Genova: Crisis? What Crisis?”
Vi ricordate il bellissimo album dei Supertramp? Proprio il suo titolo mi frullava nel cervello mentre gironzolavo (anzi, cercavo di districarmi, data la complicazione degli ormeggi) tra le barche a vela in mostra a Genova. Quante novità interessanti!! Se le crisi portassero sempre una tale ventata di freschezza… A parte gli scherzi, non siete rimasti sbalorditi dalle tante barche nuove presentate in un simile periodo? Andrebbero veramente premiati questi nostri bistrattati cantieri, se non altro per l’entità degli investimenti. Dite di no? Solo per fare alcuni esempi: lo spettacolo del nuovo X-65? E il coraggioso Moody 62 RS, nato dall’accoppiamento di un Hanse 630 con una motovedetta dei carabinieri? O l’ondata di novità da parte dei francesi, Beneteau e Jeanneau in testa. Gianni mi chiedeva se ho visto il nuovo Jeanneau 57: beh notevole, un pozzetto dove ci si può stravaccare una squadra di calcio, interni talmente adattabili da sembrare la casa dei transformer (sì, proprio quei robottini dei vostri bambini che cambiano forma in continuazione), il tutto con stile e qualità superiori ai modelli cha l’hanno preceduta. E poi le ben tre piccole di Comar, col nuovo 35 sorprendente negli interni; sempre tra le piccole, le proposte di Elan e Bavaria, tra gli outsider lo sportivo NM 43 di Stillitano o l’extralusso oceanico degli Oyster. E il nuovo Hallberg-Rassyno di 37 piedi, che corre come i racer? E il pazzesco Nyx 565, catamarano supervivibile che costa come un monoscafo? Insomma, veramente vorreste dirmi che non avete trovato almeno una novità adatta a voi?? Dai, svelatemi i vostri sogni, raccontatemi quale vi sareste portata via di corsa…
dentro il Comet 35: ma veramente siamo in un dieci metri sportivo?
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caro Vanni, complimenti per i tuoi test e grazie di aver aperto un blog con cui parlare insieme a noi appassionati… però io a Genova c’ero ma ho avuto la sensazione che la crisi si sentisse. molta gente che guardava e pochina veramente interessata a comprare, no?
infatti più che ai compratori mi riferivo alle attività dei cantieri, più eroici proprio per la scarsezza di veri acquirenti. Però le notizie più recenti mi dicono che un certo movimento, seppur pigro e settoriale, c’è, e chi ha i prodotti buoni sta lavorando, specie su barche piccole o molto grandi. In più la maggior parte dei cantieri è riuscita a mettersi in regime di sopravvivenza senza soccombere, pronti a ripartire con maggior slancio. Dai, dai, che per la vela, tra l’altro l’unica vera attività umana totalmente ecologica e potenzialmente a consumo zero, può essere veramente un grande momento…
ciao Vanni,
complimenti per le tue prove di “world boat”, sempre molto utili e professionali.
Concordo con te per quanto riguarda le novità presentate dai cantieri in cerca di invogliare i clienti persi a casusa della crisi.
nel segmento dei cruiser commerciali, oltre ai francesi come giustamente hai detto, sono rimasto molto sorpreso dai nuovi Bavaria sviluppati in collaborazione con Farr yacht d. e Bmw.
Se si accetta l’idea degli arredi interni “dell’ikea” e le prestazioni non proprio da volvo ocean race, gli spazi e le soluzioni del 55 sono strabilianti, per non parlare del 32 con un pozzetto ed un bagno degni di un 50 piedi.
il prezzo poi, come sempre, è veramente allettante, a mio avviso sono barche ideali per tranquille crociere estive di corto raggio.
salendo di livello trovo eccezionali i nuovi tre X-yachts della gamma Xc, invece per quanto riguarda il 65 credo sia una delle più belle barche prodotte negli ultimi anni, anche se non ho avuto ancora occasione di vederla dal vivo. Comunque immagino che le prestazioni siano degne del cantiere danese.
Infine, tra le novità, apprezzo molto i nuovi Contest, cioè il 57cs, l’aggiornato 62cs ed il progetto del 72cs. A mio avviso sono barche che riescono a coniugare le caratteristiche tipiche dei cruiser nordici con una vivibilità un po’ più mediterranea e, sotto la linea classica, nascondono molte “chicche” modernissime.
