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Caro Babbo Nautico...

Mia figlia Alice, sette anni, in questi giorni sta scrivendo la letterina a Babbo Natale per i regali. Una credenza da bambini, giusta o sbagliata che sia, ma guardandola mentre era tutta intenta a farla mi sono chiesto a quale Babbo Nautico potrei scrivere io per chiedere - come regalo - di risolvere i problemi che hanno colpito questo settore. Perché se è giusto in questo periodo fare dei bilanci è altrettanto giusto pensare a cosa vogliamo - e poi scoprire come ottenerlo - per il prossimo anno. Cerchiamo quindi di fare un breve elenco - è così di tendenza in questo periodo - di cosa augurarsi per il nuovo anno. Vorremmo che la cantieristica nautica venisse considerata, qual’è, un’industria seria e che questa continua vessazione finisca.
Usciamo dal concetto Anni ‘80 (“ma di chi saranno le barche?”) e pensiamo a quante persone lavorano in un settore in cui l’Italia è leader: i nostri progetti o yacht sono i più ammirati al mondo al pari della moda e di quanto accadeva per le auto - dove oramai riusciamo solamente a fare utilitarie o supercar. Leggete l’inchiesta sul Redditometro: anche con un 30 piedi a vela si rientra in una fascia “sotto controllo”! Poi vorremmo che si sviluppasse il turismo nautico e che venisse promosso seriamente a livello internazionale: con una rete di porti seria, di alto livello e con servizi e prezzi adeguati. Vorremmo che la nautica entrasse nelle scuole e che con un Paese con oltre 8000 chilometri di coste molta gente capisse la fortuna che ha sottocasa. Vorremmo andare per mare con piacere e non con la paura di essere fermati a distanza di tre ore da sette Corpi - dalla Guardia Costiera alle Guardie Forestali. Vorremmo leggi semplici e chiare per navigare sicuri e in regola. Vorremmo entrare nelle Aree Marine Protette, che non devono essere chiuse ma aperte - tranne la zona A - e facili da esplorare rispettando ovviamente le regole e con i campi boe dove ormeggiare. Vorremmo trovare dei servizi corretti e all’altezza nei porti senza essere vessati dal mecccanico di turno.
Infine vorremmo avere delle certezze e soprattutto non essere considerati solamente dei diportisti ma dei marinai. Il mio elenco è breve, ma sono sicuro che molti di voi hanno altro da aggiungere. Scrivetemi e lo pubblicheremo, io intanto vado a spedire la mia letterina a Babbo Nautico! All’interno di questo numero trovate uno speciale dedicato ai Nautical Design Awards, i premi all’eccellenza della nautica italiana, organizzati da Yacht & Sail e ADI, l’Associazione per il Disegno Industriale. Siamo molto soddisfatti di questa prima edizione e la mostra dei modelli delle imbarcazioni vincitrici che è stata realizzata in Via Dante a Milano dal 21 al 31 ottobre ha registrato tantissimi visitatori. Ora questa mostra sarà esposta in altre sedi prestigiose a conferma della credibilità del premio e dell’eccellenza della nostra cantieristica. L’appuntamento è per il prossimo anno: i cantieri che vogliono partecipare possono già presentare le candidature alla Giuria, trovate tutto sul sito www.nauticaldesignawards.it.

Vorrei fare i complimenti ad Andrea Mura, un grande velista e velaio - lo ricordo dai tempi del 470 - che si è aggiudicato la Route du Rhum nella sua classe. Noi di Yacht & Sail lo abbiamo “ingaggiato” in due serie televisive di Sailing Woman, sicuramente meno impegnative e più piacevoli della transat appena vinta. Seguitelo su Sky 430 dal 10 gennaio alle ore 21.

Andrea Brambilla