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IL blog di Maurizio Bulleri
Quando correvo mi piaceva moltissimo provare la barca per sperimentare ogni modifica che avrebbe potuto renderla vincente. Adesso mi piace testare le barche da diporto per interpretare le loro caratteristiche, perchè ognuna è diversa dall'altra."

2009-11-12

Che Zeus! Che carena!

Ho provato una barca che ha una carena perfetta per lo Zeus. Le prestazioni sono in linea con la media della categoria, ma l’assetto è ottimo e il flap dello Zeus funziona bene! Ripeto, merito anche della carena. E’ un fly di 46 piedi che con un metro e mezzo d’onda naviga bene anche a 30 nodi! Tra breve in onda (Sealine F46).



COMMENTI: 53 | LASCIA IL TUO COMMENTO







    • Carlo Galli scritto il: 13.11.2009 alle 11:46

      Buongiorno Maurizio e grazie per la Sua opinione positiva riguardante il Sealine F46; anche noi della Sealine Italia by Cantieri Solcio siamo molto soddisfatti del prodotto in generale e soprattutto dell’ottimo connubbio carena/propulsione CMD Zeus

      • Maurizio Bulleri scritto il: 13.11.2009 alle 21:18

        Beh, naviga bene, la visuale dal posto di governo interno è ottima, l’arredamento mi piace, la dinette sottocoperta ha un “cielo” spettacolare, gli ospiti hanno un doppio bagno, nell’armatoriale c’è il terzo letto, ci sono la lavastoviglie e la lavasciuga, il pozzetto può essere chiuso completamente (anche verso i passavanti), il fly è immenso, ci sono tientibene ovunque… però il design a poppa è un po’ particolare e per salire con la passerella…

    • Carlo Galli ([email protected]) scritto il: 13.11.2009 alle 11:51

      Complimenti per le Sue prove su Yacht&Sail, approfitto per ricordare alle persone interessate al Sealine F46 che possono contattare Cantieri Solcio per ulteriori approfondimenti (www.solcio.it). Buon lavoro

      • Maurizio Bulleri scritto il: 13.11.2009 alle 21:09

        Fatela provare con un po’ di onde, se possibile. Per chi non ha grande esperienza sarà una bella occasione per imparare che si può navigare anche sul mosso… se tutto funziona bene!

    • stefano masi scritto il: 13.11.2009 alle 17:46

      buonasera sig. maurizio,mi chiamo stefano e sono un suo assiduo spettatore,sempre davanti al televisore a guerdarmi le sue prove.Sono in procinto di cambiare barca,e mi sono orientato verso il cantiere jeanneau nello specifico sul modello prestige s38,le chiedevo se aveva gia’ avuto occasione di testare questa barca,e cosa ne pensa.
      saluti stefano

      • Maurizio Bulleri scritto il: 13.11.2009 alle 20:57

        Salve Stefano, mi piacerebbe provare il 38S di Jeanneau perchè al di là delle caratteristiche estetiche e funzionali, mi pare che abbia un disegno di carena interessante da collaudare. Certo, ci vorrebbe un po’ di mosso… Chissà se me lo fanno testare…
        Nel caso lei avesse occasione di salire a bordo, aspetto le sue opinioni o i suoi dubbi. Grazie!

    • alex scritto il: 16.11.2009 alle 16:04

      vorrei “se possibile”, l’opinione sulla navigabilità della mano marine 27,50 vorrei sapere se la carena è di buone performance sopratutto con mare molto formato (canale d’Otranto) per essere più chiaro. Ed in generale se è un buon natante.
      vi ringrazio anticipatamente

      • Maurizio Bulleri scritto il: 23.11.2009 alle 23:02

        Il Manò Marine 27,50 è una barca molto interessante per la tipologia, l’abitabilità e l’allestimento, ma non si può pretendere di lanciarla a manetta sul mosso e non sentirla impattare. E’ sempre bene adeguare la velocità alle onde e ancora meglio evitare di uscire se il meteo non è favorevole. Questo vale sempre e per tutti!

