2011-06-01
Il test del Sealine SC 47
Sealine SC47: un 14 metri pratico ma sicuramente anticonvenzionale, con un design molto coraggioso da parte del Cantiere inglese. Vi piace?
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Il blog di Emanuele Ferraris di Celle

Mai come in questa campagna elettorale - scrivo questo editoriale prima delle elezioni di fine febbraio - i Politici hanno utilizzato la nautica come esempio di un settore fortemente penalizzato. Noi lo avevamo gridato da tempo che certe scelte maldestre del Governo avrebbero distrutto una delle eccellenze del made in Italy e che la continua “associazione” del diportista all’evasore ne avrebbe determinata l’estinzione.
Sealine ha dato una svolta decisa al design delle proprie barche: una scelta che non piace a tutti, a causa delle linee squadrate e inconsuete. Ma trovo che sia una scelta coraggiosa, che permette a questi modelli di distinguersi in un mare di barche tutte uguali.
E poi, come mi ha spiegato di persona il designer Carsten Astheimer, la forma segue sempre la funzione: con queste linee le volumetrie sono sfruttate al massimo, le versioni con il fly offrono il ponte sole più ampio rispetto a tutti i concorrenti, il pozzetto è ben riparato dai grandi montanti.
Per il resto, questo Sealine SC47 mi è piaciuto: costruito bene, con l’esperienza marina tipica dei Cantieri inglesi.
Il comportamento dinamico è onesto e sincero, con buone prestazioni. Unica nota negativa, il rumore dei motori che è sempre un po’ troppo alto. Difetto facilmente risolvibile con una migliore insonorizzazione della sala macchine.
Cosa pensate del nuovo corso nel design delle barche Sealine? Cosa cercate in un 14 metri come questo? Due cabine sono sufficienti? Preferite grandi prendisole e vetrate aperte o spazi interni più ampi e confortevoli per la notte? Le prestazioni sono la priorità per un open? Scrivete i vostri commenti, sarò ben lieto di parlarne con voi…!
salve emanuele,quale di queste due barche sceglieresti se fossi alla prima esperienza.cap camarat 8.5 wa con 2×225 o sessa key largo 27 2×150/200.le barche sono entrambe molto belle,ma con delle grandi differenze di rifiniture.jeanneau è un grande cantiere ma dai commenti sà più di prezzo che di qualità.mentre sessa al momento sembra essere uno dei cantieri più quotati infatti trovo molti più articoli e informazioni per key largo 27 che per cap camaratn 8.5wa.è la mia prima barca e non vorrei sbagliare.garzie a presto
Buongiorno Paolo e grazie della domanda.
Ho avuto modo di provare entrambe le barche che mi citi. Sono tutte e due piuttosto sportive, molto maneggevoli, e con un buon sfruttamento degli spazi.
Non voglio condizionarti con scelte personali, ma ti posso dire quanto segue:
Non sottovalutare la qualità di Jeanneau. E’ vero che il Cantiere ha sempre una grande attenzione al contenimento dei costi, ma è altrettanto vero che ha un’esperienza lunghissima nella costruzione di barche e ogni modello è progettato e costruito per chi naviga molto. La carena del CC 8.5 è ottima, il comportamento in mare molto sicuro e sportivissimo. Inoltre lo sfruttamento dello spazio interno è eccellente (da record nella categoria) e la barca ha molte soluzioni intelligenti e pratiche.
Sessa ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, soprattutto in termini di design e desiderabilità delle proprie barche. Sono costruite bene, con più attenzione per l’estetica e le finiture come da buona scuola italiana. Le performance in navigazione e lo spazio interno non sono ai livelli del CC 8.5 ma sono comunque buoni.
In definitiva, mi sento di dirti che Jeanneau è più “barca vera” per chi naviga parecchio e guarda alla sostanza, Sessa un ottimo prodotto, equilibrato e più adatto al senso estetico e al gusto degli armatori italiani.
Sono sfumature più che caratteri completamente diversi, ma sono pur sempre differenze.
Nella scelta valuta quindi quanto userai la barca anche in condizioni di mare non ottimali, quanto tieni allo sfruttamento degli spazi, quanto all’eleganza, e non dimenticare la tenuta del valore dell’usato che potrebbe essere un po’ migliore per il Key Largo.
Infine, considera la scelta dei motori: tutti e tre i propulsori Yamaha che mi citi sono ottimi, di nuova concezione, estremamente silenziosi e con una curva di coppia costante e corposa a tutti i regimi. Naturalmente fra 450CV complessivi piuttosto che 300 cambiano le cose in termini di consumi (non troppo) e di costi iniziali e di manutenzione.
Ti ho dato molti elementi da valutare, spero ti siano utili per fare la scelta nel modo più consapevole e più giusto per te. E se hai altri quesiti non esitare a chiedere!
