Che barca è?
6 posti letto, cucina, salotto, doppi servizi, terrazza vista mare o vista lago, quel che volete…. Dove la trovate una casa al mare con queste caratteristiche a 320.000 Euro? E poi potete spostarla dove vi pare a 28 nodi o lanciarla sino a 33 nodi. Il Ceo del cantiere ha usato un’espressione perfetta: “tanta barca per pochi soldi” riferendosi a un altro suo modello, ma la definizione è perfetta anche per questo spider. Vediamo se indovinate che barca è?
Poi vi racconto come pilotarla…
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Ciao Maurizio non sono un posessore di un imbarcazione ma grazie alle tue prove riesci a regalarmi un qurto d’ora di sogni! Grazie sei un grande continua così…..
Sei gentilissimo, il tuo commento mi fa molto piacere. Le belle barche fanno sognare anche me. A presto.
azimut? complimenti per le tue trasmissioni!!
Grazie per i complimenti (non meritati!). Mi spiace, non è un Azimut, costano un po’ di più anche perchè… beh adesso non voglio fare confronti…
io dico che è un Bavaria…
Bravo! E’ un “super” Bavaria (sono migliorati!), è il 46 Deep Blue. Naviga bene, molto dolce nell’affrontare le onde, ma bisogna sostenere un po’ la prua con i trim e meglio non usare gli intruder con mare in poppa (ovvio).
Maurizio, seguo sempre le tue prove su world boat. Ottime, professionali e piacevolissime da seguire. Appuntamento fisso.
Grazie e continuate cosi.
MT
Ciao Maurizio, anch’io sono uno dei tanti che segue le tue trasmissioni e devo dire che son tutte fatte bene ma avrei una piccola richiesta da farti che magari potrai passare ai vertici di Y&S, perchè non dedicate qualcosa anche alle barche da pesca? piccole o grandi che siano non ha importanza, io sono un piccolo pescatore sportivo e penso di parlare a nome di tanti appassionati come me, disponibilità economica non infinita ma sicuramente anche amanti delle barche e quindi sempre pronti a fare qualche “follia”, purtroppo andare in giro per i cantieri a chidere informazioni sarebbe impossibile ma sedersi sul divano di casa e poter prendere informazioni dalla vostra emittente per noi sarebbe fantastico, guarda che siamo in tanti!!! e poi, in fondo, sono barche anche quelle.
Grazie Antonio, apprezzo moltissimo il tuo commento, colgo al volo l’occasione per invitare tutti i cantiere che producono quel tipo di imbarcazioni a partecipare al nostro programma. Grazie ancora, costruiamola insieme la nostra TV!
direi un Bavaria 46 deep blue!
complimenti per i tuoi test Maurizio, anche se sono un velista apprezzo molitissimo le tue prove, sempre molto serie e complete.
Caro Francesco, i commenti positivi dei velisiti sono molto graditi! Confesso che spero di andare prima o poi in barca a vela, non appena ridurrò un po’ il numero di giri motore, cioè quando avrò meno fretta. Grazie e buon vento!
Caro Sig. Bulleri,
devo dire che questo Bavaria costa davvero molto poco rispetto ad altri 46 piedi. Io temo che ciò sia dato dal fatto che non abbia delle buone rifiniture. Lei che ha potuto provare quest’imbarcazione mi saprebbe spiegare perché appunto costi così poco? Inoltre nel suo test ho potuto constatare che Lei abbassava la testa per evitare gli spruzzi. Ho quindi paura che questa barca non tenga bene il mare o che il parabrezza non protegga a sufficienza. Lei cosa ne pensa della tenuta di mare dell’imbarcazione?
Grazie d’anticipo e complimenti per le prove!