    • Alberto G scritto il: 16.11.2009 alle 17:38

      Buonasera Maurizio, mi chiamo Alberto, sono un telespettatore molto attento alle sue prove e opinioni. Vorrei sapere se conosce o se ha avuto modo di provare il Bavaria sport 28, che ha in comune con il 46 Deep Blue (da lei recentemente testato) il design di BMW Designwork USA. Sono orientato all’acquisto di questa barca, mi farebbe piacere avere una sua opinione. Grazie. Cordiali Saluti. Alberto

      • Maurizio Bulleri scritto il: 23.11.2009 alle 23:13

        Il nuovo Sport 28 sembra avere una carena simile a quella del 46 Deep Blue che rivela una sorprendente morbidezza nell’affrontare le onde. Però vorrei provarla ed è il consiglio che dò anche a te. Come tutti i nuovi Bavaria ha un rapporto qualità/prezzo straordinariamente vantaggioso.

    • ALBERTO scritto il: 17.11.2009 alle 11:45

      Complimenti per la trasmissione che seguo sempre con molto interesse, ma vorrei vedere anche mezzi molto piu` economici

      • Maurizio Bulleri scritto il: 23.11.2009 alle 23:15

        Sono d’accordo con te e spero che anche i costruttori di piccole imbarcazioni partecipino sempre più numerosi alla trasmissione.

    • Luca Degola scritto il: 17.11.2009 alle 12:36

      buongiorno Maurizio,cosa ne pensi dei MAGNUM MARINE,ho visto recentemente sul sito il nuovo 51,ha veramente doti di sicurezza e robustezza superiori all media?

      • Maurizio Bulleri scritto il: 23.11.2009 alle 23:26

        Magnum Marine è una delle più grandi icone della nautica mondiale. Nel 1998 ho corso l’ultima edizione della Venezia Montecarlo e non dimenticherò mai di essere stato superato da un Magnum che correva a 60 nodi su onde di un paio di metri come se fosse in acque calme… o quasi. Sono costruiti su richiesta del cliente con materiali diversi. C’è differenza di robustezza, peso, prestazioni e prezzo. Meglio farsi dare un capitolato, leggerlo e poi scegliere.

    • Fausto scritto il: 17.11.2009 alle 14:23

      Gentilissimo Maurizio, premetto che sono un tuo accanito sostenitore, in questo commento ti chiedo invece, il tuo parere sul MIG 43 del cantiere Marine Yaching.
      Grato per eventuale risposta, cordialmente saluto

      • Maurizio Bulleri scritto il: 23.11.2009 alle 23:48

        Prometto di andare a rispolverare alcuni appunti che avevo preso molto tempo fa, quando avevo provato la barca. Ci risentiamo.

      • Maurizio Bulleri scritto il: 19.12.2009 alle 01:23

        Ciao Fausto, ho trovato il tempo per andare a cercare tra i vecchi appunti, ma mi ero confuso: tu mi chiedevi del Mig 43 e invece avevo provato il 50 di cui ti riferisco per ogni eventualità. La barca mi era piaciuta, sia come lavorazioni, sia come rifiniture, ma non mi aveva soddisfatto nelle prestazioni. Con due Cat da 510 cavalli, le propulsioni di superficie Arnesons e le eliche di Rolla mi aspettavo un po’ di più dei 36 nodi misurati. La velocità di planata era risultata piuttosto buona considerato il tipo di propulsione (15 nodi) e avevo notato come non fosse indispensabile agire sul trim per planare o correre, anche se un aggiustamento dell’assetto contribuiva ovviamente a migliorare le prestazioni. Sono sicuro che da allora (3 anni fa) hanno sicuramente trovato un set up migliore.

    • Paolo G. scritto il: 17.11.2009 alle 14:27

      Buongiorno Maurizio, Posseggo Un Imbarcazione Bavaria 32s con 2 Volvo Penta Da 225cv a benzina, del quale a parte qualche sbavatura nelle finiture posso solo dire di essere soddisfatto. Tale soddisfazione mi è data dalla tenuta a mare anche in condizioni non ottimali. Sarei intenzionato all’acquisto di un 35 piedi “problemi di posto” e ho provato alcuni modelli con qualche delusione come il Manò M35 che ho trovato mal rifinito, rumoroso e poco agile oltre che costoso, lo Zafiro 34 ed il Sessa c35 ormai datati. Cosa ne pensa del Sealine 35? La seguo sempre con grande stima e la ringrazio anticipatamente.