Grazie della conferma, già solo le barche che hai citato, dal crocierone low cost al fast cruiser di gamma alta, valgono un salone. Scelte coraggiose quelle di Bavaria: anche se ha uno scafo che somiglia alle vasche di piazza Farnese, il 55 è una vera rivoluzione, se non altro per la quantità di spazio e di arredi: hai visto quanti cassetti? (come ho già detto, sui vecchi Bavaria gli unici cassetti che potevi trovare erano quelli che ti portavi da casa…). Non capisco però dove sia andato a finire l’apporto della Bmw (più evidente sul motoscafo). Contest è sempre uno dei meglio e l’ultimo che ho provato, il 62, non era male neanche a vela. A me però non fa impazzire la linea: sono un po’ massiccioni, con scafi molto alti e voluminosi. A modo suo, secondo me, su questo aspetto Oyster lavora meglio. Con l’X-65 è stato amore a prima vista: pensa che, appena l’hanno messo a mare, sono schizzato in Danimarca e ho fatto la prima uscita con tutti quelli del cantiere (e senza l’armatore). Da fuori è veramente uno spettacolo, dentro un po’ contorto ma veramente ben fatto. L’hai vista la prova completa su Y&S di ottobre? Soprattutto non perderti il test video che andrà in onda i primi di dicembre: le immagini dovrebbero essere spettacolari, anche perché il vento è andato ben oltre i 20 nodi…
il Bav 55 è incredibile, la versione armatoriale ha perfino una cabina armadio. Credo che poi sia l’unica barca di quelle dimensioni ad avere il garage per un vero tender, gran comodità in crociera.
E’ buffa la tuga troncata ai piedi dell’albero, sembra che ne abbiano montata una di un 40 piedi su un 55, però così hanno ottenuto un prendisole veramente spazioso senza pregiudicare le altezze interne.
Non ho capito la doppia pala del timone, d’accordo la carena della Farr però mi è sembrata più una scelta “d’effetto” che ingegneristica.
Per quanto riguarda i Contest hai ragione, la murata è altissima, dipinti di grigio sembrano navi della marina militare, però mi hanno sempre dato l’idea di esser pensati per navigazioni impegnative in stile Hallberg-Rassy ma con qualche modernità in più. Concordo sugli Oyster, veramente belli.
A quale prova di ottobre ti riferisci? le ho viste un po’ tutte. Tra l’altro ho seguito il test di “Solleone”, lo Swan 90, barca che ho visto questa estate in porto. E’ molto bella, senza alcun dubbio, però quel prendisole tra il pozzetto di manovra e quello ospiti non è piaciuto neanche a me. In costa smeralda ad agosto è fantastico però in navigazione con mare brutto va attraversato carponi per poter raggiungere l’unico tambuccio.
Attenderò la prova dell’X-65, immagino che l’armatore sia stato contento di perdersi la prima uscita! Comunque è vero, dentro è un po’ un labirinto.
No, in questo caso i due timoni servono perché, con una poppa così larga, si rischia che, sbandando, un singolo timone centrale perda efficienza. Dovrebbe essere troppo profondo e allora, oltre ai relativi problemi tecnici, influirebbe troppo anche sull’immersione. In più, visto che sul Bav 55 l’asse dei timoni ha una boccola anche all’altezza del pozzetto, col tender garage centrale non c’era altra soluzione. A me la doppia pala non piace esteticamente, offre più resistenza e leva anche un po’ di sensibilità sulle ruote, ma ha tanti vantaggi, specie quando si naviga sbandati (c’è tutto un ragionamento su centro velico e centro di deriva che, magari, un giorno approfondiremo). Per la prova dell’X mi riferivo alla rivista (la leggi?) che l’ha pubblicata su ottobre.”
Ciao Vanni,
innanzitutto voglio esprimere tutto il mio apprezzamento per le tue splendide prove. Vorrei comprare una nuova barca, di lunghezza non superiore ai 10 mt, un cruiser-racer, divertente in regata, comodo per le uscite con la famiglia e manovrabile facilmente anche da due persone. Cosa mi consigli? Grazie e buon lavoro
Ragazzi, facciamo un patto: vi prego, non chiedetemi quale barche dovete comprare! È troppo soggettivo e ci sono numerosi elementi da valutare, strettamente legati alla persona e al suo contesto. L’ultima cosa da fare è una scelta razionale basata su numeri e statistiche. La barca va comprata col cuore (gli inglesi, che la sanno lunga, è l’unico oggetto a cui danno lo “she”): ti deve colpire, conquistare, devi essere pronto ad amarla incondizionatamente (anche per sopportare con un sorriso tutti i grattacapi che ti darà). E poi, per chi è nella mia posizione, è sempre difficile dare pareri di questo tipo, il mercato è ampio e ci vorrebbe un maggior approfondimento. Quando consiglio chi deve comprare una barca, faccio prima una serie di valutazioni in base ad alcuni parametri: utilizzo, finalità, frequenza, equipaggio, brand, estetica, rivendibilità, esperienza, budget, solo per citare i più importanti. Detto questo, tra i cantieri più attivi nel settore C/R, valuta: X-Yachts, Comar, Dehler, Beneteau, Jeanneau, Salona, Elan, Dufour, Archambault, C&C, J/Boats…capisci cosa intendo? Poi c’è tutto il mondo dell’usato, decisamente interessante in questo periodo. Prenditi il tuo tempo. Fai una lista di quelle più vicine ai tuoi gusti e possibilità, visitale più volte, provale, toccale, annusale. Ma, dammi retta, non la scegliere a tavolino. Soprattutto ricorda che la fase del corteggiamento è la più divertente in assoluto. Se sei d’accordo, quando ne hai viste un po’ se vuoi ne parliamo insieme.
