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Il blog di Vanni Galgani
Nato 45 anni fa a Roma, ma col sale nelle vene, fin da piccolo ho sviluppato per le barche una passione che rasenta la malattia. Ho navigato il più possibile e in ogni modo, partecipando a tutte le regate disponibili e lavorando come skipper in giro per il mondo. Dal ’92 scrivo su riviste di nautica pubblicando più di 200 prove di imbarcazioni a vela di ogni tipo, dai 18 agli oltre 140 piedi. E ancora non ne ho abbastanza...

2009-11-25

test&fun!

Sono tornato! Beh, che vi devo dire? Tempo da estate, sempre in camicia (tranne un misterioso giorno con nebbia fittissima mai vista a Barcellona, prendevamo il pto nave all’ingresso per riuscire a ritrovare il porto…), cibo buono; peccato che, tranne i primi due giorni, il vento è stato un po’ leggero. Ma le barche erano davvero interessanti. Fra tutte, il Comet 21 - ce n’erano due, uno rosso e uno grigio metallizzato, con cui ci siamo presi a sportellate a botte di strambate col gennaker, l’Outremer 49, l’unico catamarano da crociera che, fino ad oggi, mi ha fatto provare sensazioni da vero cat sportivo nonostante interni più che vivibili (una nuova era per il cantiere francese?), il Dufour 405, anni luce dal suo predecessore e veramente duro da cogliere in fallo. E poi lo Jeanneau 57: nella media per la parte velica, ma che soluzioni!, veramente un impegno notevole da parte del cantiere. Quindi, riallacciandomi a quanto detto dopo Genova, la crisi farà pure qualche vittima, ma i cantieri si stanno impegnando alla grande e, quelli che rimarranno, ne usciranno migliori e più forti. Ah, dimenticavo: abbiamo anche avuto il primo disalberamento nella storia dello EYotY. Il povero Bavaria 32, per una dimenticanza dell’attrezzista ci ha rimesso le penne. Comunque niente feriti e loro bravissimi a rialberare in due giorni per concludere il ciclo di prove. E i risultati? Beh, lo sapete, dovete pazientare fino al 23 gennaio… ma la lotta si preannuncia veramente serrata!



COMMENTI: 9 | LASCIA IL TUO COMMENTO







    • è prevista una prova in mare del dufour 405 gran large? intendo sia sulla rivista che su world boat. ricordo la puntata su genova, con barca a terra, in cui ne parlavi molto bene per sia per le soluzioni che per l’abitabilità e volevo sapere se a vela manteneva le aspettative.
      povero piccolo bavaria! ma questi nuovi sono sempre alberati selden?

      Francesco
      • Andra in onda in TV una prova completa ma non sulla rivista, dove abbiamo già fatto un’anteprima (è piccola per l’attuale target del magazine, almeno per ora). La presentazione che hai visto l’avevo fatta in superanteprima a Düsseldorf (gennaio) e la barca mantiene e supera alla grande le prime impressioni, secondo me è attualmente il miglior Dufour in commercio. Qualche fesseria qua e là (ma quale barca non le ha?), piano velico non abbondante ma se la cava anche con poco vento, e questo perché Umberto Felci è proprio bravo. Il resto te lo racconto nella prova, che sarà anche in versione short nelle puntate dell’EYotY (ne ho montato lo scheletro venerdì scorso) che andranno tra breve. Il Bavarietto è rientrato in porto ferito, ma è guarito in due giorni. Però non era colpa sua, né dell’alberaio, ma di quel pirla che l’ha armato scordandosi di aprire una coppiglia (andatevi a ricontrollare le vostre). Può succedere dopo i saloni (era esposta a Barcellona). L’importante è che nessuno si sia fatto male e che la barca non si sia danneggiata. Già che ci sono, ben detto sulla storia del legno. Alla prossima…

        vanni.galgani
    • la coppiglia mal montata è un errore classico, a me molti anni fa è capitato con un piccolo catamarano (un mattia 14). alla prima virata, appena la sartia è andata sotto sforzo, mi sono giocato l’albero. per fortuna senza nessun tipo di danno viste le modeste dimensioni della barca.
      sono molto curioso del 405, mi sembra un cruiser comodo, tranquillo ma divertente e dal prezzo ragionevole, aspetterò la prova di w.b., grazie, alla prossima.

