Tra natura grandiosa, design afro-chic e fiducia nel futuro
Bellissima. È la prima risposta che viene in mente quando ci chiedono com’è la
“città madre” del Sudafrica. Seguono, in ordine sparso, raffinata, divertente, sicura. Per quanto possa esserlo una metropoli sudafricana, beninteso. Prima regola, quindi, non allontanarsi dai percorsi turistici, girare negli orari di apertura dei negozi e non avventurarsi nelle township se non accompagnati da una guida. Fatto salvo ciò, Cape Town è davvero una città meravigliosa, da scoprire prima che venga presa d’assalto per i
Mondiali di calcio 2010. La posizione geografica non le fa mancare nulla, incastonata com’è tra belle spiagge, dolci vigneti e l’icona aspra e selvaggia della Table Mountain (salite in cima con la funicolare: il panorama della città e del Capo lascia davvero senza fiato!). Ma è la molteplicità delle sue facce ad affascinare di più. Quel convivere di stili, dal coloniale all’afro-chic, e di quartieri, dal ritrovato Waterfront all’elegante Camps Bay, fino alla Garden Route, che prosegue dolcemente a Est del Capo alternando tutte le tonalità del verde e sfoggiando piccole Portofino come Knysna (andateci per mangiare le ostriche) e
Plettenberg Bay.
Per prima cosa, comunque, noleggiate un’auto (preferibilmente con i finestrini scuri) e scendete per la Long Street, la regina dello shopping, circondata da begli edifici Liberty (vale una deviazione il colorato quartiere di Bo-Kaap), a cui dedicare almeno mezza giornata prima di raggiungere la zona del
Waterfront. Riuscita riqualificazione di una parte del porto commerciale, l’area è diventata polo d’attrazione per i cittadini di Cape Town oltre che per i turisti, piena di bar, ristoranti e negozi, soprattutto di attrezzature per l’outdoor e il trekking, di cui qui sono “fanatici”. Per uno spuntino veloce c’è
Fishmarket, dell’omonima catena, dove si può scegliere tra fish and chips e sushi, entrambi ottimi, ma ovunque, per strada, si può comprare il biltong, striscioline di carne secca vendute in sacchetti, da sgranocchiare camminando. La meta chic è invece Camps Bay, a sud del porto, una collina affacciata sull’oceano e punteggiata da ville hollywoodiane vista tramonto, dove si trovano i locali di tendenza. Come il Caprice, aperto a tutte le ore, davanti al quale si vedono abitualmente Rolls, Bentley e Ferrari. Nella vicina
Hout Bay ci si imbarca su un traghettino per andare a vedere la colonia di foche sulla scogliera antistante. Fuori città, oltre l’immancabile Cape Point, non perdete
Stellenbosch, per una degustazione dei migliori vini di tutto il Sudafrica.
C.G.