provare le imbarcazioni prima di decidere. Personalmente non comprerei mai una barca senza prima averla collaudata. Anche la più logica delle aspettative, come ad esempio una buona visibilità (mi sembra il minimo), talvolta resta incredibilmente disattesa! Figuriamoci l’efficienza, l’assetto, la silenziosità, le vibrazioni… meglio verificare con una bella prova.
Gentile Sig. Anthony, sono il Direttore Generale della CANTIERI ESTENSI, e ho notato che Lei ha espresso interesse per la linea LOBSTER, ed in particolare su due modelli di ABATI YACHT e AUSTIN PARKER, che sono due ottimi cantieri. Mi permetto qui di “sponsorizzare” anche la nosta Azienda, che oggi può vantare ben 18 modelli in produzione tra LOBSTER e NAVETTE, da 11 a 17 metri. Costruiamo anche noi con elevati standard di qualità e con ampio utilizzo di legni pregiati, a scelta del Cliente. Sarei lieto di inviarLe una documentazione completa; nel frattempo La invito a visitare il nostro sito. Con i più cordiali saluti.
Anche se i prezzi sono simili, io direi che il nuovo AP e l’Abati come concetto sono molto diversi. Il primo è molto moderno, mentre l’Abati è più classico nella linea e nella carena che è dotata di chiglia ed è molto piatta a poppa, quasi fosse un semi-planante. Secondo me l’Abati 55 naviga bene ad andature basse attorno ai 15 nodi. Da notare che l’Abati ha tre cabine con tre entrate seperate, ideale se uno viaggia con gli ospiti, ma secondo me questa soluzione normalmente non piace a una famiglia con figli piccoli. Confronterei l’Austin Parker con l’Estensi 54 Goldstar delle serie S (cioè quella più moderna) e magari anche con un Mochi Dolphin (anche se costa di più). Se invece piace l’Abati lo confronterei con un Goldstar Serie C e magari anche con un Rose Island, entrambi molto classici.
Caro Maurizio scusami se ti disturbo ancora, ma citando una frase della tua replica:”mentre il 41 me lo sono goduto da diportista un weekend…”…vorrei sapere le tue impressioni, dato che sono in attesa del varo di un Endurance 41 per i primi di Aprile…
Rimango in attesa di tue info in merito. Con affetto, Riky!
Ciao Riccardo, volevo semplicemente dire che non ho misurato e analizzato i dati di prova, proprio perchè ero in vacanza e parecchio distratto…
grazie a tutti per le numerose risposte….concordo col sig. Bulleri, ovviamente ho già provato l’Abati 55 e sono in attesa del’uscita del Austin per farmene un opinione.
Personalmente poi non mi diaspiacciono neanche le barche dei Cantieri Estensi, soprattutto il 48 e il 54 Goldstar S che però mi riprometto di provare… diciamo che se trovassi un buon usato potrei farci un pensiero.
saluti
Grazie Anthony per aver acceso la discussione e tienimi informato sui motivi della tua scelta.
Salve Anthony, vedo che il Direttore dei Cantieri Estensi l’ha invitata per la prova del 540. Nel caso andasse, sarei felice di conoscere il suo parere sul modello. La ringrazio anticipatamente. Saluti.
Caro Maurizio, un paio di settimane addietro avevo scritto su questo blog, esprimendo alcune mie personali considerazione sui test da te condotti e ponendoti inoltre un quesito in ordine all’Atlantis 39. Ad oggi non ho ricevuto risposta (forse è colpa mia, giacché, non avendo dimestichezza con i “blog”, mi sono reso conto di aver scritto come “replica” al quesito di Flavio). Ti sarei, pertanto, molto grato se potessi rispondere alla mia domanda.
Grazie
Ciao Kiko, durante le vacanze natalizie si sono accumulate parecchie domande sul Blog. In effetti la tua era finita in un archivio sbagliato ed è rimasta indietro, come altre. Cerco di rispondere a tutti nel più breve tempo possibile. Grazie per la pazienza e a presto.
