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Soldini vola verso Capo Horn

Maserati è partito bene sulla rotta da New York a San Francisco

Come sempre, Giovanni Soldini - oltre a essere il più bravo ed esperto navigatore oceanico italiano - non è banale. Solo lui poteva decidere di prendere il mare il 31 dicembre per la nuova grande sfida e festeggiare il nuovo anno a sei ore dal via. “Non ci siamo fatti mancare zampone e lenticchie, dopo una serie di planate a 30 nodi, tra vento fortissimo, onde incrociate e freddo polare” ha raccontato. Lo skipper milanese, con un equipaggio di otto uomini di cui tre italiani (Guido Brogli, Corrado Rossignoli e Michele Sighel), sta guidando Maserati da New York a San Francisco.
E’ una rotta storica, 13.225 miglia, resa celebre dai clipper che si sfidavano nella Gold Race dall’Ottocento in poi, passando dall’Atlantico al Pacifico. Su tutti svettò il nome di Flying Cloud, eccezionale vascello uscito dai cantieri di Boston, che nel 1854 raggiunse San Francisco in 89 giorni e 21 ore, record che rimase imbattuto per più di 130 anni.
Dopo numerosi tentativi falliti, nel 1989 il 60 piedi Thursday’s Child di Warren Luhrs entrò a San Francisco dopo 80 giorni e 20 ore. Nel 1994, Isabelle Autissier con Ecureuil Poitou abbassò sensibilmente il tempo a 62 giorni e 5 ore e ancora meglio fece Yves Parlier nel 1998 su Aquitaine Innovations. Il tempo di 57 giorni, 3 ore, 2 minuti è quello di riferimento per un monoscafo come Maserati. Il record assoluto appartiene invece a Lionel Lemonchois che con il maxi-cat Gitana 13 nel 2008 completò il percorso in 43 giorni e 38 minuti. Tecnicamente ci sono ampie possibilità di farcela per Soldini e il suo equipaggio, tanto più che sono a bordo di una barca lunga dieci piedi in più rispetto a quella di Parlier. Ma si tratta comunque di una rotta piena di insidie - basti pensare al doppio passaggio dell’Equatore che quasi sempre regala bonacce estenuanti - dove l’unico passaggio obbligato sarà Capo Horn, da effettuarsi contro i venti dominanti. L’inizio dell’avventura è stata comunque impegnativo: 30, 35 nodi costanti, con punte di 40 il che significa velocità pazzesche per Maserati. Il passaggio dell'equatore è stato tutto sommato abbastanza veloce. “Non ci siamo impantanati nelle calme - racconta Soldini - ma abbiamo avuto i nostri momenti di difficoltà. Nel “pot au noir”, come lo chiamano i francesi, il vento può cambiare molto rapidamente e diventare violentissimo nel giro di pochi secondi. È successo stamattinamentre ero al timone. Stavamo navigando con meno di otto nodi di vento e ci siamo fatti sorprendere da una raffica che ci ha praticamente rovesciati. Ho appena avuto il tempo di dire a Sébastien Audigane: ‘Bisognerebbe mollare un po’ di scotta randa’ che Maserati ha cominciato a inclinarsi, e a momenti l'albero andava in acqua. Per fortuna Sébastien ha mollato la scotta e tutto si è risolto con una risata… Ora facciamo rotta verso i mari del sud". Mentre scriviamo sono 3.500 le miglia da percorrere per arrivare al passaggio più delicato di tutta la navigazione: Capo Horn.
Info: www.maserati.soldini.it