Caro Vanni, complimenti per i tuoi test, sempre completi e interessanti, e per la tua bella idea di aprire un blog con cui scambiarsi idee.
Per rispondere alla domanda, con la quale si chiude il tuo articolo, io mi sarei portato via di corsa la NM 43 di Cossutti/Stillitano. Mi sembra un’idea vincente, quella di una barca leggera e perfomante, ma con spazi sufficienti anche per una crociera familiare, così puoi divertirti quando esci (regata o veleggiata che sia), ma puoi veleggiare e stare all’ormeggio in marina pure con moglie e figli, i cui spazi non vengono più di tanto sacrificati. Invece del classico: My boat before my wife, reggiungere la quadratura del cerchio: my boat and my wife. Che ne dici? L’hai provata? E che ne pensi del nuovo progetto NM 38, barca un po’ meno estrema e, soprattutto, più abbordabile economicamente? Ciao
Ciao Fabrizio, sì, l’ho provata bene, anche se in condizioni leggere (uscirà su Y&S rivista a dicembre e sul canale TV intorno al 25 novembre). Mi fa piacere quello che mi dici perché è una barca estrema in tutti i sensi, segno che qualcuno, come te, ha (o avrebbe) ancora voglia di buttarsi su nuovi progetti e non sulle “solite” barche. È un ottimo dual purpose: forse, dato il prezzo e le caratteristiche, ha più senso se fai anche un certo numero di regate. Va bene per la crociera, ma lo scafo piuttosto estremo (sotto è piatta e con un discreto ginocchio e dunque ama navigare un po’ sbandata, quindi non il massimo a motore con mare in prua) e la costruzione in carbonio la rendono frizzante ma non sempre confortevole in navigazione. E poi in condizioni impegnative secondo me il peso, se ben progettato e accompagnato da caratteristiche adatte, ha ancora il suo valore. Però se la provi non vorresti più scendere: è un missile e, soprattutto, ha una reattività al timone alla Lotus Elise (se non la conosci, una specie di cart travestito da macchina). Interessante anche il 38 (stanno per iniziare la prima), evoluzione dell’M 37, plurivittorioso ormai da anni.
neanche io sono un fan della doppia pala, anche perchè sono molto più eposte ai detriti che galleggiano in mare.
Inoltre c’è sempre il rischio che quache charterista in caso ad es. di ormeggio all’inglese su un pontile galleggiante non si curi dell’ingombro della doppia pala ed urti una catena.
della rivista ho saltato il numero di ottobre, però ho quella di questo mese.
Vanni, sono daccordo anch’io sulla creativita’dei cantieri, che mai come in questo momento ce la mettono tutto per fare barche in un range di tipologie e qualita’molto ampio. MOlti operatori mi hanno detto, tuttavia, che tutti sono alla ricerca di sconti, sconti, spesso impossibili. Mi chiedo se la ricerca affannosa di costi bassi non possa affossare i piccoli cantieri di livello alto (vedi italiani e nordici), con il rischio di vedere deteriorarsi la qualita’esibita fino a questo momento.
Inoltre, tempo fa avevo visto un tuo video del Najad 505, sarebbe possibile rivederlo?
Ciao e grazie.