I Bavaria costano poco perchè vengono costruiti come le auto, in grande serie. Hanno standardizzato la produzione al punto che utilizzano componenti comuni su diverse imbarcazioni e così risparmiano. Certo, i mobili sono fatti da macchine, non da ebanisti e la cura delle finiture ce la possiamo scordare. Tutto questo però non vuol dire che non siano robuste. Ne fanno tantissime (ora un po’ meno per via della crisi) e se si delaminassero (=rottura dello scafo) sarebbe una catastrofe per un’azienda così grande e importante. Durante il test c’erano raffiche da 40 nodi e quando la prua affrontava l’onda il vento portava spruzzi in coperta e per evitarli mi riparavo sotto al parabrezza. La barca ha una buona tenuta di mare e affronta bene le onde, ma con vento forte occorre assolutamente il tergicristallo.
Caro Maurizio , stimo moltissimo la tua competenza e invidio la tua possibilita’ di confrontare diversi scafi e motori.
Possiedo un gommone sacs stratos di 12 metri con 2 efb CMD da 320 cavalli , vorrei pero’ passare ad una barca di 42 46 piedi che mantenga la silenziosita’ dei miei motori e soprattutto la tenuta di mare del mio scafo.
Hai qualche consiglio da darmi?
Grazie Massimo
Scordati la stabilità del tuo Stratos con una barca (che non ha i tubolari). Visto che mi sembri attento alle doti di navigazione, togliti la soddisfazione di provare lo Strider 12S, magari sul mosso. Siccome vuoi una barca che tenga il mare (e fai bene), scegline una con la carena profonda e con il baricentro basso, senza sovrastrutture pesanti. I modelli sportivi sono forse quelli che meglio rispondono a questi requisiti. Se cerchi la silenziosità, scegli motori diesel con basso regime e di nuova generazione.
ciao Maurizio, perchè non pubblichi anche tu, come fa emanuele, qualche video? a me interessa il bavaria deep blue 46, sai darci qualche opinione in più rispetto alla prova? anche io l’ho provata e concordo con te sulle prestazioni della carena, che mi ha immressionato e l’ho valutata la migliore della categoria; ne ho provate diverse, infatti, e tutte quante sbattevano sulle onde ripide, soprattutto se consecutive o se prese in virata, mentre il Dee Blue, anche con mare formato, virando come il pazzo, non ha mai sbattuto. La cosa che mi ende titubante sono le rifiniture interne ed il fatto che monta i piedi poppieri invece degli IPS (anche se mi hanno detto della possibilità di montare l’elica anche a poppa con comando simile al joystik). Viste le finiture interne, no vorrei che anche lo scafo non sia robusto. Tu cosa ne pensi?
Ciao Riccardo, per le qualità del Bavaria 46 Deep Blue ti rimando alla risposta che ho dato a Pietro. Il filmato, come hai richiesto, sarà presto on line. Per ciò che concerne i piedi poppieri voglio precisare due cose. Primo: non è così difficile imparare a fare le manovre e ti basta, come ausilio, l’elica di prua (non è il caso di metterne una anche a poppa, ma se vuoi…). Secondo: i piedi poppieri sono un’ottima propulsione ma vanno trattati con riguardo. Mi spiego meglio. Sono ideali per piccoli scafi, mentre su barche di un certo dislocamento, come il Bavaria 46, per farli durare a lungo, non solo vanno manutenzionati periodicamente, ma soprattutto non devono essere sollecitati eccessivamente con forti accelerazioni e decellerazioni. Un day cruiser non è una moto, non si deve dare e togliere gas continuamente e rapidamente, il motore e gli organi di propulsione subiscono stress irreparabili!
Mi era sfuggito il tuo apprezzamento. Grazie davvero! Aspetto però anche le critiche!
Un caloroso saluto a tutti ed i miei complimenti a Maurizio!
Concordo con il Sig. Antonio che scrive chiedendo approfondimenti sulle barche da pesca.
Sarebbe davvero bello avere una rubrica dedicata, con prove e filmati, anche perchè credo sia un segmento molto importante al quale però viene data poca luce….in fondo in ogni porto vi sono + barche da pesca (medio-piccole) che megayacht.
A presto!
Perfetto! Bravissimo! Bisogna accontentare tutti e gli appassionati di pesca sono tantissimi e, come dici tu, le barche piccole sono molte di più di quelle grandi. Sembrerebbe tutto ovvio, ma tra il dire e il fare… Farò il possibile per portare avanti questa idea.