      • Maurizio Bulleri scritto il: 23.11.2009 alle 23:30

        Il Sealine SC35 introduce nuovi concetti di stile e di sfruttamento degli spazi. Non conosco le sue qualità in navigazione e spero che il Signor Bezzi me lo faccia provare prima o poi.

    • maurizio scritto il: 17.11.2009 alle 21:23

      salve Bulleri,come il sig.Stefano mi piacerebbe una sua impressione sul prestige 38s che ho appena ordinato completo di sist.axius e che mi verra consegnato in primavera.ho potuto provarlo al boat show di Izola in Slovenia e mi ha convinto sia per le prestazioni ed i consumi sia per gli interni (peccato ci sia un solo bagno).quello che non mi ha convinto è la scelta del cantiere di non prevedere una chisura rigida in plexigas fra le dinette della timoneria e quella di poppa anche per una questione di rumorosita delmotore ad alti regimi. grazie e buon lavoro

      • Maurizio Bulleri scritto il: 23.11.2009 alle 23:41

        La sua idea è interessante ed è sempre più frequentemente adottata nei progetti più recenti. Se userà la barca solo d’estate la troverà molto comoda così come il cantiere ha scelto di proporla. Per l’uso nelle altre stagioni sarebbe preferibile la finestratura di poppa.

    • Paolo G. scritto il: 18.11.2009 alle 11:31

      Buongiorno Maurizio, Seguo moltissimo la sua trasmissione. Vorrei avere un consiglio sull’acquisto di un’imbarcazione da 35 piedi. Posseggo un Bavaria 32s di cui sono molto soddisfatto ma vorrei sostituirla tenendo però in considerazione il problema del posto barca. Escludendo Cranchi, Sessa e Manò cosa mi consiglierebbe considerando che ricerco le doti di buona navigabilità e spazio interno? Ringrazio anticipatamente Paolo G.

      • Maurizio Bulleri scritto il: 23.11.2009 alle 23:46

        Preferirei non suggerire modelli da acquistare. Lei ha già esperienza con una barca di quelle dimensioni. Provi a pensare cosa non le piace o cosa non funziona sulla sua barca e a pretenderlo da quella nuova. Ad esempio, vogliamo parlare di impianti elettrici fatti a regola d’arte?

    • Leonardo Falleri scritto il: 18.11.2009 alle 11:38

      Sig. Bulleri mi sono appassionato da pochissimo alla nautica propio grazie a lei ed a i suoi test , che devo dire sono molto accurati ed allo stesso tempo semplici da capire anche da un estraneo dell’argomento come me, ma mi chiedevo quanto in termini economici costi mantenere un imbarcazione di 15/20 metri a motore, all’ anno ,compreso il rimessaggio. In più volevo sapere cosa significa una barca dislocante e diportista grazie per la cortesia.

    • Marco Ballerio scritto il: 21.11.2009 alle 13:24

      Buongiorno Maurizio, ho avuto modo di provare il Sealine F46 e, oltre alle qualità dinamiche e marine che hai commentato con autorevolezza, vorrei esprimere la sensazione di spaziosità e di luminosità che ho vissuto entrando nel salone principale, con suggestive viste panoramiche a 360° grazie alle ampie finestrature. Molto originale la soluzione adottata di ricavare un living con angolo cucina e seconda dinette nel lower-deck, che stupisce per i volumi e la luminosità, grazie al grosso parabrezza panoramico sovrastante.
      Complimenti per le tue bellissime prove.