Innanzi tutto complimenti e bravo Sig. Bulleri M., gradirei avere un parere su un’imbarcazione che Lei mi sembra abbia testato qualche tempo fa (un anno o più), si tratta del MAINE 530 oppure 480. Ringraziando, cordialmente saluto.
Salve Romano, non ho ancora provato i Maine dei Cantieri Estensi per conto di Yacht & Sail, ma la accontenterò molto presto. Resti in ascolto. Credo che ne valga la pena perchè quelle imbarcazioni hanno molte cose interessanti da raccontare…
Gentile Sig. Antony,
non potendoLa contattare direttamente, e dopo aver letto la Sua ultima risposta, vorrei invitarLa ad una prova in mare di una 540 GOLDSTAR a Lido degli Estesni: ne abbiamo due seminuove (2006 e 2007) che vendiamo con due anni di garanzia, leasing totale e con il nostro MVT Program, patto di riacquisto che premia la fedeltà del nostro Cliente consentendogli di ridurre al minimo i costi di utilizzo di una imbarcazione nel tempo. Se vorrà, potrà contattarmi direttamente sulla mia posta personale [email protected] . Con i migliori saluti.
Grazie tante Maurizio, come sempre risposta competente ed esaustiva!
caro Maurizio seguo solo la tua trasmissione. Lavoro nel settore nautico da tanti anni, mi piacerebbe avere un contatto da vicino, o telefonico. Lo so che chiedo un po’ troppo, ma ci devo provare e niente é impossibile. Tanti saluti. Gianfranco da Sorrento.
Buon Giorno.
avrei il desiderio di un Suo commento sul Targa Tarfish TF 10.40. Mi sembra che abbia tutte le caratteristiche di un ottimo fisherman, walk around, cabina e pozzetto comodi, veloce e parco. Da usare tutto l’anno.
La ringrazio anticipatamente.
MG
Salve Mario, Targa costruisce ottime imbarcazioni utilizzando l’esperienza acquisita anche nel settore professionale, dove spesso i capitolati obbligano il cantiere a rispettare standard qualitativi elevati. La serie Tarfish è disegnata specificatamente per il pescatore sportivo ed è attrezzata con razionalità e attenzione. Sono scafi di sostanza e l’estetica e gli allestimenti, per quanto tecnicamente curati, sono spartani. Con un solo motore i costi di esercizio sono sicuramente contenuti. Le consiglio di provare l’imbarcazione con la motorizzazione che intende scegliere, o meglio di provare diverse motorizzazioni (se fosse possibile), perchè l’offerta è molto vasta e le differenze di velocità, e ancor più di assetto e manovrabilità, sono da valutare attentamente.
Buonasera Maurizio,
sono un assiduo spettatore di world boat e trovo le sue prove estremamente ben fatte, precise e molto utili. Nel rinnovarle i miei complimenti le vorrei porre una domanda o meglio un consiglio. Mio padre possiede una Faeton 780, barca che usa prevalentemente per pescare e tutto l’anno. Sarebbe intenzionato a cambiarla ma vorrebbe una barca più o meno delle solite dimensioni, però adatta a navigare anche con mare mosso, in quanto molto spesso gli capitano tali condizioni. Quale potrebbe essere secondo lei una barca adatta anche a navigare con mare mosso magari con 2 motori?
Grazie.
Caro Paolo, nonostante l’esperienza, consigliare un pescatore è sempre difficile; infatti, oltre alle esigenze tipiche di ogni singolo, dobbiamo tenere conto anche del tipo di pesca e delle condizioni del mare nell’area di attività. Sul mercato è difficile trovare imbarcazioni di 7,5 / 8,0 metri con doppia motorizzazione entrobordo o entrofuoribordo adatte alla pesca. I cantieri che si rivolgo ai pescatori del Nord Europa preferiscono montare motorizzazioni singole con trolling valve. Un esempio sono le barche Quicksilver, Arvor, Guernsey. Guardando oltre Oceano, i pescatori statunitensi hanno spinto i costruttori verso i modelli con due/tre fuoribordo (interessante la serie Coastal di Wellcraft). Sono barche adatte a chi vuol arrivare subito sul posto di pesca, mentre non sono ideali per chi esce frequentemente tutto l’anno, a causa degli elevati consumi dei potenti motori a benzina.