Vorrei avere un’informazione tecnica:
Ho letto nella risposta inerente ai piedi poppieri dove parli della loro “delicatezza” su barche di una certa stazza.
Io ho un crownline 275 con un entrofuori 300hp benzina, fin’ora mi è stato detto di dare manetta abbastanza deciso e tirare fuori lo scafo per non sforzare…ora però leggendo la risposta al Sig Riccardo mi sorge un dubbio: meglio accellerare decisi o dare molto progressivamente il gas? e poi , in caso di pieno carico (di passeggeri ovviamente) è meglio agire sul trim abbassandolo tutto o sui flap per non sforzare la trasmissione?.
Grazie, Ciao!
Caspita come sei attento! Complimenti, la tua domanda denota passione e competenza! Con i motori a benzina i piedi poppieri non manifestano problemi (salvo con i motori da competizione) e non hanno bisogno di particolari riguardi. E’ la coppia elevata del motore diesel che li sottopone (se maltrattati) a un duro lavoro. Il tuo scrupolo però è esemplare. Basta pensare che ci sono auto che fanno 1 milione di Km e altre che arrivano a 250.000. Spesso è il piede (quello fisico) dell’autista che fa la differenza. Se segui la Formula 1 automobilistica, ricorderai che fino a qualche anno fa, quando era facile rompere i motori, c’erano piloti che non arrivavano mai al traguardo e altri che finivano sempre le gare. Per tornare ai piedi (quelli di propulsione), ti suggerisco di ascoltare il motore quando acceleri, di seguire il suo ritmo, bisogna portare la barca in planata rapidamente ma non bruscamente. Dai gas progressivamente, mano a mano che senti che il motore prende giri; non mettere giù tutta la manetta improvvisamente, come faccio io in Tv per fare scena. E’ bene non lasciare il motore a lungo in fase di pre-planata, cioè quando la prora si alza e il motore sforza, ma questo non significa che devi partire a razzo! Il trim va tenuto negativo sino a quando lo scafo non è in assetto (orizzontale o leggermente rialzato a prua, l’angolo di incidenza ideale è +4°). Per i flap… dipende. Bisogna provare. Mi spiego. Sappiamo che sono un freno e quindi è meglio non usarli, ma se non riesci a planare, o ci vuole troppo tempo, è indispensabile abbassarli almeno un po’. Spero di aver risposto chiaramente, ma se ho fatto casino, scrivimi ancora e se invece ti sembra tutto chiaro… Scrivimi ugualmente! A presto.
Penso davvero che Maurizio Bulleri sia la risorsa più preziosa che ci sia….non ha rivali
Altra domanda da un milione di dollari: tra piedi poppieri, ips ed eliche di superfice? Immagino già che dirai che dipende tutto dalla dimensione della barca e, quindi, rispondo subito che il paragone lo vorrei per una barca come il deep blue. Conosco abbastanza bene piedi poppieri ed ips e meno le eliche di superfice, delle quali vorrei maggiori informazioni (in particolare sul loro rendimento).
ciao e grazie
GRAZIE !!!!
chiarissimo, alla prossima!