    • maurizio scritto il: 22.11.2009 alle 13:07

      vi seguo molto spesso e vi faccio i complimenti per la prefessionalita’. avete mai provato un menorquin?
      saluti

    • Maurizio Ferrario scritto il: 23.11.2009 alle 17:22

      Buongiorno sig. Bulleri, mi piacerebbe un vostro approfondimento su quelle barche a motore, fatte quasi sempre da cantieri americani, costruite per attraversare gli oceani. Mi riferisco in particolare a Nordhavn, ai Kadey Krogen. Tutte barche dislocanti, da 40 piedi in su ( non grandissime, quindi, costose ma non inaccessibili), con motorizzazioni, soluzioni costruttive e consumi studiati per grandi traversate e autonomie da 4000 miglia. sono barche a cui nel mediterraneo non siamo abituati, con un motore solo, con potenze di 150 HP per un 43 piedi, ma fatte per andare con ogni mare con ogni tempo. Barche per navigare. Grazie
      Maurizio

      • Maurizio Bulleri scritto il: 23.11.2009 alle 21:49

        Ho corso come un matto per molti anni e le barche veloci continuano a piacermi, ma se dovessi scegliere una barca per vivere a bordo e girare il mondo sarebbe proprio un dislocante di quel tipo.

    • Gianluca & Alessandra scritto il: 23.11.2009 alle 21:45

      Ciao amico di Yacht & Sail, il primo canale che vediamo appena arriviamo a casa è il 214 di Sky, sperando di trovare una tua prova. Ci 6 simpatico, spesso ti imitiamo durante le navigazioni ed in manovra con le ns barche: un gobbi 365 e un beneteau 411 ormeggiate nella Marina di Nettuno (RM). Avremmo un immenso piacere di conoscerti personalmente. Ci dici come possiamo fare? Complimenti vivissimi per la tua esperienza, professionalità e simpatia. Sinceramnte, i tuoi fan Gianluca e Alessandra di Roma

      • Maurizio Bulleri scritto il: 23.11.2009 alle 22:43

        Grazie ragazzi, siete davvero gentili. Al Salone di Genova ho incontrato molti telespettatori presso il nostro stand. Ci potremmo vedere al Big Blue, visto che siete in zona. A presto

    • Anonimo scritto il: 23.11.2009 alle 22:10

      Il diportista è colui che naviga per diporto, cioè per divertimento. La barca dislocante, per semplicità, possiamo definirla come quella che non cambia il proprio assetto al variare della velocità, ma per essere ancora più chiari e concreti diciamo che generalmente è un mezzo che non naviga velocemente, ma affronta bene il mosso e consuma poco carburante in quanto dotato di motori non molto potenti. Per quanto riguarda i costi del posto barca, del rimessaggio e della manutenzione sono variabili in funzione del modello e soprattutto della zona. Tra Nord, Sud, Centro e Isole ci sono differenze notevoli. Meglio approfondire e poi fare la scelta più idonea.

    • Enrico Novelli scritto il: 28.11.2009 alle 11:16

      Salve Maurizio, io posseggo un azimut 50 e mi chiedevo se in programma avevate un test per il 53 uscito quest anno. Cosa ne pensi?

      • Maurizio Bulleri scritto il: 28.11.2009 alle 17:04

        Spero di provare presto il nuovo 53, ma come puoi immaginare non è semplice organizzare una prova televisiva, magari privatamente…

    • William Cassar scritto il: 6.12.2009 alle 00:07

      Salve mi sembra esagerato citare che questo Sealine fa 30 nodi con un metro e mezzo di onda, scala beaufort Forza 4 superata….
      Si forse li fa, ma con quale andatura, facendoli di poppa è una cosa, fai lo stesso di prua o prua al traverso e a 25 nodi secondo me fai un po’ di danni, e non parlo solo di Sealine ma di molte barche simili.
      Forse l’unica barca fly che puo sostenere questa velocita a prua con andatura confortevole secondo me è un fisherman USA o simili, che hanno normalmente un angolo di prua molto profondo, in certi casi vicino ai cinquanta gradi nella prima parte della carena…
      Complimenti per le prove, bello il lobster boat Austin Parker