Salve, sono Federico, un giovane appassionato di pesca, vorrei un suo consiglio su un fisherman semicabinato sui 6,50 m. La scelta ideale ricadrebbe su un marchio americano, ma purtroppo non ho le disponibilità per compiere un acquisto del genere, che cosa mi consiglia?
Salve Federico, per contenere i costi le suggerisco di cercare tra i modelli offerti dai grandi marchi. Ad esempio l’Arvor 215 o il Quicksilver 640 Pilothouse, entrambi di Brunswick, l’Antares 650 di Beneteau, il Merry Fisher 655 di Jeanneau o l’italiana F 6.5 Cabin di Selva, infine dia un’occhiata ai modelli americani Trophy (importati da Lepanto Yachting) che hanno un buon rapporto prezzo/qualità. Naturalmente non si acconti di guardarle sul catalogo e chieda di provarle.
Salve sig. Bulleri,
sono un giovane appassionato di barche e di meccanica e seguo ormai ogni giorno le Sue prove in mare.
Se possibile volevo ricevere alcune delucidazioni in merito al sistema “after cooler”.
Grazie infinite e complimenti vivissimi!
Sergio
Salve, vorrei avere informazioni sul Mostes 32.9; la barca monta due Mercruiser 6.2 da 320 hp. Ha una buona carena per il mare? La saluto, complimenti.
Salve Gigi, le chiedo perdono per il ritardo con cui rispondo. So che mi ha cercata ovunque, su facebook, attraverso la mail del magazine… ogni tanto vado in vacanza e le risposte tardano ad arrivare. Mostes ha sempre interpretato con spirito sportivo la navigazione da diporto, come rivelano i suoi modelli che hanno un’ottima efficienza idrodinamica e possono raggiungere alte velocità se opportunamente motorizzate. Il 32.9 è frutto di queste esperienze e non rinuncia quindi alle qualità dinamiche (tenuta di mare compresa) nonostante debba offrire spazi interni comodi. Non dimentichi però che le barche vanno pilotate e così come non è opportuno correre con una Ferrari su una strada sterrata, ugualmente è necessario regolare l’andatura (e l’assetto) sul mosso. Saprà certamente trovare la giusta andatura secondo le condizioni, senza alcun timore.
Salve Bulleri, vorrei avere da lei qualche giudizio sulla carena, le prestazioni e la qualità costruttiva del nuovo Sessa Marine C38, in particolare il modello con i 2 Volvo da 300hp…
Ho un Airon Marine 345 che mi ha dato molte soddisfazioni, secondo lei un eventuale passaggio al C38 mi farebbe fare un notevole salto di qualità? Non intendo a livello di comfort ma a livello di qualità generale dell’imbarcazione…
A quando la prova di questo nuovo Sessa?
Carissimo Elio, stiamo aspettando entrambi la stessa barca, io però conto solo di provarla per poi poterle rispondere. A presto.
Salve ho appena montato un 40 cv sulla mia piccola 5 mt adesso però, avendo aumentato il peso a poppa, la barca continua a saltare su e giù appena entro in planata. Cosa devo fare se non posso spostare il peso a prua?
Grazie.