mi unisco al coro di complimenti per la professionalita’. una domanda: hai mai provato un menorquin? buon lavoro
Si, ho provato un paio di Menorquin un po’ di anni fa, però dovrei rinfrescare la memoria. Attento perchè non tutti i modelli trasmettono le stesse sensazioni. Inutile provarle con il mare calmo, se compri un modello di quel tipo evidentemente vuoi navigare sempre, anche con il mosso. Allora aspetta la giornata giusta per uscire in prova
Caro Maurizio , seguo moltissimo le tue prove ed apprezzo molto la tua competenza tanto da spingermi a sottoporti il problema della mia barca (non sò se questa è la sede adatta per poterlo fare).Posseggo una Saver 620 cabin motorizzata Evinrude 90 E-tec con elica da 17 (mi rendo conto che è sottomotorizzata)il problema è che dopo i 17 nodi la barca si corica lateralmente dalla parte sinistra (sembra una barca a vela)mi è stato detto di montare un’elica più corta ma anche con una 15 il problema rimane,sono in procinto di cambiare il motore con uno più potente ma la curiosità per il comportamento della mia barca rimane, sai darmi una spiegazione di cio? mi viene il dubbio che la carena sia storta .Peso in ordine di marcia kg 1200 ,carichi distribuiti ottimamente . Ti ringrazio e continuerò a seguirti con ammirazione
Accidenti, come fai a navigare in quelle condizioni? Bisogna risolvere il problema. Con mare e vento al traverso che spingono nella stessa direzione dello sbandamento potresti correre rischi seri. Dici di aver disposto il carico correttamente, ma la barca, di per sè, è bilanciata? Cominciamo a fare una verifica statica. Guarda la barca mentre si trova all’ormeggio (magari da poppa) e osserva attentamente se è dritta o sbandata (bastano un paio di centimentri di differenza di immersione di un lato rispetto all’altro per dare origine al comportamento che descrivi). Passiamo ad altro. Ci sono appendici immerse (ad esempio prese a mare, trasduttore per l’ecoscandaglio, scaletta bagno, flap, motore di scorta) che intervengono sui flussi d’acqua (magari sporgono eccessivamente dallo scafo)? Se hai i flap, osserva se sono montati bene e se funzionano correttamente. Se uno fosse montato in posizione diversa dall’altro o se incidesse sull’acqua con angolo differente, sarebbe normale avere uno sbandamento sempre più evidente al crescere della velocità. Anche questo è a posto? Prova allora a pensare se a bordo hai dei carichi mobili, per esempio dei liquidi in serbatoi sistemati in alto o di notevole altezza, magari sopra al pagliolo. Un liquido che si sposta su un certo lato, finisce per far sbandare la barca e trascinare dalla stessa parte tutti gli altri liquidi presenti a bordo, accentuando così il fenomeno. Hai solo serbatoi in sentina e al centro dello scafo? Allora passiamo al motore. E’ destroso o sinistroso? Provo a spiegarmi. Le barche monomotore tendono a sbandare su un lato per effetto del senso di rotazione dell’elica. Quando si montano due motori, si usano un sinistroso e un destroso che si compensano. Alcuni costruttori di piccole imbarcazioni, realizzano carene asimmetriche, cioè con un piano diverso dall’altro, proprio per compensare l’effetto evolutivo dell’elica del monomotore. Ma attenzione, in questi casi i progettisti fanno sempre riferimento a un motore destroso, cioè con l’elica che gira in senso orario (verso destra). Su questi scafi asimmetrici, se si monta un motore sinistroso, si ottiente un assetto disastroso perchè la carena e l’elica spingono entrambi la sbandata dallo stesso lato. Prova a chiedere al cantiere se ha realizzato una carena “compensata” e per quale tipologia di motore (destroso o sinistroso). Se queste verifiche non risolvono il problema dobbiamo arrenderci all’ipotesi di “carena storta”. Fammi sapere. Ciao.