      • Maurizio Bulleri scritto il: 12.12.2009 alle 00:27

        Ciao William, i test vengono svolti per saggiare le qualità della barca e durano per un tempo limitato. Ciò che la barca può fare è diverso da ciò che è opportuno fare con la barca. Le auto vanno tutte oltre i limiti consentiti, spetta poi a chi le guida utilizzarle correttamente e non andare a “tavoletta” su strade sconnesse. Ho spinto il Sealine F46 a manetta con mare in poppa e onde da 1,5 metri (tra il cavo e la cresta) per capire se teneva la rotta, se si ingavonava, scoprendo invece che era perfettamente in grado di navigare a quella velocità nonostante il mare molto mosso. Con mare in prua si è comportato altrettanto bene, ma ovviamente se si tenessero andature così alte per lungo tempo in quelle condizioni, si potrebbe correre il rischio di rompere qualcosa impattando male un’onda o trovandone una più alta o più corta delle altre. Per me era importante verificare che lo scafo fosse sicuro e stabile anche in una situazione impegnativa. Ogni armatore avrà poi cura di regolare l’andatura secondo la propria percezione di fattori come il disagio, la stanchezza, lo stress e non ultima la salvaguardia delle persone e dell’imbarcazione. Certo, ci sono barche più adatte al mare mosso, ma ti invito a provare il Sealine F46, prima di dubitare delle sue doti. Avrai notato che, al contrario, non ho elogiato le prestazioni in termini di velocità assoluta, limitandomi a dire che rientra nella media della categoria, mentre invece con i pod avrebbe forse potuto battere le performance delle barche in linea d’asse. L’Austin Parker piace anche a me, ma trovo che come 42 non offra molto spazio.

    • giuseppe scritto il: 10.12.2009 alle 17:38

      dr. Bulleri, al pari di molti altri, desidero complimemtarmi per la Sua competenza e per la notevole capacità di sintesi e di esposizione con cui riesce a presentare i servizi si Yacht and Sail. Ciò premesso Le chiedo se è possibile testare, presentandola in un prossimo servizio, l’imbarcazione Atlantis 425SC del gruppo Azimut-Benetti, che ha riscosso notevole successo di vendite e che, per caratteristiche costruttive di tipo industriale, dimensioni, prezzo e motorizzazioni adottate, si può assimilare al Deep Blue 46, imbarcazione altrettanto interessante, prodotta da cantiere non italiano. Ritengo che il test possa rappresentare un valido confronto con il Deep Blue 46 e fornire elementi significativi nella scelta tra le due imbarcazioni. Cordiali saluti. Giuseppe-

      • Maurizio Bulleri scritto il: 11.12.2009 alle 19:40

        Sono felice per il suo giudizio e per la sua richiesta che giro immediatamente ad Azimut-Benetti.
        A presto.

      • Maurizio Bulleri scritto il: 13.12.2009 alle 23:52

        Salve Giuseppe, mi hanno già chiesto informazioni sull’Atlantis 425SC e spero quindi di poter accontentare lei e le altre persone interessate a questo modello che avevo provato molto tempo fa (Gobbi) in una giornata di mare calmo (troppo). Le barche andrebbero sempre saggiate in due situazioni: prima in acque perfettamente immobili e in assenza di vento, per cogliere ogni più piccola imperfezione, e poi sul mosso, per stabilire la loro attitudine ad affrontare condizioni difficili.

    • ivan scritto il: 11.12.2009 alle 20:00

      Caro dott.Bulleri le scrivo per avere un suo parere “PRETTAMENTE TECNICO” sull’imbarcazione gobbi 425 sc, oggi attuale cantiere azimut-benetti.
      Gradirei conoscere la Sua opinione sulla navigabilità e sapere se la carena è di buone performance sopratutto con mare formato.

      • Maurizio Bulleri scritto il: 13.12.2009 alle 23:25

        Gentilissimo Ivan, è molto difficile conciliare esigenze spesso contrastanti. Guardiamo il mondo delle auto: si va dalle super sportive ai fuoristrada e se usiamo le une sul terreno delle altre non restiamo soddisfatti e magari le sfasciamo. Questa è una banalità, ma è la verità. Per ottenere buone performance sul mare formato le barche devono possedere forme, robustezza, peso e motori che non sempre troviamo sui comodi yacht da crociera. Tuttavia esistono modelli che riescono, meglio di altri, a soddisfare bisogni opposti. Nell’ambito della sua categoria, il Gobbi 425SC possiede molte qualità interessanti. Purtroppo io l’ho provato in una giornata di calma piatta. Mi metto a disposizione per ripetere il test in condizioni difficili. Si ricordi però che molto dipende dal comandante che deve saper regolare l’assetto con i flap e adeguare la velocità alle condizioni, senza dimenticare di infondere tranquillità a tutte le persone presenti a bordo, in qualunque situazione, e assicurarsi sempre, prima di salpare, di avere i motori efficienti, il carburante necessario, le dotazioni richieste e il meteo favorevole.

