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Coppa America, nuovo scontro

BMW Oracle pretende che le vele vengano realizzate nel Paese del club che rappresenta la sfida

Che la 33esima America’s Cup verrà disputata all’ombra di lunghe ed estenuanti polemiche è un dato di fatto, ma dopo la decisione di disputare la regata a Valencia, rispettando quindi il regolamento, ci si aspettava un periodo di tregua. Invece no: i rappresentanti del team americano BMW Oracle, chiedono a gran voce il rispetto integrale del ‘Deed of Gift’, ecco l’estratto della lettera del Commodoro del Golden Gate Yacht Club, Marcus Young: “Il Deed of Gift è chiaro e non dà adito a dubbi. Richiede che la barca, incluso lo scafo, le appendici, l’albero e le vele siano costruite nel Paese che il Club rappresenta. Noi abbiamo fatto tutto il possibile per essere coerenti con il Deed sotto tutti gli aspetti, incluso il requisito costruito nel paese, e ci aspettiamo che il vostro Club faccia altrettanto”. Secondo lo yacht club che sostiene la sfida di Oracle, Alinghi 5 ha regatato continuamente con vele fatte a Minden, Nevada, negli USA. Senza un accordo sull’interpretazione del “costruito nel paese”, dicono gli americani, verrà chiesto ai cinque membri della Giuria Internazionale recentemente costituita dall’International Sailing Federation di regolamentare questo tema.
" Entrambe le barche dovrebbero arrivare sulla linea di partenza strettamente aderenti alle regole. Il mondo della vela lo aspetta e vuole saperlo prima che si disputi il Match, non dopo. Essendo stata costituita la Giuria, questo consente che le argomentazioni di vela vengano discusse con esperti di vela. L’obiettivo del GGYC è che il risultato sull’acqua della 33° Coppa America sia definitivo. Qualunque altro contenzioso rimasto dovrebbe essere discusso prima del Match. Nessuno desidera che sull’esito del Match resti alcun punto interrogativo". Ora si aspetta la replica del Defender Alinghi…