Caro Maurizio, sono Franco con la barca che naviga coricata a sinistra, hai individuato il problema difatti alcune volte con mare di traverso ho corso dei bei rischi in navigazione.La barca è stata controllata visivamente anche a secco e tutto ‘sembra ‘ a posto, il motore è perfettamente centrato sullo specchio di poppa ed alla giusta altezza. Gli scarichi del wc e del lavabo non influiscono nella navigazione .Sullo specchio di poppa a destra è montato un trasduttore (Garmin )ed il sensore per la velocità.Nel gavone di poppa nella parte sinistra vi è un serbatoio per l’acqua di lt 60 mai riempito completamente e nella parte destra due batterie ,il serbatoio carburante di lt 160 è a centrobarca sotto il paiolo e sempre sulla sinistra centrobarca vi è un frigo da lt 55,non ci sono flaps, in cabina non ci sono pesi rilevanti e navigo prevalentemente io e mia moglie 70 e 50 kg.Il rivenditore ,tra l’altro molto disponibile,dice che il passo dell’elica destrorsa non ce la fà a ‘sostenere’ la parte sinistra (?) ma in condizioni di mare poco formato raggiungo i 28 Knt sempre ‘sbandato’.Il cantiere interpellato ha detto che è un problema di potenza motore(?)A questo punto,anche se la curiosità di sapere e molta ,non so cosa dire se non altro ringraziarti del tuo interessamento,cortesia e competenza .Grazie Franco
Ciao Franco, a questo punto mi piacerebbe provare la tua barca per “sentire” cosa succede. Non voglio emettere sentenze senza aver accertato i fatti, ma non sono d’accordo sul fatto che la potenza del motore sia la causa dello sbandamento. Provo a spiegarne il motivo con semplicità. Supponiamo che tu raddoppi la potenza del fuoribordo. Per andare a 28 nodi o ad andature inferiori (cioè alle velocità a cui la tua barca naviga attualmente) chiederai al nuovo potente motore una potenza pressoché uguale a quella di cui disponi adesso. La maggiore potenza, infatti, ti servirà solo per andare più forte, non per raddrizzare una barca che ha chiari difetti. Prova ancora a controllare i pesi per bilanciarla. Prima sposta tutti i carichi il più possibile in basso, metti tutto ciò puoi in sentina, oppure (meglio) togli tutto ciò che è superfluo. Fai un test e poi prova a spostare i pesi rimasti verso destra (visto che sbanda a sinistra). Ripeto: prima porta tutto in basso (fondamentale) e poi trova il bilanciamento orizzontale. Se non funziona, quella carena è davvero molto storta.
Ciao Maurizio, scusa ti do del tu ma sei così spesso ospite a casa attraverso la mia tv.
Complimenti davvero per i tuoi servizi, hai sempre il coraggio di evidenziare cosa non va nelle barche che provi, ed hai un occhio fantastico per le cose poco marine, anche se forse ci sarebbe anche di più da criticare nelle moderne produzioni.
Oggi però ci sono rimasto male, mentre provavi un Austin Parker. Encomiabile la tua anima ecologista, ma come poco fa ho visto fare ad Emanuele in prova col Fiart 4t4, mettere giù le manette anche da fermo coi motori elettronici non vuol dire far fumo. Non credo che accada coi Yanmar che provavi come non accade coi miei CAT C7. Un’altra annotazione, mi perdonerai, ma ad andature medie la maggior parte delle barche per quanto i flaps provochino senza dubbio attriti in più in acqua, la correzione dell’assetto risulta in un incremento di velocità, e quindi maggiore efficienza con minori consumi.
Scusa ancora per i commenti, ma sei davvero simpatico e si vede appassionato, da te credo che tutti si aspettino il massimo, per quanto capisca che non potrai mai dire in tv quanto sia folle affidarsi sempre più all’elettronica in barca ed a giocattoli delicati come gli IPS!!!
Un caro saluto.
Giovanni.
Sono d’accordo con te sul fatto che dovrei essere più severo nei giudizi, ma chi fa attenzione sa leggere “tra le righe” dei miei commenti. In alcuni programmi in cui provano auto e moto sembrano essere più compiacenti di me.
Parlando di motori, devo dirti che non tutte le unità si comportano alla stessa maniera in termini di emissioni gassose, soprattutto in fase di avviamento e di planata. Lo Yanmar 6LY3 ETP da 480 cavalli è un diesel da 5,8 litri a 6 cilindri alimentato ad iniezione diretta attraverso una pompa ad alta pressione di tipo meccanico, controllata da un sistema elettronico. Purtroppo, per quanto concerne la fumosità, in particolari condizioni di funzionamento, c’è differenza rispetto ai motori completamente elettronici (common rail con controllo elettronico dell’alimentazione). Il motore deriva dal modello da 420 cv, poi trasformato in 440 cv, che ha vinto moltissime competizioni Endurance, dimostrando un’incredibile affidabilità. Io stesso ho vinto il Campionato del Mondo P1 nel 2005 con una coppia di Yanmar da 440 cavalli che hanno fatto 12 gare nel 2005 e 10 gare nel 2006 senza far registrare alcun inconveniente, funzionando a meraviglia semplicemente cambiando l’olio e i filtri.