Salve Luciano, è un bel guaio! Così non può navigare. Se non può spostare il carico deve far sedere almeno una persona a prua, o a centro scafo. Se invece non c’è nessuno disposto a fare da zavorra bisogna agire diversamente. Prima di intervenire sulla carena, conviene provare a mettere un cuneo tra il motore e lo specchio di poppa, per aumentare l’inclinazione del fuoribordo. In pratica, si porta l’elica più vicina allo specchio (trim ancora più negativo di quello previsto dal costruttore della barca) e la spinta del propulsore tenderà a sollevare la poppa e conseguentemente ad abbassare la prua. Questi “cunei” si trovano già in commercio e hanno diversi spessori. Va montato con la parte spessa in alto e il vertice in basso. Dovrà forse acquistare anche due bulloni di maggiore lunghezza (quelli che fissano la parte superiore del motore). Se non ha problemi di cavitazione, né di pescaggio d’acqua, può anche provare ad alzare il fuoribordo di un paio di fori rispetto alla sua posizione di progetto (cavalletto appoggiato al bordo superiore dello specchio). La manovra è semplice perché il supporto del motore è già provvisto di diversi fori di fissaggio e basta sollevarlo verticalmente. Questa manovra produce un effetto simile a quello del cuneo, ma è efficace solo a velocità sostenuta. Mi raccomando, prima di rendere definitiva questa installazione, verifichi che l’acqua affluisca regolarmente (anche in virata) alle prese di raffreddamento del motore. Buon lavoro.
Buona sera Sig. Bulleri e grazie per la passione che riesce a trasmettere. Sto per acquistare un Antares 650 del cantiere Beneteau e vorrei un suo parere in merito. Vorrei sapere se installando un motore sinistroso vado incontro a problemi di assetto la ringrazio e continuate così.
Salve Luca, grazie a lei che mi segue! Non acquisterei un motore sinistrorso per due ragioni: la prima è la difficoltà a rivenderlo, la seconda è data dal fatto che il cantiere probabilmente ha realizzato uno scafo asimmetrico che tiene conto della rotazione dell’elica destrosa. Se applica un fuoribordo sinistroso lo scafo navigherà sbandato sul lato di dritta.
Ho appena acquistato la nuova Beneteau Antares 580 e non avendo patente ci devo montare il mio 40/60 cv può andar bene per adesso?
Dall’indicazione della potenza deduco che il suo 40 cavalli è un 1000 cc a 4 cilindri. Meno male che non è un 40 cv a tre cilindri di minore cubatura. Scelga l’elica adatta, verifichi che a tutto gas il motore raggiunga il regime massimo indicato dal costruttore. Non lo tenga a manetta per lungo tempo. Andrà bene, ma occhio al meteo, non avrà potenza in esubero con mare e vento contrari.
Complimenti per la trasmissione ed a te in modo particolare per la tua grande professionalità espressa in modo semplice e comprensibile anche da persone meno esperte. Ho visto la prova in mare del Maine 530, sono molto incuriosito da questa imbarcazione, ma ho alcune perplessità: la prima il ridotto pescaggio, 90 cm sembrano un po’ pochini per un dislocante; inoltre se e’ provvista di una pinna centrale (credo necessaria, in andatura dislocante per una buona stabilità es: Grand Banks); dal video si vede che la prova è stata effettuata in condizioni Forza-olio, quindi difficile da capirne la reale stabilità in condizioni di mare formato. Puoi aggiungere qualche altra tua impressione, considerazione sul pescaggio o eventuale tua perplessità su questa affascinante imbarcazione? Grazie, rimango in attesa di un tuo commento.
Grazie per i complimenti. Il pescaggio, che è determinato dal peso e dalla forma, non è un indicatore della stabilità. E’ più importante la posizione del baricentro. Le sovrastrutture del Maine 530 sono alquanto leggere e i pesi più importanti sono concentrati nella parte inferiore dello scafo. Sono queste le caratteristiche che determinano la sua buona stabilità al rollio. Sul mosso contano poi le forme dello scafo e … l’abilità del pilota. La prora e i fianchi alti aiutano ad affrontare le onde evitando che frangano in coperta. L’assunzione di responsabilità del cantiere che certifica il modello in categoria A è un altro dato importante da considerare. Il pescaggio ridotto favorisce le prestazioni e i consumi, mentre l’asse di chiglia non eccessivamente profondo permette di virare più facilmente.
