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Il blog di Vanni Galgani
Nato 45 anni fa a Roma, ma col sale nelle vene, fin da piccolo ho sviluppato per le barche una passione che rasenta la malattia. Ho navigato il più possibile e in ogni modo, partecipando a tutte le regate disponibili e lavorando come skipper in giro per il mondo. Dal ’92 scrivo su riviste di nautica pubblicando più di 200 prove di imbarcazioni a vela di ogni tipo, dai 18 agli oltre 140 piedi. E ancora non ne ho abbastanza...







    • miiitttttiicoooo

      luciano ronchi
    • vorrei sapere se ha visto il nuovo Jenneau 57 a Genova e se si cosa ne pensa.
      Grazie

      gianni
    • grande Vanni! quand’è che ci scrivi qualcosa? dai che ti seguo sempre sul canale, i tuoi test sono sempre molto accurati!!

      Vader
    • Veramente massicce le tue prove!!!!!!

      andrea
    • …fai venire voglia di andare per mare…sei un grande!
      …e sono un “camionista”…così chiamano i velisti a coloro che vanno a motore…e non aggiungo altro!

      ddea
      • Grazie di cuore, è il risultato migliore a cui potessi aspirare! Andar per mare in ogni modo, con rispetto ed educazione. Certo a vela è meglio…ma ci sono anche tante bellissime barche a motore (pensa che io, velista incallito, sono stato tra i progettisti dei primi Lobster italiani…!). E ti dico anche che, rimanendo in campo automobilistico, preferisco mille volte i “camionisti”, purché abbiano cuore come te, ai “gitanti della domenica”, inesperti e quindi pericolosi e imprevedibili. Se non lo fai già, prova a goderti qualche WE invernale; se la tua barca è in terra, magari affittandoti un “posto” su una barca a vela a noleggio: potresti scoprire un mondo insospettabilmente caldo e accogliente, nonostante le temperature rigide.

        vanni.galgani
      • Ho avuto, molti anni fa, 2 derive (1982 - 1988) e 1 catamarano (1992-1995), poi per ragione di comodità sono passato al motore (dal 1993 ad oggi ne ho avute 4), adesso spinto dalla passione primordiale, e dal conforto della famiglia, desidero ritornare alla vela…ho messo in vendita il mio 32 per acquistare un 40 …che mi consigli?…chi mi può aiutare per fare questa “difficile” operazione?

        ddea
    • a Barcellona hai provato lo Jeanneau 57 e se si vedremo la prova sul canale Y&S
      Seguo sempre le prove, ben fatte ed interessanti
      Complimenti

      gianni
      • Sì, l’ho provato, per due giorni, sia con vento che con arie leggere. A vela non va male, anche se è un po’ un plasticone – quindi pesante e mastodontico – ma comunque veloce e potente sulle onde, anche se solo con vento significativo (va però detto che quella in prova aveva la randa avvolgibile, una vera mutanda). Bravo Philippe (Briand), bella carena, equilibrata anche quando sbanda e molto elegante. Lo scafo è un po’ morbido, nulla di preoccupante (fino a prova contraria…) ma dentro fa un sacco di rumore quando va a vela sul serio. Per il resto è una barca fantastica, ben studiata in coperta, supervivibile dentro con vari possibili lay-out e tante soluzioni intelligenti. E poi, secondo me, è bellissima, una delle più proporzionate della categoria. Veramente sono stupito di come, soprattutto i francesi, stiano tirando fuori barche sempre meglio, almeno dal punto di vista progettuale. La prova andrà in onda sulla TV e sarà pubblicata anche sulla rivista, ancora non so quando ma da qui alla primavera. In più ne sarà visibile una prova “condensata” su una delle puntate dedicate al concorso EYotY (è in competizione nella categoria Luxury Cruiser). Quindi, mi raccomando, resta sintonizzato…

        vanni.galgani
Il blog di Emanuele Zenoni

IL blog di Maurizio Bulleri

Le crisi si combattono con le idee

I periodi difficili sono fucina di grandi idee. Non è una mia considerazione, ma una lezione della storia: da sempre gli anni più illuminati sono arrivati dopo profonde crisi. Questo perché è nei periodi più bui che si è stimolati a creare nuovi progetti e nuove opportunità. Una sensazione che si registra in tutti i settori e che ha contagiato in modo profondo anche la nautica da diporto. I temi sono tanti e vanno dalla scelta d’imbarcazioni tecnologicamente sempre più avanzate alla realizzazione di porti e strutture per la nautica all’avanguardia; ma sempre con un grandissimo rispetto per l’ambiente. E ritengo che l’Italia abbia già, nonostante il difficile periodo, tutti gli elementi per giocare un ruolo determinante in un futuro della nautica da diporto. I motivi che me lo fanno pensare hanno radici profonde e sono molteplici: vanno dalla genialità dei suoi imprenditori alla realtà del nostro paese che, con gli ottomila chilometri di coste è da sempre considerato il ‘pontile’ d’Europa....