Per quanto concerne i flap, essi rappresentano inevitabilmente una resistenza all’avanzamento dell’imbarcazione. Concordo con te sul fatto che sia necessario abbassarli per far aumentare la velocità di alcune barche, ma ciò dimostra semplicemente che quelle barche non sono perfette e non che i flap sono strumenti che accrescono la velocità dello scafo.
Io sono favorevole all’uso dell’elettronica sui motori, perché altrimenti non avremmo potuto compiere i progressi attuali in termini di riduzione dei consumi e delle emissioni. Non sono favorevole all’esasperato impiego dei computer per il controllo delle funzioni di bordo, salvo che non siano previsti impianti manuali di emergenza di facile uso.
Sui pod (IPS, Zeus, ZF) il discorso è lunghissimo e mi sono già molto dilungato in questa risposta. Brevemente: è uno strumento formidabile in termini di efficienza, ma bisogna abbinarlo a carene studiate appositamente e scafi costruiti appositamente. Trovo sbagliato e addirittura pericoloso installarlo senza seguire scrupolosamente i disegni e le raccomandazioni del costruttore della trasmissione. Aspetto poi di trovare una barca che abbia un assetto perfetto con la tripla installazione, senza che sia necessario utilizzare i flap! Spero di essere stato esauriente e di non averti esaurito!
p.s. un’idea guardando poco fa la tua prova di un Franchini 55 mentre dici che per andare più forte servono più cavalli e più consumi: ma se non eliche di superficie, perchè non invitare i cantieri ad usare gli idrogetti, che rendono alla grande e manovrano in modo fantastico? Qualche tempo fa ti ho visto stupirti per un cantiere che li montava su un 55, mi sembra Sogica, ma saprai bene che anche su un 40 piedi andrebbero alla grande, e con parametri di sicurezza ineguagliabili in caso di urto di un corpo semisommerso od una cima in porto!!!
Sono d’accordo sulle eccellenti doti di manovrabilità degli idrogetti. Considera inoltre che sono l’unico strumento che può essere paragonato ai freni dei veicoli terrestri. Basta invertire il “cucchiaio” e la barca si ferma. E’ vero, sono rimasto sorpreso dalla stupefacente sensazione provata alla guida del Sogica 55. Attenzione però: nel mio commento in televisione avevo sottolineato come la barca si guidasse “in punta di dita”, vale a dire che è indispensabile agire con dolcezza e precisione sulla ruota. La poca forza necessaria per dare la barra e la risposta immediata degli idrogetti vanno gestite con cura, altrimenti a tutto gas si potrebbe rischiare uno spin-out (testa-coda). Il Sogica era poi equipaggiato anche di invertitore per liberare il condotto da eventuali corpi ostruenti, invertendo il flusso d’acqua. Al cantiere (e forse anche a Kamewa) va infine riconosciuto il grande merito di aver sviluppato attraverso un lunghissimo percorso di prove una propulsione molto efficiente. Quando la barca venne varata non andava certo così veloce come oggi. Questo per dire che l’idrogetto richiede molto lavoro in fase di progettazione, costruzione e sperimentazione. Il rendimento di questa propulsione è più elevato di altri sistemi solo ad alcune andature e non in tutto il range di velocità. Ad esempio una barca veloce potrebbe non avere un buon regresso (differenza tra la velocità teorica e quella reale sulla base delle misure dell’elica) alle andature di crociera più basse. il Sogica 55 ha un dislocamento di 26 tonnellate a pieno carico e una potenza (la versione Sport) di 2720 cavalli per un rapporto peso/potenza di 9,56 Kg/cv e raggiunge una velocità di 50 nodi (qualcosa meno a pieno carico), stabilendo un record di efficienza nella categoria. Infine, l’idrogetto è perfetto sui bassi fondali e pure in porto, sia per manovrare con il joystick, sia per evitare di “prendere” le cime con le eliche. Su un 40 piedi temo però che pesi e costi non siano ideali.