    • PINO scritto il: 12.12.2009 alle 16:10

      Sig Bulleri, molti cantieri, anche di prestigio, per migliorare gli spazi all’interno, costruiscono imbarcazioni di 13-14 metri il cui angolo di carena a poppa non supera i 12-13 gradi, così penalizzando fortememte le qualità di navigazione con mare appena forza 3. Mi domando allora che senso ha utilizzare questo tipo di imbarcazioni per non poter navigare in sicurezza e tranqullità ed utilizzarle solo come casetta al mare all’interno di una darsena, solo per una scelta di compromesso. Ritengo che imbarcazioni di tale misura, abilitate peraltro a navigare con mare molto agitato ed oltre le 40 miglia, debbano avere un deadrise di almeno 18 gradi. Attendo di conoscere il Suo pensiero in merito e La ringrazio anticipatamente.——Pino —

      • Maurizio Bulleri scritto il: 13.12.2009 alle 23:45

        Salve Pino, non credo si possa giudicare il comportamento di una barca semplicemente misurando l’angolo diedro in corrispondenza dello specchio di poppa. Sono d’accordo con lei nel sostenere che uno scafo con una V molto profonda in tutte le sue sezioni abbia generalmente un buon comportamento sulle onde. Tuttavia bisogna distinguere tra scafi con carena monoedrica o a geometria variabile, per non parlare di altre importanti caratteristiche di progetto (centro di spinta, baricentro, ecc.). Spesso si dice che uno scafo con angolo diedro accentuato abbisogna di più potenza rispetto ad uno con fondo piatto, però non è vero che a parità di cavalli sia più lento, perché oltre una certa velocità, quando la pressione dell’acqua lo spinge in alto, presenta una superficie bagnata inferiore e quindi una resistenza d’avanzamento più bassa. Per non parlare poi degli effetti dei pesi, delle propulsioni e delle eliche (basta piegare i bordi delle pale per cambiare l’assetto dello scafo e quindi il suo angolo di incidenza con le onde). Insomma, nulla è semplice o scontato e proprio per questa ragione vale la pena di testare ogni modello.

    • William Cassar scritto il: 14.12.2009 alle 11:18

      …… il diedro di poppa più ripido e profondo normalmente può dare garanzie di miglior tenuta con mare di poppa …. lo svantagio principale di una V profonda normalmente sta nel fattore planante che può aggirarsi vicino ai venti nodi con questo tipo di carena, non comodo se trovi delle onde alte di prua.

    • anonimo scritto il: 14.12.2009 alle 23:05

      Bulleri sei grande.

    • Angiolo scritto il: 15.1.2010 alle 11:16

      Seguo le tue prove in Tv. Sono proprietario di un 288 Vista del cantiere Four Winns con cui sono andato da Civitavecchia a Lipari e ritorno (per me come attraversare l’Atlantico!!)
      affrontando 1 ora mezza di nebbia e mare da non descrivere!! E ora la domanda: perchè la propulsione a getto è poco applicata sulle barche, per i costi di costruzione o per l’eccessivo consumo di carburante? (la mia barca del cuore è il Sogica 55, un sogno!! Ti ringrazio e ti saluto.

      • Maurizio Bulleri scritto il: 15.1.2010 alle 12:32

        Ciao Angiolo, con il racconto della tua crociera metti la voglia di navigare e dimostri la tua passione e la tua capacità. A chi vuole provarci, raccomandiamo però prudenza, il controllo dell’efficienza della barca e massima attenzione al meteo e alle dotazioni di bordo. Il Sogica 55 che tu sogni è una bellissima barca, che corre veloce e si manovra perfettamente! Restando nella famiglia Four Winns posso dirti che il V475 naviga molto bene ed è una barca razionale che permette di godersi la crociera sopra e sotto coperta. Per quanto concerne la propulsione a idrogetto hai centrato i problemi principali: costo, peso, consumi elevati a bassa e media andatura. Si può quindi utilizzare sulle barche dove questi aspetti hanno una minore incidenza, ovvero su quelle più grandi.