      Francesco
    • Sign.Vanni è da tempo che la seguo e sono un suo grande ammiratore; sono anni che viaggio con barche a motore e avendo intenzione di passare alla vela, volevo chiederle se secondo lei il MOODY 45 è in grado di affrontare un attraversata atlantica in piena sicurezza!certo in una sua risposta, la ringrazio e le porgo distinti saluti.

      Gennaro
      • Sig. Gennaro, la prego, diamoci del tu. Credo che il Moody 45 DS (ne esistono due versioni, Classic e Deck Saloon; venendo dal motore credo tu faccia riferimento a quest’ultima) non avrebbe problemi a traversare l’Atlantico, ma non è esattamente pensata per questo. È più una barca da vita tranquilla, dove godersi le sue fantastiche caratteristiche di panoramicità e propensione alla vita all’aperto. In condizioni limite quei vetroni mi preoccuperebbero un po’ e la coperta non è proprio l’ideale per navigare in mezzo a una tempesta. Detto questo, però, fare l’Atlantico nella direzione giusta (Est-Ovest) è di solito abbastanza tranquillo e lo hanno fatto barche di ogni tipo, quindi non vedo particolari problemi per il Moody. Ma le barche più propriamente da oceano sono altre e, se girare il mondo è quello che hai in mente, ti consiglio di orientarti su altri nomi.

        vanni.galgani
    • Complimenti 6 Bravissimo! le tue prove le seguo sempre molto volentieri!Buon Vento!

      Edoardo
      • Grazie a te come a tutti gli altri, lavoriamo con passione ma il vostro feed-back è fondamentale per sapere se stiamo andando nella giusta direzione. A questo proposito, se non lo sapete ancora, ho una notizia: da circa metà gennaio il canale TV passa da 214 a 430, nella fascia dove ci sono tutti i Discovery e la mitica trasmissione della BBC Top Gear. Quindi spargete la voce e mi raccomando: non perdiamoci di vista! Ve lo ricorderemo e vi faremo sapere la data precisa.

        vanni.galgani
    • lieto di conoscere il tuo blog Vanni! ti ho aggiunto al mio personale blogroll, essendo a mia volta blogger, e ti seguirò attendendo gli ultimi responsi da Barcellona
      ciao Davide on Topkapi

      davide
      • Barcellona, non me lo ricordare, giorni fantastici… era ancora estate (a parte la giornata di nebbione), barche bellissime! I risultati, miei cari, ve li darò su questo blog in anteprima subito dopo il WE del 23/24 gennaio, e poi durante le puntate dedicate al concorso, assolutamente da non perdere.

        vanni.galgani
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I periodi difficili sono fucina di grandi idee. Non è una mia considerazione, ma una lezione della storia: da sempre gli anni più illuminati sono arrivati dopo profonde crisi. Questo perché è nei periodi più bui che si è stimolati a creare nuovi progetti e nuove opportunità. Una sensazione che si registra in tutti i settori e che ha contagiato in modo profondo anche la nautica da diporto. I temi sono tanti e vanno dalla scelta d’imbarcazioni tecnologicamente sempre più avanzate alla realizzazione di porti e strutture per la nautica all’avanguardia; ma sempre con un grandissimo rispetto per l’ambiente. E ritengo che l’Italia abbia già, nonostante il difficile periodo, tutti gli elementi per giocare un ruolo determinante in un futuro della nautica da diporto. I motivi che me lo fanno pensare hanno radici profonde e sono molteplici: vanno dalla genialità dei suoi imprenditori alla realtà del nostro paese che, con gli ottomila chilometri di coste è da sempre considerato il ‘pontile’ d’Europa....