sono un tuo “aficionado” e non perdo una prova specie alle 00.15. Ti chiedo: non è ora di finirla con gli open hard-top che tutti i cantieri sfornano in tutte le salse ma che alla fine non hanno più alcuna originalità? Credo che negli anni a venire il fly verrà riscoperto specie nelle misure anti-crisi (42-48 piedi)e magari con carene semidislocanti che rappresentano il punto di arrivo del diportista più esperto. Cosa ne pensi? Il mio indirizzo è [email protected]
Caro Giuseppe, i cantieri producono soprattutto ciò che il mercato preferisce e solo pochi audaci provano a indirizzare gli armatori verso imbarcazioni diverse. Negli ultimi anni gli open-coupè-hard top e simili hanno riscosso un notevole successo perché i designer hanno potuto esprimere in questa categoria tutta la loro creatività. Concordo su una probabile riscoperta del fly, ma sono convinto soprattutto che verranno scelte barche concrete, intelligenti, razionali, come le semi-dislocanti (non abbiamo mai trovato una definizione migliore) o le dislocanti perché la riduzione delle potenze, delle cilindrate, insomma dei consumi (e delle emissioni) è un tema che riguarda tutti (grandi e piccoli armatori) sia per ragioni economiche, sia per limitare le emissioni. Il dislocante è generalmente una barca che naviga in ogni condizione di mare e che consuma poco, quindi un mezzo sicuro che permette di fare molte miglia, di stare a lungo a bordo, di attraversare i mari del mondo, di fare (almeno per qualche settimana) una vita completamente diversa da quella che abbiamo sempre avuto. Ho corso a più di 100 nodi, mi piacciono ancora le barche veloci, ma le confesso che vorrei vivere su una navetta e avere come tender il Colombo 24 elettrico.
Ciao Maurizio, i complimenti giá li ho fatti per quanto riguarda la tua professionalitá e soprattutto per le emozioni che trasmetti quando provi le barche. Volevo chiederti una cortesia, visto che non riesco a trovare materiale informativo (test, video approfonditi) del SOGICA OPENBRIDGE 55, potresti accontentare la mia curiosita’? Ovviamente mi farebbe immensamente piacere avere delle tue considerazioni in merito al comportamento della barca, rifiniture, versatilitá…insomma un test completo.
Anticipatamente ti ringrazio.
Alessandro (lo spagnolo)
Accipicchia, mi hai chiesto un lavoro mica da poco! Mi chiedo quando potrei trovare il tempo. Ci proverò, ma intanto potresti chiedere al cantiere una copia del test video che ho realizzato nella primavera del 2008. Buone Feste.
Salve a tutti, avrei bisogno di aiuto per capire nome e modello di una barca che vorrei acquistare. Vorrei postare un paio di foto ma…. come si fa ????
Greetings I am new to this board I hope I will be able to help and contribute here because I have learned a huge amount myself.
Thanks
Welcome! Come on!
Hi People I am new, I have been looking around this board for about a few hours as a guest. I found it useful and it has helped out a lot. I hope to stay around for some time and help out.
Many Thanks.
Welcome!
Ho visto con piacere la bella prova del Cap 21 open mia prossima barca! Mi piacerebbe sapere di quanto è stato alzato il fuoribordo dai tecnici dell’Evinrude per raggiungere le prestazioni ottenute. Grazie e complimenti.
Ciao Aldo, lo hanno alzato di due fori e trovo che sia corretto.
Approfitto per ricordare a tutti coloro che pilotano un motoscafo open o un gommone di allacciare SEMPRE lo stacco di sicurezza!