Salve e complimenti per il suo lavoro. Scrivo per chiederle ragione di un fatto che ritengo tanto importante quanto trascurato. Quando si fanno navigazioni di alcune ore la rumorosità diventa parte essenziale del piacere della navigazione stessa. Ho avuto modo di condurre alcuni open tra i 28 e i 36 piedi e ho notato che la differenza di decibel può essere notevole. I motori erano sempre volvo penta D anche se di anni molto diversi con potenze tra i 200 e i 300 cv. A cosa è dovuta tanta variazione e su cosa si può intervenire per contenere la rumorosità? Grazie per l’attenzione.
Grazie per il suo gentilissimo e competente commento. Sono perfettamente d’accordo con lei e proprio per questo motivo fornisco sempre indicazioni sulla rumorosità delle imbarcazioni che provo. Motori diversi hanno rumorosità diversa e non sempre i modelli più recenti sono più silenziosi. Ad esempio alcuni componenti del motore come i compressori volumetrici e i turbocompressori producono una rumorosità che si somma a quella emessa allo scarico e che si avverte soprattutto nelle vicinanze del motore. Per ridurre questo rumore si potrebbero realizzare dei coperchi insonorizzanti, come avviene per i motori delle migliori auto.
Salve gentilissimo sig. Bulleri, la disturbavo in merito alla pronuncia di un suo parere tecnico riferito a un’imbarcazione 26′ 50 New Manò Marine 2010, motorizzata con 2 motori Mercruiser Cummins da 170 cv diesel cadauno. Grazie della sua disponibilità.
Ciao Maurizio,
doverosi, naturalmente, i complimenti per la competenza e soprattutto per l’evidente passione per la navigazione.
Sto valutando l’acquisto di un Cranchi Zaffiro 28, motorizzato 2×228 VP benzina del 2005. Di sicuro c’è qualcosa di più “fashion” sul mercato, ma dopo una serie di attente valutazioni credo che il compromesso qualità/prezzo/rivendibilità sià più che soddisfacente. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi? Grazie. Saluti P.S. Se qualche volta necessiti di zavorra per i tuoi test io sono sempre disponibile!
Salve Maurizio sono un ragazzo di 16 anni,complimenti per le prove che fa…sono sempre molto belle ed emozionati a momenti sembra di stare sull’imbarcazione insieme a lei…complimenti davvero..!!!! mi appello alle sue conoscenze per come dire,arricchire il mio povero bagaglio di conoscenze nell’ambito diportistico…in particolare mi interesserebbe sapere qualche cenno fondamentale sulla navigazione costiera con un imbarcazione equipaggiata con un motore fuori bordo senza patente quindi entro i 40 hp…. Se gentilmente e senza arrecare disturbo potreste rispondermi ne sarei infinitamente grato… Grazie…e ancora complimenti per le straordinarie meravigliose e uniche prove che fa… a presto..!
Ciao, ho provato nell’ottobre 2008 a San Giorgio la Cranchi 33 Endurance, a Giugno 2009 era già mia, le sensazioni provate a vedere la tua prova in video sono state confermate in navigazione. Ovviamente devo ancora imparare a dosare flap e trim, come posso fare per “accelerare” questa conoscenza?