Ciao Michele, guarda, la richiesta di sconti esasperati, tipico atteggiamento nostrano, è una cosa che mi manda in bestia. Sulle barche a vela, i cantieri onesti (specie i medio-piccoli) hanno un ricarico sempre contenuto, e per costruire una barca devono comprare, anticipandola, un’infinità di attrezzatura. Il cantiere che accetta uno sconto spropositato, o ha le barche in piazzale, o è nei guai e gli servono liquidi per sopravvivere. Nel primo caso va bene, almeno compri qualcosa che è già stato costruito (poi però devi essere pronto a scontarlo sull’usato, coinvolgendo in questo anche chi l’ha pagata a prezzo normale). Nel secondo caso, invece, è un rischio puro, a cui bisogna prestare molta attenzione. Comunque, vuol dire tirare il cantiere per il collo e quindi costringerlo poi a risparmiare su qualcosa (di solito la qualità). Quindi se mi consentite: per carità, di questi tempi uno sconto superiore al normale ci sta, ma state attenti a chi è disposto a scendere oltre l’effettivo valore di quello che vende. E, visto che avete il coltello dalla parte del manico, cercate di non approfittarvene! Per il Najad 505, per ora non è prevista una ri-messa in onda, ma in futuro, se faremo una puntata dedicata ai cruiser da oceano, sicuramente la includeremo. Però non so dirti se e quando. Non ti resta che seguirci fedelmente…
totalmente ecologica e potenzialmente a consumo zero ,non direi il legno che utilizzano per gli interni,tek,ciliegio,ecc.. be sarebbe molto bello poter vedere barche diverse. complimenti per le prove .
Dai Marco, io mi riferivo al modo in cui si muovono, forse l’unico esempio al mondo di possibile moto perpetuo senza alcun dispendio di energia, e (quasi sempre) allo spirito di chi ci va sopra. E bada, in questo caso non solo per virtù, ma soprattutto per necessità. Per esempio, la gestione dei rifiuti: quando ti devi cammellare i sacchetti per chilometri, come avviene in alcuni posti in Corsica, o quando devi passare venti giorni in barca senza toccare terra, come quando fai l’Atlantico, produrre poca “monnezza” è un obbligo, pena trovarcisi immersi fino al collo e non sapere più dove mettere i sacchetti. O l’uso dell’acqua, dell’energia elettrica, l’autolimitazione dei bagagli da portare, il rispetto dell’acqua dove poi si nuota…tutte scelte pratiche che però, a mio avviso, rappresentano la vera sostenibilità. Anche i legni che vedi, spesso sono frutto di scelte più che ecologiche. Lo sai, ad esempio, che il gruppo Beneteau realizza gli interni con legno precomposto? È prodotto da un’azienda italiana, la Alpi legnami, leader nel settore, e il legname proviene da piantagioni di alberi tipo pioppo fatte apposta e controllate, dove possono segare solo il 20 (o 30) per cento di quello che piantano. Quindi la base è la stessa - vero legno - ma, con un procedimento fantastico (e brevettato), lo lavorano e lo pigmentano per dargli l’aspetto di qualsiasi essenza pregiata, senza minimamente intaccare le foreste selvatiche. Ci sarebbe da dire sulla riciclabilità della vetroresina, ma questa è un’altra storia…
il legno è un materiale ad impatto zero, in tutta la comunità europea sono in vigore delle severissime norme in tema di disboscamento che obbligano a piantare più alberi di quanti se ne taglino.
oggi perfino le vernici utilizzate per l’opera viva sono atossiche, gli scarichi del w.c. possono essere evaquati solo in mare aperto ed i motori hanno delle emissioni pari all’euro 4 delle auto.
volendo cercare il “pelo nell’uovo”, come diceva Vanni, attualmente non c’è un modo per riciclare la vtr degli scafi da dismettere. comunque tutte le parti metalliche, trattandosi di diverse tonnellate per ogni imbarcazione, vengono recuperate.
altro problema, proprio per essere pignoli, possono essere le ancore che rovinano il fondale, ma parliamo di zone irrisorie se paragonati alla vastità del fondale.
il resto è una questione di civiltà, se a fine pasto i piatti di carta finiscono in mare, così come le cicche delle sigarette e l’olio esausto la colpa non è della vela.
Devo iniziare con la parola “giustamente” più usata in questo blog “COMPLIMENTI!”
Ho letto che hai avuto modo di provare l’ Outremer 49, tra quanto la si potrà vedere o leggere? ciao e grazie
Ragazzi, grazie veramente a tutti per i complimenti, mi fate tremendamente arrossire… Venendo alla tua domanda, l’Outremer è una barca fantastica perché unisce interni correttamente abitabili a prestazioni da vero cat sportivo. Non sono un espertissimo dei cat (anche se ne sto provando e visitando sempre di più, segno che il mercato si sta svegliando anche per loro) ma è la prima volta che mi capita. La prova “ridotta” andrà in onda sulla prima puntata dell’EYotY (European Yacht of the Year), ancora non so di preciso quando ma dovrebbe essere circa metà gennaio. Poi, siccome a me la barca è piaciuta molto, e al proprietario del cantiere è piaciuto il nostro lavoro, c’è in corso un progetto di approfondimento, chissà… ti terrò informato.