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Cresce il turismo in Italia, ma la nautica ha il segno meno

Crescono i turisti stranieri in Italia. Un dato che può non sorprendere per chi conosce il nostro Paese, ed infatti è quello che risulta dal rapporto Mercury-Irat Cnr che conferma un segno positivo con un valore del 16,8% rispetto a quanto fatto registrare lo scorso anno. L’Italia così è prima in Europa nella crescita rispetto a molti altri Paesi limitrofi, cosa purtroppo non registrata nel comparto nautico. Anzi la nostra portualità ha affrontato un’altra estate dai segni decisamente negativi, più forti di quelli registrati fino ad oggi nelle estati precedenti. I motivi sono diversi, dai costi elevati alla crisi che si fa sentire ma il risultato è univoco: i porti italiani restano vuoti o meglio, si stanno svuotando. I nostri diportisti scappano all’estero o lasciano le barche a terra - a causa anche dei continui ed inopportuni controlli della Guardia di Finanza - e soprattutto i nostri approdi non attirano gli stranieri come dovrebbero. Una situazione che quest’estate ha visto precipitare anche il transito nei marina che sommato al poco utilizzo delle imbarcazioni ha iniziato a preoccupare non poco gli addetti ai lavori. I porti italiani stanno subendo un progressivo e nemmeno tanto lento mutamento: da scali poco professionali si stanno realizzando - sia al Nord, forse più avanti nel processo, sia al Sud - strutture con servizi di alto livello. Quello che manca è però una promozione di queste strutture e un sistema che le metta in rete per attrarre un turismo internazionale, oltre ovviamente a prezzi più competitivi. Ma questi ultimi si potranno avere solo quando il nostro Governo capirà che dalla nautica può guadagnare tutta l’Italia. Quindi bisogna aiutare i cantieri, difenderli dai mercati emergenti, non considerare gli armatori come degli evasori, ridurre i costi delle concessioni demaniali per i porti e la burocrazia per costruirli se ciò avviene con determinati requisiti e promuovere il Paese come meta nautica all’estero.
Tutto qui! Accadrà mai?

Tante le novità che troveranno i visitatori al Salone Nautico di Genova, e non mi riferisco solamente a barche e accessori - per avere una panoramica completa delle novità del settore in edicola trovate lo Speciale Saloni 2011, la guida di Yacht & Sail alle novità di Cannes e Genova - ma alla rassegna stessa che si presenta dentro e fuori molto rinnovata. UCINA e Fiera Genova - che ora ha in Sara Armella il neo Presidente - hanno lavorato per rendere sempre di più la rassegna genovese dinamica e propositiva. Oltre a un nuovo layout necessario anche in seguito a una riduzione degli spazi espositivi a causa della situazione di mercato, gli organizzatori hanno pensato di creare più momenti ludici per i visitatori. Da qui l’apertura del primo sabato fino alle 22:30 con l’intenzione da parte di molti espositori di creare eventi nell’evento. Ma anche l’iniziativa GenovaInBlu che vuole avvicinare il “Nautico”, come lo chiamano i genovesi, alla città con una serie d’iniziative che si terranno nel centro storico. Yacht & Sail ha sposato questa iniziativa e sta lavorando con UCINA per realizzare alcuni eventi tra cui uno legato ai negozi di via Roma per il 4 ottobre con l’apertura prolungata degli esercizi fino alle 22, cocktail per i visitatori e una mostra in collaborazione con ADI per promuovere il Compasso d’Oro e il Nautical Design Awards. Un Salone più dinamico quindi per rispondere anche a una crisi che se aveva allentato la pressione nel primo trimestre del 2011, negli ultimi mesi è tornata a farsi sentire. Le aspettative del settore sul Salone Nautico di Genova 2011 sono tante. Dal suo andamento dipenderà molto del mercato italiano della nautica per il prossimo anno.

Andrea Brambilla