Caro Dario, è trascorsa l’estate e sono sicuro che con l’esperienza fatta sarai diventato un ottimo pilota. Ti chiedo perdono per il ritardo. In ogni caso, brevemente: si parte con il trim negativo (più basso possibile) e se la barca resta con la prora alta mentre si accelera, si abbassano anche i flap. Quando l’assetto è neutro (cioè la barca corre con la linea di galleggiamento parallela alla superficie) si cominciano a ritrarre i flap (che sono un freno), ma se la velocità dovesse diminuire (purtroppo succede) allora bisogna abbassarli leggermente. Tenendo d’occhio contagiri e contanodi si regola il trim portandolo, a passi successivi, dalla posizione negativa di partenza verso posizioni via via più positive. Si osserverà che alzando il trim aumenta il numero di giri motore e la velocità. Si procede sino a quando questi valori salgono insieme. A un certo punto aumenterà il numero di giri, ma non la velocità; questo significa che l’elica sta cavitando e bisogna ridurre immediatamente il trim per evitare danni. Attenzione, quando si alza il trim la barca diventa generalmente meno stabile, mentre quando si abbassano i flap si possono avere comportamenti imprevisti in virata. Spero che questo possa aiutarti. A presto
Maurizio buon giorno,
sono un felice possessore di un’ Hydra Sports 2400 DC del 1981, attualmente motorizzato con due Yamaha da 135 CV, purtroppo i propulsori, “essendo datati” prima o poi si stancheranno. Per l’ eventuale sostituzione pensavo a due 4 T da 135/150 CV cad.; ma non ci siamo con i pesi. Alla luce di questi fattori vorrei aumentare la spinta idrostatica di poppa con due plancette montate a filo carena. Con queste appendici aumenterei la spinta di circa 25 Kg e sopperirei in parte all’ aumento del peso dei propulsori. Chiedendo delucidazioni e consigli in merito. Cordialmente saluto.
Carissimo Paolo Maria, a quest’ora avrà già cambiato motori e sperimentato la soluzione. Sono in ritardo? Se ha risolto il problema, mi racconti come ha fatto e se ha funzionato. Il quesito non è dei più semplici. Tenga conto che queste plancette vanno sistemate correttamente e fissate solidamente. Non devono influenzare il flusso d’acqua intorno al piede del motore, nè aumentare la resistenza idrodinamica in modo significativo. Non basta, la spinta che lei indica non è costante, ma varia con la velocità secondo la pressione che l’acqua esercita sulla superficie bagnata delle plancette. Insomma, si potrebbero verificare variazioni di assetto importanti secondo l’andatura. Il lavoro va eseguito da un esperto e collaudato prima della finitura. Ne vale la pena? E se scegliesse motori meno potenti?.
Gent.mo Maurizio,
grazie alle sue spiegazioni ed alla passasione che trasmette ho imparato ad amare e vivere il mare in maniera diversa. Da due anni sono felice possessore di un gommone BSC 65 con motore suzuki 175 cv e a settembre vorrei acquistare un mezzo più grande (8 metri per la precisione). La mia scelta è caduta sul BWA 27 evolution oppure sul Joker Boat Clubman 26 special entrambi con motore 300 cv. La prego (pur comprendendo perfettamente che non potrà sbilanciarsi in favore dell’uno o dell’altro) di darmi qualche indicazione di riferimento che mi aiuti nella scelta. Navigo prevalentemente nelle isole pontine e porto con me un bimbo di tre anni. La ringrazio sin da ora per la collaborazione e mi congratulo di nuovo per come svolge il suo lavoro.
Grazie
Salve Giampaolo, la ringrazio moltissimo per le splendide parole e sono molto dispiaciuto per il ritardo con cui le scrivo. Francamente sceglierei un battello “marino”, come si dice in gergo. Insomma un modello con una V profonda, che non salti sulle onde. Il Bwa 27 risponde a queste caratteristiche e il Joker Boat Clubman 26 è veloce e molto stabile, ma andrei comunque a dare un’occhiata al Salone di Genova. Visto che ha citato Bwa, mi permetto di segnalarle che il cantiere presenterà il nuovo HP Reef 80; ho provato il 70 e mi ha convinto per le sue doti nautiche. Il modello più grande potrebbe essere altrettanto interessante, sempre che incontri i suoi gusti.
Buongiorno, seguo con interesse le sue prove, in particolare ho visto quella dello Zaffiro 29. Attualmente ho un Cranchi GT 25 del ‘90 con cui mi posso ritenere più che soddisfatto (utilizzo la barca nel mese di agosto nelle Bocche di Bonifacio e penso che sia tutto detto).
