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Tassati ma contenti: la nuova legge pensa al futuro

Complimenti a tutti! Associazioni, senatori, onorevoli, lobbisti e quanti - Yacht & Sail compreso - hanno lavorato insieme per modificare una legge che non aveva senso e avrebbe affossato la nautica da diporto in Italia. La situazione oggi è diversa, anche se ilsettore risente ancora pesantemente del risultato di una manovra scellerata. Ma possiamo guardare al futuro, speriamo al prossimo anno nautico, con maggiore speranza ed ottimismo. Perché, come potrete leggere nel servizio sugli emendamenti al Decreto Salva Italia di novembre, non solo si è lavorato per modificare una tassa portandola da soggiorno a possesso e al contempo rendendo più coerenti le tariffe, ma sono stati introdotti molti punti che porteranno uno sviluppo alla nautica da diporto. I segnali positivi non sono pochi, il reale impatto magari non sempre sarà elevato ma certamente interessante. Oltre agli sconti per vetustà e per le barche a vela, le unità di nuova immatricolazione non pagheranno la tassa per il primo anno. Un piccolo incentivo per chi vuole diventare armatore anche in questi momenti così impegnativi.
Quella che ritengo un’iniziativa interessante per lo sviluppo della nautica è la possibilità di mettere a noleggio imbarcazioni fino a 18 metri di lunghezza per un massimo di 30 mila euro annui. Questa scelta può permettere ad alcuni armatori di rientrare di una parte delle spese di gestione della propria barca, come accade per le seconde case, senza al contempo danneggiare le società di charter esistenti. Al di là di quanto dicano millantatrici associazioni che rappresentano poche realtà, il settore del charter in Italia è riservato a un numero molto limitato di società e la media è di 3,5 barche per operatore. Le grandi flotte del noleggio sono altrove, in Paesi dove ci sono porti ampi, dove le barche possono lavorare per periodi più lunghi e dove la tassazione è contenuta per rendere il business più interessante. Il tetto dei 30 mila euro e quello delle dimensioni fino a 18 metri inoltre livellano ancora di più l’offerta, e permettono ai privati di essere competitivi sempre promuovendo la nautica. Mi aspetto quindi che a breve siano disponibili sul mercato del noleggio tra privati imbarcazioni a prezzi più contenuti. Chi mette a noleggio la propria barca deve offrire però un prodotto sicuro e perfettamente in regola con le normative, magari con una polizza assicurativa a copertura totale onde evitare spiacevole sorprese. Ultima ma non trascurabile novità riguarda le navi da diporto battenti bandiere extra UE che ora possono rimanere nei nostri porti senza limiti di tempo. Un vantaggio economico per noi visto quanto spendono per manutenzione e servizi di bordo nei porti d’armamento: un fatturato che prima regalavamo ai Peasi limitrofi e che ora i porti devono attivarsi per mantenerlo in Italia. Al proposito, leggete il servizio su questo argomento: “Porti & Comandanti”.
Per due mesi l’Italia sarà la capitale mondiale della grande vela con gli eventi di Napoli e Venezia dell’America’s Cup World Series. Torna anche Luna Rossa e Patrizio Bertelli in un’intervista fatta per noi da Gian Luigi Paracchini del Corriere della Sera ci racconta il perché di questa scelta. Ma le polemiche attorno ai due eventi italiani ci sono e purtroppo come spesso accade nel nostro Paese siamo in ritardo e poco organizzati. Il miracolo di Trapani 2005 difficilmente si ripeterà a Napoli, ma quello che più stupisce è quanto ACEA, gli organizzatori della manifestazione con i vari Comuni, siano stati economicamente esosi senza rendersi conto della situazione internazionale. Il risultato? Pochi sponsor e tanti soldi dei contribuenti spesi.
Andrea Brambilla