Grazie, cordiali saluti
EF
buongiorno Emanuele,grazie per la risposta.la scelta ora è molto chiara.grazie
CARO EMANUELE VOLEVO CHIEDERTI UN PARERE SUL NUOVO ABSOLUTE 40 STY .
CI SONO DELLE VOCI CHE DICONO CHE è UN NATANTE. E’ VERO?
GRAZIE
Buongiorno Antonio, prima di risponderti ho voluto aspettare di vedere la barca dal vivo al Salone di Genova.
Al giorno d’oggi sempre più barche sono utilizzate più per abitarci che per fare lunghe navigazioni. Absolute ha capito molto bene questa esigenza e in questo nuovo 40 fly è riuscita a sfruttare al massimo le volumetrie, restando in dimensioni contenute. Al di là dei dati numerici ho notato che lo spazio a bordo è davvero tanto, nelle altezze e nei volumi, ed in più c’è un fly lungo e spazioso da categoria superiore. E poi grandi vetrate, oblò e finestre che portano moltissima luce all’interno: se ti capita entra nel salone o nell’armatoriale a prua e ti renderai conto di quello che dico…sembra di essere all’aperto. Le finiture ad un primo contatto mi sono sembrate molto buone come sugli altri modelli che ho provato del costruttore piacentino. Attendo comunque di poter fare un test in acqua per poterti dire di più.
E ti confermo senz’altro che c’è la possibilità di immatricolare il 40 Fly come natante, poiché la lunghezza di costruzione Lh resta al di sotto dei 10 metri.
Grazie dell’attenzione, per ogni curiosità siamo qui e sul canale 430 con World Boat!
Antonio, vedo ora che mi chiedevi del 40 Sport Yacht e non Fly. Beh valgono le stesse identiche considerazioni, anche questo modello è esposto a Genova e l’ho visitato. L’assenza del flybridge dà ancora più luce al salone ed il pozzetto è più vivibile perché manca la scala. Per il resto tutto come sopra.
Grazie ancora, saluti
Mi piacerebbe che un media come Yacht & Sail fosse più tecnico anche se il diportista è generalmente poco preparato poichè credo che la crescita “sana” di questo settore passi attraverso la diffusione della cultura nautica. Il mercato sta dimostrando che è finito il momento dei lustrini e dei “metri” che non servono a nessuno. Quando parlavo dei sette metri come di una buona barca mi prendevano per pazzo ma i fatti mi hanno dato ragione. I fatturati dei cantieri sono stati “drogati” dalla crescita per misura piuttosto che per quote di mercato. Qualità nella cultura, qualità nel prodotto, qualità nell’andar per mare.
Ciao Alessandro e grazie della tua attenzione. Mi trovi d’accordissimo sul mercato “drogato”, conseguenza del fatto che ci potevamo permettere tutti di vivere al di sopra delle nostre possibilità. Ora per forza (o per fortuna…) non è più così: mai come adesso contano i fatti e non le chiacchiere e la “fuffa”.
La qualità che invochi nella cultura, nel prodotto, nell’andar per mare…deve essere anche la qualità nel raccontare e diffondere tutto questo. Ed è questo il nostro lavoro.
Non ti nascondo che non è facile, stretti dalle logiche del mercato, ma ci proviamo. E siamo sempre qui per ascoltare e discutere con voi in che modo possiamo migliorare il nostro servizio.
grazie ancora!
ottima la prova del sealine sc47 e complimenti a lei per le puntuali presentazioni di World Boat, vorrei chiederle un parere sulla mia barca un Proteo 30 AlaBlu con motorizzazione turbodiesel da 260 cv, due motori in linea d’asse. grazie e complimenti
Buongiorno Angelo, purtroppo non ho provato il Proteo 30 né alcun altro modello del cantiere Ala Blu. Pertanto mi astengo dal giudizio. Dove utilizza la barca? La usa per pescare?
grazie emanuele, pur essendo il proteo una barca con vocazione da pesca io la utilizzo per diporto anche d’altura.
Piuttosto Angelo giro a te la domanda: come ti trovi con il Proteo 30? C’è qualcosa che cambieresti e qualcosa di cui sei contentissimo? Intendo in tutti i sensi: affidabilità, motori, finiture, velocità, tenuta di mare, assistenza, praticità, …
Francamente cambierei il disegno del pozzetto che a me sembra con le murate troppo basse e una falchetta non proprio adeguata, ma e’ considerata da pesca! I motori yanmar secondo me sono tra i più affidabili, d’altra parte il costruttore lorenzini propone le sue barche con due motorizzazioni, yanmar e vm ma per esperienza di amici devo dedurre un giudizio di maggiore affidabilità degli yanmar. Grazie anche x Fb anche se non sono un assiduo frequentatore.