Barca che non rolla, stabile sull’onda, poco sensibile al vento. Vorrei sostituirla con un modello dello stesso marchio, ma con la possibilità di dormire qualche notte a bordo.
Lo zaffiro 29 è la barca che più mi interessa, però secondo Lei è una barca adatta ad un mare così imprevedibile come quello delle Bocche di Bonifacio? Ha un’altezza molto importante (come barche da 10/12 mt.) anche se contrapposta ad una larghezza di ben 3.20 mt (come barche da 10 mt.) Utilizzo la barca anche con bambini piccoli. Secondo Lei è una barca bagnata? Alla fonda ha problemi di rollio? Avendo delle murate importanti può essere molto sensibile al vento? Potrebbe essere soggetta ad inclinazioni laterali accentuate, mettendo a repentaglio la sicurezza dell’equipaggio.
La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.
Giulio
Gentilissimo Giulio, lo Zaffiro 29 va valutato per quello che offre: una grande abitabilità in rapporto alla sua misura. A proposito di dimensioni, è evidente che la plancetta non ha effetti positivi sulla navigazione e lo scafo è molto più corto del “fuori tutto”. Insomma non è la barca ideale per il mosso e a causa delle sue forme subisce in modo evidente l’azione del vento. Questi problemi sono comuni alle barche di questa tipologia e bisognerebbe rivolgere l’attenzione verso un modello un po’ più grande, per navigare con maggiore comfort in acque così difficili.
Buongiorno sig. Bulleri, sono proprietario di un Sacs 530 Jamaica con cui ho fatto varie stagioni rimanendo soddisfatto. Poichè è un pò vecchiotto, vorrei passare ad uno Zar 53 perchè mi piace la maggior disponibilità di spazio interno e l’affidabilità dei materiali utilizzati. Tuttavia alcuni amici mi sconsigliano perchè dicono che naviga male anche con mare un pò formato ed entrano più schizzi che negli altri gommoni. Può dirmi, gentilmente, la sua opinione sulle caratteristiche dello Zar 53.
Saluti e complimenti.
Andrea Comprendi
Lo Zar 53 naviga tutt’altro che male, fende bene l’onda con il dritto affilato, senza impattarla, e lo scafo resta sostenuto dall’abbondante flusso d’acqua che risale sin sotto il tubolare e s’infila nel tunnel ricavato sotto la sella del tubolare. Questa scia viene rovesciata sulla superficie e genera spruzzi (come ogni carena). In presenza di brezze è possibile che qualche schizzo giunga in coperta, ma dipende soprattutto dalla forza del vento.
Saluti, guardo sempre con molto interesse le Vs prove in mare, anche se devo limitarmi a sognare perché parlate spessissimo di barche da sogno! Comunque complimenti.
Io approfitto della Vs competenza per porVi una questione che nessuno mi ha risolto in maniera esaustiva.
Il fatto é che ho un natante da 6 mt, anno 1981, quindi datato; monta su un Mercruiser 5.7 da 260 hp degli anni 90, premetto che parliamo di uno scafo Vega 600 di Adreani (il cantiere e’ fallito parecchi anni fa). Io non ho nulla in mano di questo scafo e non so se la motorizzazione sia in linea con la portata e il peso dello scafo, ma così era. La mia domanda è questa: in caso di sinistro l’assicurazione risponde o si rivale su di me, in caso che la verifica Rina rilevasse un esubero di potenza?
Ringrazio anticipatamente, certo di un Vs. aiuto.
Un seguace fedele.
Mi devo documentare. Le faccio sapere. Saluti.