Ciao maurizio,
complimenti, sempre attento, professionale, semplice e ricco nel dare informazioni e particolari. Mi rivolgo a te per un consiglio, visto che mi trovo nella condizione di cambiare la mia piccola barca (open molinari con motore honda 40 cv / 4t). Vorrei acquistarne una di circa 6/7 mt, con cabina (wc/cucinotto), prendisole di facile accesso dall’esterno, pozzetto di discrete dimensioni e plancetta. Motore fuoribordo dai 100 Cv in su, in relazione alla stazza. Hai qualche consiglio da darmi, su marca e modello? Grazie e continua così
Ciao Maurizio. Ho un quesito da proporti. Ho già chiesto in giro ma le risposte mi son sembrate tutte poco convinte. Posseggo una pilotina -ARVOR 215- che acquistata nuova nel 2007 andava a 20 nodi (massima) con il motore che a tutta manetta girava a 2500 giri (un 100 HP turbo Volkswagen).
Oggi, dopo tre anni di modesta usura e 1500 miglia percorse (da 4 a 15 nodi) la velocità max non raggiunge i 18 nodi mentre il motore a tutta manetta fa addirittura 3100 giri. Non capisco il perchè. Il tutto naturalmente a parità di condizioni meteo, carena etc. Barca sempre rimessata e curata. Dipende dall’elica? O da cosa altro? Ti ringrazio per quanto vorrai comunque dirmi. Ciao
Ciao Fausto, perdona il ritardo nella risposta, dovuto a molta navigazione e tantissimi impegni. Il problema risiede nella cavitazione dell’elica che, detto in parole semplici, gira a vuoto. In questa condizione il motore va fuorigiri (come se accelerassi in folle) e l’elica non spinge perché ruota in un flusso d’acqua non omogeneo. In pratica dev’essere successo qualcosa che non la fa lavorare in modo ottimale. Ci sono due possibili spiegazioni: 1) l’elica è rovinata (una pala danneggiata, è sporca, piegata o altro); 2) c’è qualcosa che sporca il flusso d’acqua che arriva all’elica. Potrebbe essere, ad esempio, un’appendice aggiunta davanti al propulsore, un trasduttore, una modifica sull’asse di chiglia che ha cambiato le linee d’acqua, il supporto dell’asse elica sporco o piegato. Insomma, controlla bene lo scafo e la trasmissione e puliscili accuratamente. Fammi sapere come procede. Ciao.
Ciao Maurizio, mi chiamo Danilo e scrivo da Roma, ho la patente nautica ma non ancora un’imbarcazione (ma prima o poi…..). Mi sai dire che barca è quella presentata su Y&S circa un anno fà e che è un vero e proprio incrocio fra una barca a motore e una a vela ??? Grazie e complimenti x la trasmissione.
Ciao Danilo, fai benissimo a prendere la patente nautica, si imparano molte nozioni importantissime per la sicurezza in mare. A proposito del tuo quesito, puoi darmi qualche altra indicazione, ad esempio, ha le vele? Grazie.
Ciao Maurizio. E’ grazie a te ed al tuo programma che la passione delle barche che non mi conoscevo è esplosa. Vedo quotidianamente, in tarda serata, il tuo programma ed a poco a poco comincio sempre più a coltivare l’idea di possedere una barca. Colgo allora l’occasione per chiederti un parere. Cosa mi consigli come primo acquisto, per un neofita come me, considerando che in famiglia siamo in quattro e non mi dispiacerebbe trascorrere qualche week end con attracco nel golfetto di Mondello (dove abito)? Sono disposto anche ad un acquisto fino a 300.000 euro (in leasing ovviamente). Sono rimasto, ad esempio affascinato dall’Atlantis Verve di cui ho letto meraviglie anche in termini di semplicità di utilizzo ed economia di gestione (quest’inverno inizierò un corso per patente nautica). Attendo un tuo pensiero. Rinnovo a te ed al programma tutti i migliori complimenti.
Ho un’enorme responsabilità, sto per farti spendere un mucchio di soldi! Però sono riuscito a coinvolgerti! Mi sembra che tu voglia cominciare in grande stile. Ti avrei suggerito qualcosa di meno impegnativo, magari un gommone, ma se vuoi pernottare a bordo la tipologia che hai scelto è certamente adatta e la barca si comporta molto bene. Tienimi al corrente. Ciao.