Yacht and sail

Home page >> Turismo >> Mete e itinerari >> La vera battaglia è contro la plastica
2011-07-27

La vera battaglia è contro la plastica

Vacanze 2011: ecco i last minute per una crociera ad agosto

Sardegna, Baleari, Croazia e Grecia ma non solo a prezzi veramente competitivi, scopri di più

Capo Verde: nuovi descubridores

In catamarano da Sal a Boa Vista, nell’arcipelago di Capo Verde, al largo del Senegal. Isole di saudade dove il turismo è un investimento per il futuro e la storia antica parla di pionieri e navigatori oceanici

Caraibi, che la festa cominci!

In occasione delle grandi regate internazionali le isole più glamour dei Caraibi si trasformano. Un’atmosfera magica, che si può vivere da spettatori o partecipando alla competizione, tra teste coronate, rock star e velisti professionisti

VEDI TUTTI GLI ITINERARI

In mare aperto costituisce il 70-80 per cento dei rifiuti macroscopici e fa gravissimi danni a pesci e tartarughe. Ecco perchè Y&S e WWF Italia hanno lanciato il primo monitoraggio interattivo del Mediterraneo

Plastica come pranzo per tartarughe e capodogli, plastica come collane-cappio per squali, plastica come coriandoli, tossici ma apparentemente ghiotti per piccoli pesci, meduse e plancton. C’è un mare di plastica nel Mediterraneo. Secondo diversi monitoraggi, la plastica costituisce circa il 70-80 per cento dei rifiuti marini macroscopici in mare aperto; anche peggiore è lo stato delle coste, dove i sacchetti di plastica rappresentano la quarta tipologia di rifiuti più frequenti, subito dopo le bottiglie di plastica, le sigarette e i rispettivi mozziconi.
Non si tratta di una presenza innocua: nel mondo sarebbero infatti almeno 267 le specie nei cui stomaci si trovano pezzi più o meno grandi di plastica, tra cui tartarughe marine (uno studio ha rivelato che l’ottanta per cento delle tartarughe rilevate in Mediterraneo Occidentale presentava rifiuti nello stomaco), uccelli marini e mammiferi marini. Proprio quest’ultimi - e in particolare gli odontoceti, che comprendono delfini, capodogli e orche - sarebbero ad alto rischio secondo il recente convegno della Commissione Baleniera Internazionale (Iwc), Ma la plastica fa male anche quando non si vede.
Con il tempo si rompe gradualmente per l’azione meccanica delle onde congiunta a quella della luce, sbriciolandosi in pezzettini sempre più piccoli, che finiscono per diventare microscopici in un centinaio d’anni. Secondo una campagna tutt’ora in atto - spedizione M.E.D. (Méditerranée En Danger) 2010-2013 -un totale di 250 miliardi di micro-particelle di plastica è presente lungo i litorali di Francia, Spagna e Nord-Italia, per 500 tonnellate complessive. I frammenti sono più o meno numerosi in determinate aree in base al gioco delle correnti: al largo dell’Isola d’Elba, ad esempio, è stata osservata una concentrazione record: 892.000 frammenti per km quadrato.
Sotto forma di un ammasso di coriandoli, la plastica è altamente tossica sia a causa del politetilene che lo compone (magari insieme ai coloranti cancerogeni e agli additivi metallici utilizzati per produrre sacchetti e imballaggi) sia perché assorbe altri contaminanti organici, veri e propri veleni per tutti gli organismi animali (uomo incluso). E quando questi ‘coriandoli’ finiscono nel plancton non c’è da stare allegri: pesce mangia pesce e ad ogni passaggio le sostanze tossiche derivate o assorbite dai frammenti di plastica non si degradano ma restano negli organismi, finendo per bioaccumularsi nei predatori di maggiori dimensioni. Come il tonno. Sarebbe il caso di pensarci, quando portiamo alla bocca un boccone di pesce, discutendo del più e del meno con i nostri commensali. Ad essere assimilate con questo cibo sono soprattutto la diossina, il Pcb, il Pvc (Polivinilepolidrato); più in generale le conseguenza della diffusione di sostanze plastiche nella catena alimentare sono identificabili in cambiamenti ormonali di lieve entità come un eccessivo sviluppo del seno, una maggiore frequenza di casi di obesitá e asma, ma anche disfunzioni immunitarie. Proprio per questo motivo, WWF Italia attraverso Y&S ha deciso di rivolegersi un invito agli amici diportisti che navigheranno in Mediterraneo quest’estate: dove putrtoppo incrocerete zone “plasticose”, inviate il punto nave al sito http://mediterraneo.wwf.it.
Insieme alle vostre foto e ai vostri video, completeranno la mappa dell’inquinamento da platica per un grande progetto di pulizia del mare.