Salve Maurizio, mi rivolgo a te per avere un giudizio realmente serio ed obiettivo su una imbarcazione che mi hanno proposto e che, non nascondo, mi piacerebbe acquistare, ma prima procedo con i piedi per terra e aspetto un tuo parere riguardo il Triakis Top 30 della Polyform, e ringraziandoti rivolgo cordiali saluti. Andrea
Non ho mai provato il Triakis 30. Il cantiere ha molta esperienza in questa tipologia di prodotti, ma ogni esemplare deve essere valutato singolarmente. Una prova in mare è fondamentale per capire se naviga bene, mentre per quanto attiene la qualità (o le condizioni se usata) scendi in sala macchine, vai a controllare gli impianti e provali. Se si tratta, come presumo, di un modello usato, chiedi se le condizioni di garanzia, ammesso che sia ancora valida (Poly Form dava 5 anni) sono ancora valide nel caso di trasferimento della proprietà.
Buona sera, volevo chiedere delucidazioni sulla omologazione delle barche medio piccole. Precisamente sono un po’ incuriosito dal fatto che certi piccoli cabinati sotto i 7 metri vengono inseriti in categoria “C” mentre altri riportano invece la categoria “B”.
Ho sentito dire in giro che la scelta di richiedere le varie categorie di omologazione può essere condizionata anche da motivi economici e che spesso per spendere di meno in tasse etc…si opta per la categoria inferiore. C’è qualcosa di vero?
La categoria CE di un’imbarcazione indica, sotto la responsabilità del costruttore, la capacità di quel mezzo di affrontare determinate condizioni marine. Le barche di categoria B possono affrontare il mare con onde di altezza fino a 4 metri e vento forza 8 mentre i mezzi di categoria C sono in grado di navigare con onde sino a 2 metri e vento forza 6. Al di là di quanto stabilito dalla norma, vi consiglio di non dover mai provare le barche con questi limiti, perché un conto è la possibilità di farcela a superare quelle condizioni, un altro conto è navigare a lungo in quella situazione senza che nulla si rompa, si guasti o vada storto. Per la propria e l’altrui sicurezza (pensiamo anche a chi deve prestare soccorso), bisogna fare in modo di evitare condizioni così difficili esaminando i le previsioni, i bollettini e fiutando la situazione locale, sospettando che il mare possa peggiorare piuttosto che migliorare. Detto questo, preciso che la differenza tra un natante di categoria B rispetto a uno di categoria C consiste nell’allestimento del mezzo con attrezzature e accorgimenti di sicurezza migliori, non eccessivamente costosi ma sempre utili, come ad esempio l’adozione di ombrinali di drenaggio più efficienti provvisti di valvole di apertura e chiusura e pochi altri dettagli. Il cantiere deve poi garantire la solidità strutturale del mezzo in quelle condizioni.
Maurizio buongiorno,
non sei affatto in ritardo, la bagnera non è ancora stata alata per il meritato rimessaggio invernale e quindi non si è proceduto ad alcuna sperimantazione, certo, la soluzione ottimale sarebbe un bracket carenato che aumenterebbe la spinta idrostatica all’ attacco dei motori.
L’esecuzione di tale appendice è relativamente facile, le difficoltà nascono nel calcolo della struttura e relativi spessori.Per quanto concerne la scelta di una motorizzazione più leggera dovrei passare a motorizzazioni di max 115 HP, per le quali non sono ammessi negli opzional piedi controrotanti.
Ho appena visto che nel catalogo Suzuki il 115 cv è disponibile anche nella versione controrotante.
Amando, ormai da anni, fare le vacanze un po’ in Sardegna un po’ in Sicilia e un po’ in Puglia per visitare tutti posti più belli e volendo impegnare circa 30.000 Euro per un buon gommone usato (perché mi sono stancato di comprarli nuovi e poi perderci un sacco di soldi quando li vendo) mi sto orientando verso un Clubman 24 o 26 oppure uno Stingher 686xs oppure non saprei cos’altro, chiedo a te un consiglio/giudizio su questi che ho scelto o un’idea su qualcun’altro. Grazie. Enzo.
Caro Enzo, scegli soprattutto un modello che abbia il motore e gli impianti in ordine. Poi scegli tra quelli più noti, in modo che sia facile rivenderlo. Tra quelli citati preferisco il Clubman.