    • Nadia Perazzo - Seaway Srl scritto il: 15.1.2010 alle 15:43

      alla corterse attenzione Sig.PAOLO G.,
      sono Nadia Perazzo, commerciale di Seaway, importatori esclusivi per il mercato italiano di Four Winns….che ne pensa di valutare il 35 piedi di questo stimato e primario cantiere statunitense? Spero di farle cosa gradita e mi scusi se le sono sembrata inopportuna ad introdurmi, ma penso che ne potrebbe valere la pena……mi contatti, senza impegno a [email protected] oppure 349-5603703.
      Un cordiale saluto.

    • dario scritto il: 23.1.2010 alle 14:10

      Salve Maurizio, sono un suo grandissimo fans. Le vorrei chiedere un consiglio in quanto devo acquistare un motoscafo e sono fortemente indeciso tra il Mig 43 ed il Blackeagle 40 (imbarcazione della quale mi parlano benissimo per capienza e consumi). Solo un esperto come Lei mi puo’ consigliare.
      Certo di una sua risposta esaustiva Le invio i miei piu cordiali saluti

      • Maurizio Bulleri scritto il: 25.1.2010 alle 14:32

        Carissimo Dario, purtroppo non ho provato le barche in questione. Mi spiace.

    • paolo scritto il: 17.4.2010 alle 12:30

      ciao Maurizio,
      salto i complimenti per non ripetermi. Mi avvicino a questo ambiente e vorrei qualche indicazione che magari è già stata data prima. Che cosa è lo ZEUS di cui sento spesso parlare? Un tipo di motore, di trasmissione o che altro? E che caratteristiche ha differenziali rispetto ad altri analoghi sistemi? Vantaggi e svantaggi. Dove potrei approfondire?
      Grazie e continua sempre così.
      Paolo

      • Maurizio Bulleri scritto il: 20.4.2010 alle 00:30

        Ciao Paolo, lo Zeus è un sistema di propulsione, cioè un insieme di organi meccanici che trasferiscono la rotazione del motore all’elica. Il sistema di propulsione più semplice è la linea d’asse che, come dice il nome, si compone di un’asse che unisce l’invertitore (componente necessario per invertire la rotazione e applicato direttamente all’uscita del motore) all’elica. I pod, come lo Zeus o l’IPS, sono più complessi perché hanno coppie coniche che trasformano la rotazione dell’asse orizzontale del motore in verticale, per attraversare lo scafo (lo Zeus e l’IPS sono installati sotto la carena) e poi nuovamente in moto orizzontale (parallelo alla superficie d’acqua) per l’elica. Il vantaggio è una maggiore efficienza rispetto alla linea d’asse (che essendo inclinata verso il fondale disperde molta energia) e una superiore manovrabilità, in quanto i pod possono essere ruotati (per direzionare la spinta dell’elica) mentre la linea d’asse è fissa ed è abbinata a un timone la cui efficacia è scarsa a bassa velocità.

    • Massimo scritto il: 23.4.2010 alle 20:38

      Non riesco a trovare il prezzo dell’Azimut 53.
      Mi puoi aiutare?
      Grazie

    • Santino Iaquinta scritto il: 22.7.2010 alle 17:19

      Ciao Maurizio, sto in trattativa per un Azimut 46 fly del 2004, si tratta per me della prima vera barca, visto che ho un open di appena 8,40 mt. Volevo saperne di piu dal punto di vista tecnico o cosa mi consiglieresti di pari livello, grazie.

Un mercato di novita': tanti modelli scacciacrisi

Settembre e ottobre sono i mesi più importanti per la cantieristica mondiale. In questo periodo si tengono i Saloni nautici più attesi, da Cannes a Fort Lauderdale passando per Monaco e Genova. Un viaggio attraverso due continenti che sono il cuore della nautica mondiale. Quest’anno attese e aspettative sono tante.